NORMATIVA
Bonus edilizi più bassi per chi ha redditi oltre 75.000 euro
Immobili ristrutturati col superbonus, al via i controlli sulle rendite catastali
NORMATIVA
Immobili ristrutturati col superbonus, al via i controlli sulle rendite catastali
Partono le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate. Quasi 500mila gli edifici potenzialmente interessati
10/01/2025 - I contribuenti che hanno ristrutturato immobili con il Superbonus riceveranno dall’Agenzia delle Entrate l’invito ad aggiornare le rendite catastali.
Lo riferisce l’Ansa riportando i contenuti di un articolo del Sole 24 Ore relativo alla relazione di fine anno del direttore uscente Ernesto Maria Ruffini.
“Nell’ambito delle attività finalizzate all’aggiornamento della banca dati catastale”, oltre alle attività ordinarie di verifica e controllo, nel corso del 2025 sarà avviata “una campagna di compliance relativa al superbonus”.
Le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate sono state introdotte un anno fa, con la Legge di Bilancio per il 2024, ma il Governo ha recentemente espresso la volontà di rinvigorire i controlli.
La campagna prevede l’invio di lettere ai contribuenti che hanno beneficiato del superbonus per realizzare interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici o colonnine di ricarica.
Le lettere saranno inviate dopo un incrocio dei dati catastali con quelli relativi alle cessioni dei crediti. Non si tratta di un controllo formale, ma di un invito a chiarire eventuali discrepanze, come l’assenza di una variazione catastale quando necessaria.
Potenzialmente l’operazione riguarda poco meno di 500.000 edifici, cioè quelli che fino ad oggi hanno usufruito del superbonus con le diverse aliquote dal 110% al 65%.
Secondo la normativa vigente da molti anni, l’obbligo di aggiornare i dati catastali scatta in caso di modifiche rilevanti che implichino una rivalutazione della rendita, , a prescindere dal fatto che i lavori siano incentivati con i bonus edilizi. Questo aggiornamento può avere implicazioni fiscali dirette, come l’aumento dell’IMU.
La comunicazione deve avvenire entro 30 giorni dall’ultimazione dei lavori. In caso di mancata presentazione o ritardo, sono previste sanzioni. Sono esclusi dall’obbligo di accatastamento alcuni manufatti, come tettoie e strutture precarie, e fabbricati in stato di degrado.
Lo riferisce l’Ansa riportando i contenuti di un articolo del Sole 24 Ore relativo alla relazione di fine anno del direttore uscente Ernesto Maria Ruffini.
“Nell’ambito delle attività finalizzate all’aggiornamento della banca dati catastale”, oltre alle attività ordinarie di verifica e controllo, nel corso del 2025 sarà avviata “una campagna di compliance relativa al superbonus”.
Le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate sono state introdotte un anno fa, con la Legge di Bilancio per il 2024, ma il Governo ha recentemente espresso la volontà di rinvigorire i controlli.
La campagna prevede l’invio di lettere ai contribuenti che hanno beneficiato del superbonus per realizzare interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici o colonnine di ricarica.
Le lettere saranno inviate dopo un incrocio dei dati catastali con quelli relativi alle cessioni dei crediti. Non si tratta di un controllo formale, ma di un invito a chiarire eventuali discrepanze, come l’assenza di una variazione catastale quando necessaria.
Variazione catastale dopo Superbonus, al via i controlli
La relazione dell’Agenzia sottolinea che la compliance non si tradurrà in un aumento indiscriminato delle rendite catastali. In particolare, verranno analizzati i casi in cui gli interventi edilizi abbiano comportato incrementi di valore superiori al 15%, modifiche alla volumetria o un aumento del numero di vani.Potenzialmente l’operazione riguarda poco meno di 500.000 edifici, cioè quelli che fino ad oggi hanno usufruito del superbonus con le diverse aliquote dal 110% al 65%.
Secondo la normativa vigente da molti anni, l’obbligo di aggiornare i dati catastali scatta in caso di modifiche rilevanti che implichino una rivalutazione della rendita, , a prescindere dal fatto che i lavori siano incentivati con i bonus edilizi. Questo aggiornamento può avere implicazioni fiscali dirette, come l’aumento dell’IMU.
Come comunicare la variazione della rendita catastale
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, la variazione catastale deve essere comunicata tramite un atto di aggiornamento predisposto da un professionista abilitato, come un architetto, un ingegnere o un geometra.La comunicazione deve avvenire entro 30 giorni dall’ultimazione dei lavori. In caso di mancata presentazione o ritardo, sono previste sanzioni. Sono esclusi dall’obbligo di accatastamento alcuni manufatti, come tettoie e strutture precarie, e fabbricati in stato di degrado.