Appalti, Anac: i tempi di affidamento sono troppo lunghi
18/03/2025 - I tempi per l’affidamento degli appalti sono troppo lunghi. Ad affermarlo è l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) in un recente comunicato.
L’Anac ha riscontrato delle criticità in merito al rispetto della massima tempestività nell’affidamento dei contratti pubblici da parte delle stazioni appaltanti e ha deciso di fornire chiarimenti per la corretta interpretazione del Codice.
Tempi affidamento appalti, cosa dice il Codice
L’Anac ricorda che, in base all’articolo 17, comma 3, del Codice Appalti, le stazioni appaltanti devono pubblicare i documenti di gara iniziali e concludere le procedure di selezione nei termini indicati nell’allegato I.3.
L’articolo1, comma 1, dell’allegato prevede termini massimi per la conclusione delle procedure di appalto in base alla tipologia di procedura. Il comma 3 chiarisce che i termini indicati decorrono dalla pubblicazione del bando di gara o dall’invito ad offrire e cessano con l’aggiudicazione alla migliore offerta.
Per fare degli esempi, il termine è di 9 mesi per una procedura aperta e di 4 mesi per procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara.
L’Anac sottolinea che si tratta di termini massimi e che il superamento degli stessi costituisce silenzio inadempimento e rileva al fine della verifica del rispetto del dovere di buona fede.
Tempi affidamento appalti e principio di risultato
L’Anac ha sottolineato che le stazioni appaltanti devono perseguire il principio del risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività.
Il principio del risultato, spiega l’Anac, costituisce attuazione del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità ed è utile per valutare la responsabilità del personale che svolge funzioni amministrative o tecniche nelle fasi delle procedure di affidamento e attribuire gli incentivi.
Anac ricorda che, nell’ambito del PNRR, la Commissione Europea ha previsto un abbattimento della cosiddetta decision speed ovvero del tempo intercorrente tra la data di scadenza del termine per la presentazione delle offerte e la data di stipula del contratto, nelle procedure aperte sopra soglia.
Il mancato rispetto del principio della massima tempestività nell’aggiudicazione e nella stipula del contratto, spiega quindi l’Anac, rischia di pregiudicare il mantenimento degli impegni assunti nell’ambito del PNRR.
Anac conclude che la piena attuazione delle disposizioni in materia di digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici e il corretto utilizzo delle Piattaforme di approvvigionamento digitale è funzionale alla massima semplificazione e accelerazione delle procedure.