
Lettere del Fisco solo a chi ha una rendita troppo bassa dopo i lavori Superbonus
NORMATIVA
Lettere del Fisco solo a chi ha una rendita troppo bassa dopo i lavori Superbonus
Mef: non ci sarà un invio generalizzato delle comunicazioni di compliance e i contribuenti potranno dimostrare di non essere obbligati all’aggiornamento
Aggiornato al 13/02/2025

Iniziano i controlli Superbonus, ma non saranno a tappeto. Le lettere dell’Agenzia delle Entrate saranno inviate solo ai proprietari di immobili su cui sono stati realizzati gli interventi agevolati ma che presentano una rendita catastale troppo bassa, non coerente con le spese sostenute.
La spiegazione è stata fornita dalla Sottosegretaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, che ieri ha risposto ad un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera.
Con l’interrogazione è stato chiesto di conoscere i criteri utilizzati dall'Agenzia delle entrate per la predisposizione delle liste selettive di contribuenti cui inviare le comunicazioni di compliance.
Fenu ha quindi domandato in che modo l’Agenzia possa evitare l'invio generalizzato ai contribuenti, in particolare verso chi non ha alcun obbligo di presentazione della dichiarazione di variazione catastale, ma anche come si possa evitare di generare confusione tra i contribuenti, aggravando il carico amministrativo per i cittadini e per l'amministrazione finanziaria stessa.
Nel caso in cui, dopo i lavori, la rendita catastale è aumentata, i proprietari devono inviare una pratica di aggiornamento catastale.
Lucia Albano ha spiegato che, per contenere al massimo l'impatto sui contribuenti, l'invio delle lettere di compliance riguarderà, in una prima fase, gli intestatari catastali di immobili oggetto degli interventi iscritti in Catasto privi di rendita catastale o con valori catastali di modesta entità rispetto ai costi sostenuti per effettuare gli interventi edilizi.
Lucia Albano ha assicurato che l'Agenzia ha escluso un invio generalizzato di comunicazioni di compliance a tutti i contribuenti e ha ricordato che il contribuente può dimostrare di non avere l’obbligo di procedere all’aggiornamento catastale.
I lavori incentivati con il Superbonus possono aver aumentato il valore degli immobili e con la Legge di Bilancio per il 2024 il Governo ha deciso di controllare che i beneficiari avessero effettivamente inviato le comunicazioni di variazione catastale all’Agenzia delle Entrate.
A fine 2024 il Governo ha espresso la volontà di rinvigorire i controlli Superbonus. L'intenzione è stata confermata dall'Agenzia delle Entrate, quando il direttore uscente Ernesto Maria Ruffini ha annunciato una campagna di compliance relativa al Superbonus.
Dopo una serie di annunci, sembra che i controlli Superbonus stiano effettivamente per partire.
Se dall’attività di controllo emerge che il contribuente non ha presentato la dichiarazione, l’Agenzia invia una lettera contenente i seguenti dati:
- il codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
- l’identificativo catastale dell’immobile indicato dal contribuente nella Comunicazione dell’opzione relativa ai lavori edilizi energetici, sismici, fotovoltaici o relativi alle colonnine di ricarica (articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio - DL 34/2020);
- l’invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito dell’Agenzia “Consegna documenti e istanze”, nel caso in cui il contribuente rilevi un errore o intenda fornire dati ed elementi sconosciuti all’Agenzia.
Questa comunicazione è presente anche nel cassetto fiscale del contribuente.
Il contribuente confronterà quindi i dati forniti dall’Agenzia con quelli in suo possesso, precedenti ai lavori e, in presenza di uno scostamento, conferirà a un professionista l'inarico di presentare la pratica di aggiornamento catastale.
L'aggiornamento catastale, anche se effettuato in ritardo rispetto al termine previsto di 30 giorni, sarà considerato come adempimento spontaneo: il contribuente avrà quindi diritto a beneficiare delle sanzioni ridotte che, in base all'articolo 31 del RD 652/1939, variano da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 8.264 euro.
La spiegazione è stata fornita dalla Sottosegretaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, che ieri ha risposto ad un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera.
