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Consumo di suolo, presto la ripartizione dei 160 milioni di euro tra le Regioni

Consumo di suolo, presto la ripartizione dei 160 milioni di euro tra le Regioni

Dal Mase il decreto con i criteri di riparto: superficie con problematiche ambientali, popolazione residente e densità di suolo consumato

Consumo di suolo - Foto: igorartmd 123RF.com
Consumo di suolo - Foto: igorartmd 123RF.com
di Paola Mammarella
09/01/2025 - Definiti i criteri per la ripartizione dei 160 milioni di euro contro il consumo di suolo tra le regioni.
 
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha messo a punto il decreto che renderà possibile la programmazione e il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado, in ambito urbano e periurbano.
 

Il Fondo contro il consumo di suolo

Prima di entrare nel merito dei criteri, bisogna ricordare che la Legge di Bilancio per il 2023 ha istituito un Fondo da 160 milioni di euro per arginare il fenomeno del consumo di suolo.
 
La legge di Bilancio 2023 ha stabilito la suddivisione delle risorse negli anni: 10 milioni di euro per l’anno 2023, di 20 milioni di euro per l’anno 2024, di 30 milioni di euro per l’anno 2025 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
 
La definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse contro il consumo di suolo è stata demandata ad un successivo decreto del Ministero dell’Ambiente.
 

Il decreto è arrivato a quasi 2 anni di distanza.
 

La ripartizione delle risorse contro il consumo di suolo

Il Mase ha reso noto che per la ripartizione delle risorse sono stati considerati parametri quali la superficie territoriale investita dalle problematiche ambientali, la popolazione residente e la densità di suolo consumato. 
 
Il decreto semplifica la modalità di programmazione degli interventi, che avverrà attraverso la stipula di accordi di programma tra le Direzioni generali regionali e la Direzione del Mase competenti in materia di consumo di suolo. In questo modo, le modifiche e gli aggiornamenti che dovessero rendersi necessari saranno effettuate in tempi rapidi.
 
Nella prima fase della programmazione degli interventi contro il consumo di suolo, le regioni valuteranno l’ammissibilità delle richieste di finanziamento avanzate dagli enti locali.
 
Nella seconda fase avverrà l’istruttoria tecnica da parte delle Autorità di bacino distrettuali.
 
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