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Il Correttivo Appalti ostacola il subappalto?

Il Correttivo Appalti ostacola il subappalto?

Ance chiede di intervenire sul divieto di qualificarsi utilizzando i lavori svolti dal subappaltatore per tutelare la concorrenza e rispettare le norme UE

Vedi Aggiornamento del 28/01/2025
Subappalto - Foto: loft39studio 123RF.com
Subappalto - Foto: loft39studio 123RF.com
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 28/01/2025
20/01/2025 - Il ricorso al subappalto potrebbe essere ostacolato dal Correttivo del Codice Appalti. A pensarla così è l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), che è nuovamente intervenuta sul sistema di qualificazione delle imprese.
 
L’Ance è stata audita in Commissione Affari Costituzionali del Senato nell’ambito del Decreto “Milleproroghe”, chiedendo un intervento urgente per evitare criticità che potrebbero avere ripercussioni sulla realizzazione delle infrastrutture.
 

Subappalto e qualificazione imprese nel Correttivo

Il Correttivo prevede che, in sede di qualificazione, solo i subappaltatori possono utilizzare i certificati di esecuzione lavori (CEL) relativi alle prestazioni eseguite.
 
Gli appaltatori possono utilizzare i lavori eseguiti in subappalto nelle categorie scorporabili solo per dimostrare la cifra d’affari complessiva.
 
Ance ha già avuto modo di esprimere la sua contrarietà sull’argomento e durante l’audizione ha sottolineato a quali criticità potrebbe essere esposto il mercato dei lavori.
 

Qualificazione imprese, il Correttivo contro le norme UE sul subappalto

Secondo l’Ance, queste disposizioni del Correttivo si pongono in contrasto con le norme europee sul subappalto e la libera circolazione nel mercato.
 
In base alle regole europee, ha spiegato Ance, la scelta di eseguire direttamente oppure indirettamente, tramite subappalto, le prestazioni affidate, è rimessa esclusivamente all’appaltatore, con l'unica eccezione derivante da peculiarità oggettive delle lavorazioni o anche da caratteristiche del cantiere, che la stazione appaltante deve indicare motivatamente negli atti di gara.
 
Viceversa, ha aggiunto l’Ance, l’impossibilità, per l’operatore che ricorre al subappalto, di utilizzare i lavori subappaltati ai fini della qualificazione SOA si traduce in un ostacolo indiretto alla possibilità di ricorrere al subappalto, che è uno strumento utile per coinvolgere le micro, piccole e medie imprese nei lavori pubblici.
 
Eppure, stando alle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Correttivo favorirà di sicuro la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese.
 
Durante l’audizione, Ance ha sottolineato come, nella fase di esame del Correttivo Appalti, le Commissioni Politiche UE della Camera che del Senato abbiano segnalato profili di incompatibilità con il diritto UE sul subappalto e chiesto di valutare l’espunzione dal testo.
 
Ance ha ricordato inoltre che risulta ancora formalmente aperta la procedura d’infrazione UE sulle regole nazionali in materia di subappalto.
 
Oltre all’aspetto formale, Ance ha lamentato lo svantaggio competitivo delle imprese italiane in confronto con quelle straniere, che non sono soggette a questo limite. Il Correttivo, secondo l’Ance, presenta profili di incostituzionalità, per disparità di trattamento tra gli operatori nel settore dei lavori pubblici (dato che il limite si riferisce al conseguimento dell’attestazione SOA) rispetto a quelli del settore dei servizi e delle forniture, per i quali tale limitazione non sussiste.
 
Come affermato anche in altre sedi, Ance ha ribadito che il limite non tiene conto del ruolo di responsabilità dell’appaltatore nell’esecuzione di tutti i lavori dell’appalto, anche se svolti in subappalto, e delle garanzie prestate, come la garanzia definitiva, la garanzia postuma decennale e la polizza “all risk” per danni a terzi.
 

Subappalto e qualificazione imprese, rischio per i lavori in corso

Ance ha osservato che il Correttivo non ha previsto un periodo transitorio per chiarire cosa accada ai contratti in corso.
 
Secondo l’Ance, le nuove regole sul subappalto dovrebbero valere solo per i CEL emessi sui contratti con bandi pubblicati dal 31 dicembre 2024, cioè a partire dall’entrata in vigore del Correttivo.
 
L’Ance sostiene però che si mettono a rischio anche i lavori in corso di esecuzione perché le SOA, in sede di rinnovo delle attestazioni di qualificazione, potrebbe operare declassamenti.
 
L’Ance ha chiesto quindi l’abrogazione di questo limite e il ripristino della disciplina precedente.
 
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