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Aree dismesse, 210 milioni di euro per riqualificarle

Aree dismesse, 210 milioni di euro per riqualificarle

Un Bando rivolto alle PA finanzia piani di sviluppo per l’attrazione degli investimenti e la rigenerazione urbana. Scadenza 30 gennaio

Riqualificazione aree dismesse, bando da 210 milioni di euro - Foto: 123rf.com
Riqualificazione aree dismesse, bando da 210 milioni di euro - Foto: 123rf.com
di Rossella Calabrese
21/01/2025 - È stato pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un Bando destinato alle amministrazioni pubbliche per finanziare piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso. L’obiettivo è favorire la rigenerazione urbana, l’attrazione di investimenti privati e il rilancio economico.
 
Le risorse disponibili ammontano a 210,7 milioni di euro. Tale importo potrà essere incrementato con ulteriori risorse che si renderanno eventualmente  disponibili dopo l’emissione del bando.
 
Il bando - che attua l’art.1, commi 146 e ss, della Legge 178/2020 - mira a promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione di beni pubblici in disuso, incentivando investimenti privati e generando benefici economici, sociali e ambientali per i territori coinvolti.
 
Le amministrazioni pubbliche destinatarie del Bando sono quelle di cui all’articolo 1, comma 2, del Dlgs 165 del 30 marzo 2001, cioè tutte le amministrazioni dello Stato, comprese scuole, aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, istituzioni universitarie, Istituti autonomi case popolari, Camere di commercio. Sono esclusi soltanto gli enti pubblici economici e le società a partecipazione pubblica.
 
Ogni piano di sviluppo deve prevedere un importo complessivo minimo di 1,5 milioni di euro; il contributo massimo concedibile ammonta a 10 milioni di euro per piano.
 
 

Riqualificazione aree dismesse, bando da 210 milioni di euro

A ciascun piano di sviluppo candidato sarà attribuito un punteggio. Saranno favoriti i Comuni, il cofinanziamento a carico di altre risorse pubbliche, anche comunitarie, il partenariato pubblico-privato, gli interventi che presentano una progettazione di livello esecutivo.
 
Ulteriori punti saranno assegnati in presenza di interventi:
- finalizzati al recupero di manufatti industriali o di archeologia industriale, aree mercatali, aree verdi;
- finalizzati allo sviluppo di poli di attrazione turistica con strutture capaci di incrementare la capacità competitiva del sistema d’offerta e dell’accoglienza;
- per la realizzazione di infrastrutture e servizi finalizzati all’internazionalizzazione dell’offerta culturale e sportiva;
- che prevedono l’incentivazione della mobilità sostenibile (ad esempio con la costruzione di parcheggi di interscambio, piste ciclopedonali, etc.);
- per la realizzazione o la riqualificazione di infrastrutture e servizi nel settore della ricerca e dell’innovazione;
- di riconversione e di sviluppo economico proposti sulla base di studi e ricerche appositamente condotti da università ed enti di ricerca specializzati.
 


Bando da 210 milioni di euro per riqualificare le aree dismesse

Le Amministrazioni possono partecipare in forma singola o associata tra di loro. Ogni amministrazione potrà presentare un solo piano. Tutti gli interventi proposti nell’ambito del piano di sviluppo dovranno essere connessi tra loro e strettamente riferiti alle attività previste dal medesimo piano.
 
Nell’assegnazione del finanziamento sarà rispettato il principio di “assegnazione differenziale di risorse aggiuntive” a favore dei piani di sviluppo localizzati nelle regioni del Mezzogiorno
 
Le amministrazioni pubbliche interessate hanno tempo fino al 30 gennaio 2025 per inviare la domanda, tramite procedura telematica.
 
L’Amministrazione che intenda presentare la domanda di finanziamento di un Piano deve comunicare un indirizzo istituzionale di posta elettronica certificata (PEC) compilando il questionario alla pagina “bandopianisviluppo.gov.it”.
 
Il bando e la modulistica sono online sul sito della Presidenza del Consiglio.
 
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