19/03/2025 - Nel dibattito sulla
riscrittura del Testo Unico dell’Edilizia o Testo Unico delle Costruzioni interviene anche
Unitel, Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali, con un contributo in qualità di ‘addetti di trincea’.
La richiesta, comune a tutti gli altri stakeholders, è quella di una ricomposizione organica di tutto il quadro delle disposizioni che regolano l’attività edilizia, non solo in funzione di una più efficace azione amministrativa, ma anche e soprattutto per supportare i processi di pianificazione e gli investimenti orientati alla rigenerazione urbana e al contenimento del consumo di suolo.
Secondo Unitel è, inoltre, necessario il coordinamento con altre discipline strettamente correlate come, ad esempio, il codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi che incidono sui procedimenti edilizi e l’eliminazione delle disposizioni recanti disposizioni contrastanti col Testo Unico Edilizia.
Tra le principali
proposte Unitel per il nuovo Testo Unico Edilizia, inviate al Tavolo di lavoro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro Matteo Salvini, vi sono la digitalizzazione delle pratiche edilizie, l’introduzione del fascicolo del fabbricato digitale, la creazione di un portale unico nazionale per i procedimenti amministrativi, la semplificazione dei titoli abilitativi e una maggiore integrazione con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Digitalizzazione delle pratiche edilizie
L’esperienza del Superbonus 110% - spiega Unitel - ha evidenziato la carenza di una banca dati digitale dei Comuni italiani. L’assenza di un archivio informatizzato ha rappresentato un ostacolo rilevante nella verifica dello stato legittimo degli immobili, causando ritardi nell’accesso alle agevolazioni fiscali.
Tale criticità ha costretto il Governo, con il Decreto Semplificazioni bis, a “glissare” sullo stato legittimo degli immobili e sulla relativa ricerca di tali informazioni, in ragione della carenza organica di una sistematica raccolta di dati e della difficoltà operativa dei comuni nel poter offrire tali informazioni.
Per garantire maggiore efficienza, secondo Unitel, è imprescindibile digitalizzare e
dematerializzare tutta la documentazione edilizia attualmente conservata in formato cartaceo. La creazione di una banca dati nazionale risulterebbe fondamentale per la gestione delle pratiche edilizie e l’accesso ai fondi pubblici, sia nel presente che nel futuro, specialmente nel contesto delle misure del PNRR e dei bonus edilizi.
Introduzione del fascicolo del fabbricato digitale
La digitalizzazione delle pratiche edilizie deve essere affiancata dalla creazione di un
fascicolo del fabbricato, contenente tutte le informazioni rilevanti su agibilità, sicurezza e stato di manutenzione degli edifici. Il fascicolo rappresenterebbe uno strumento essenziale per garantire trasparenza e sicurezza nelle transazioni immobiliari, oltre a costituire un riferimento chiave per interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico.
Nonostante alcuni tentativi normativi a livello regionale, finora la creazione del fascicolo del fabbricato è stata ostacolata da frammentazioni legislative e dichiarazioni di incostituzionalità. È necessario, secondo Unitel, che venga adottato un approccio uniforme a livello nazionale per evitare disparità tra le diverse aree del Paese.
L’implementazione del fascicolo richiederebbe un impegno straordinario da parte del Governo e del Parlamento, con investimenti significativi in termini di risorse economiche e umane. L’UNITEL si propone di offrire il proprio contributo, mettendo a disposizione le esperienze maturate nei comuni in cui il fascicolo del fabbricato è già stato introdotto con successo.
Creazione di un portale informatico unico nazionale
Un altro degli ostacoli alla semplificazione dei procedimenti edilizi è la frammentazione delle piattaforme telematiche. Attualmente, ogni ente coinvolto nei procedimenti edilizi (Regioni, Province, ASL, ARPA, Genio Civile, Soprintendenze) dispone di sistemi propri, causando inefficienze e complicazioni per i professionisti e i cittadini.
Unitel propone l’istituzione di
un’unica piattaforma nazionale interoperabile per la gestione delle pratiche edilizie, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 5, comma 1-bis, del Testo Unico dell’Edilizia, che riconosce lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) come unico punto di accesso per i procedimenti amministrativi.
Un sistema informativo unificato consentirebbe di integrare tutte le informazioni e i procedimenti in un unico archivio digitale, migliorando l’efficienza amministrativa e garantendo maggiore trasparenza.
Il modello potrebbe essere quello del MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia), che già prevede procedure uniformi su tutto il territorio nazionale, sebbene necessiti di un ulteriore sviluppo per rendere omogenei anche i percorsi telematici.
Riduzione dei titoli abilitativi
Il sistema attuale prevede una molteplicità di titoli abilitativi: CIL, CILA, CILA Superbonus, SCIA, SCIA alternativa al permesso di costruire e Permesso di Costruire. Questa complessità genera confusione e un aumento del contenzioso. Nel passato, erano previste solo due tipologie di titoli abilitativi: concessione edilizia e autorizzazione edilizia.
Unitel propone una drastica semplificazione del sistema, riducendo il numero dei titoli a due: il
permesso di costruire e la
SCIA.
Inoltre, sarebbe opportuno creare un
glossario tecnico unificato per fornire certezza giuridica sulle diverse tipologie di intervento edilizio e sulle procedure da seguire.
Coordinamento tra Testo Unico delle Costruzioni e Codice dei Beni Culturali
Un altro nodo evidenziato da Unitel riguarda il rapporto tra il Testo Unico delle Costruzioni e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. La mancanza di un coordinamento chiaro tra le due normative ha creato notevoli difficoltà amministrative, in particolare per gli interventi di
efficientamento energetico degli edifici storici.
Interventi come l’installazione di
cappotti termici o
impianti solari e fotovoltaici sui tetti degli edifici vincolati sono spesso ostacolati da vincoli paesaggistici e dalla discrezionalità delle Soprintendenze. Inoltre, a livello locale si è assistito a un proliferare di regolamenti contrastanti che hanno portato a situazioni di incertezza normativa.
Per superare tali difficoltà, Unitel propone l’adozione di un quadro normativo nazionale chiaro e univoco, che permetta di conciliare la tutela del patrimonio culturale con le esigenze di sostenibilità e risparmio energetico. La regolamentazione degli interventi di efficientamento energetico dovrebbe avvenire a livello centrale, evitando interpretazioni disomogenee tra diversi enti e garantendo un’applicazione uniforme delle normative su tutto il territorio nazionale.