Le preoccupazioni sui controlli Superbonus
L’interrogazione è stata presentata dall’on. M5S Emiliano Fenu proprio quando l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’invio delle lettere per verificare se gli interventi agevolati col Superbonus hanno prodotto aumenti delle rendite catastali non dichiarati.Con l’interrogazione è stato chiesto di conoscere i criteri utilizzati dall'Agenzia delle entrate per la predisposizione delle liste selettive di contribuenti cui inviare le comunicazioni di compliance.
Fenu ha quindi domandato in che modo l’Agenzia possa evitare l'invio generalizzato ai contribuenti, in particolare verso chi non ha alcun obbligo di presentazione della dichiarazione di variazione catastale, ma anche come si possa evitare di generare confusione tra i contribuenti, aggravando il carico amministrativo per i cittadini e per l'amministrazione finanziaria stessa.
Controlli Superbonus solo per rendite basse o inesistenti
La Sottosegretaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, ha premesso che, in base alle norme vigenti, ogni volta che vengono eseguiti lavori sulle unità immobiliari, i proprietari hanno l'obbligo di verificare, anche con il supporto di un professionista tecnico abilitato ad operare in Catasto, se i lavori possano aver determinato modifiche alla consistenza o se abbiano avuto impatto sul classamento e di conseguenza sulla rendita catastale.Nel caso in cui, dopo i lavori, la rendita catastale è aumentata, i proprietari devono inviare una pratica di aggiornamento catastale.
Lucia Albano ha spiegato che, per contenere al massimo l'impatto sui contribuenti, l'invio delle lettere di compliance riguarderà, in una prima fase, gli intestatari catastali di immobili oggetto degli interventi iscritti in Catasto privi di rendita catastale o con valori catastali di modesta entità rispetto ai costi sostenuti per effettuare gli interventi edilizi.
Lucia Albano ha assicurato che l'Agenzia ha escluso un invio generalizzato di comunicazioni di compliance a tutti i contribuenti e ha ricordato che il contribuente può dimostrare di non avere l’obbligo di procedere all’aggiornamento catastale.
Cosa sono i controlli Superbonus
Ricordiamo che, in generale, il direttore dei lavori deve presentare la dichiarazione di variazione catastale, oppure la dichiarazione che i lavori non hanno influito sulla rendita catastale, entro 30 giorni dalla fine dei lavori, a prescindere dal fatto che essi siano incentivati con i bonus edilizi.I lavori incentivati con il Superbonus possono aver aumentato il valore degli immobili e con la Legge di Bilancio per il 2024 il Governo ha deciso di controllare che i beneficiari avessero effettivamente inviato le comunicazioni di variazione catastale all’Agenzia delle Entrate.
A fine 2024 il Governo ha espresso la volontà di rinvigorire i controlli Superbonus. L'intenzione è stata confermata dall'Agenzia delle Entrate, quando il direttore uscente Ernesto Maria Ruffini ha annunciato una campagna di compliance relativa al Superbonus.
Dopo una serie di annunci, sembra che i controlli Superbonus stiano effettivamente per partire.
L’avvio dei controlli Superbonus
Con il provvedimento 7 febbraio 2025, l’Agenzia ha spiegato di aver verificato che sia stata presentata la comunicazione di variazione catastale sulla base di liste selettive elaborate grazie a strumenti avanzati di analisi e interoperabilità delle banche dati.Se dall’attività di controllo emerge che il contribuente non ha presentato la dichiarazione, l’Agenzia invia una lettera contenente i seguenti dati:
- il codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
- l’identificativo catastale dell’immobile indicato dal contribuente nella Comunicazione dell’opzione relativa ai lavori edilizi energetici, sismici, fotovoltaici o relativi alle colonnine di ricarica (articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio - DL 34/2020);
- l’invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito dell’Agenzia “Consegna documenti e istanze”, nel caso in cui il contribuente rilevi un errore o intenda fornire dati ed elementi sconosciuti all’Agenzia.
Questa comunicazione è presente anche nel cassetto fiscale del contribuente.
Il contribuente confronterà quindi i dati forniti dall’Agenzia con quelli in suo possesso, precedenti ai lavori e, in presenza di uno scostamento, conferirà a un professionista l'inarico di presentare la pratica di aggiornamento catastale.
L'aggiornamento catastale, anche se effettuato in ritardo rispetto al termine previsto di 30 giorni, sarà considerato come adempimento spontaneo: il contribuente avrà quindi diritto a beneficiare delle sanzioni ridotte che, in base all'articolo 31 del RD 652/1939, variano da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 8.264 euro.