21/03/2025 - I bonus edilizi hanno avuto in questi anni un impatto positivo sulla riqualificazione energetica e la sicurezza sismica degli edifici. Non sono però mancati problemi legati alla complessità burocratica, agli alti costi e alla mancanza di stabilità normativa.
Il quadro è stato tracciato dall’’Indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia’ avviata nel marzo 2023 dalla Commissione Ambiente della Camera dei deputati e conclusasi mercoledì scorso.
L’Indagine ha valutato
l’impatto ambientale degli incentivi fiscali in materia edilizia: il Superbonus, l’Ecobonus, il Sismabonus e altri bonus per la riqualificazione edilizia. Sono state esaminate l’efficienza degli incentivi, la loro efficacia nel ridurre le emissioni di CO2 e i loro effetti economici e sociali.
È emersa la necessità di semplificare il sistema, rendere la normativa più stabile e orientare le misure agli obiettivi europei di decarbonizzazione e sicurezza. Lo strumento individuato è un
Testo Unico dei bonus edilizi.
I bonus edilizi analizzati nell’Indagine conoscitiva
Ecobonus
Originariamente è stato previsto con detrazioni del 55%, poi modificate al 65% e al 50% per alcuni interventi meno incisivi. Dal 2025, le aliquote sono state rimodulate al 36% (50% per abitazioni principali) per il periodo 2025-2027, escludendo interventi su impianti alimentati da combustibili fossili. Gli interventi agevolabili sono: acquisto e posa in opera di isolamento termico, schermature solari, sostituzione infissi, climatizzazione invernale, riqualificazione globale, impianti di micro-cogenerazione. Sono state previste detrazioni più elevate (70-85%) per interventi combinati di miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione del rischio sismico.
Sismabonus
Prevedeva detrazioni variabili dal 50% all’85% per interventi antisismici su edifici in zone sismiche 1, 2 e 3. Dal 2025, le aliquote sono state ridotte al 36% (50% per abitazioni principali). Sono previste agevolazioni anche per chi acquista edifici ricostruiti in zone sismiche ad alta pericolosità. Gli interventi devono essere realizzati su parti strutturali degli edifici o su interi edifici collegati strutturalmente.
Superbonus
La detrazione iniziale al 110% è stata ridotta progressivamente al 90%, 70% e infine al 65% per interventi completati entro il 31 dicembre 2025. Condizioni stringenti sono state introdotte per accedere al 65%, con obbligo di presentare la CILA entro il 15 ottobre 2024. Gli interventi agevolati sono: isolamento termico, sostituzione impianti di climatizzazione, interventi antisismici, rimozione delle barriere architettoniche, installazione di impianti solari e sistemi di accumulo, ricarica per veicoli elettrici.
Bonus ristrutturazione
La detrazione del 50% per un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare fino al 31 dicembre 2024 è stata ridotta al 36% nel 2025 e al 30% dal 2027. Per le abitazioni principali, nel 2025 l’aliquota è del 50% e il tetto di spesa di 96.000 euro; nel 2026 e 2027 l’aliquota scenderà al 36% mentre il tetto di spesa resterà a 96.000 euro. Sono previste agevolazioni al 75% per la rimozione delle barriere architettoniche. Gli interventi agevolabili sono: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, autorimesse, bonifica amianto, eliminazione barriere architettoniche, prevenzione atti illeciti, cablatura edifici.
Bonus edilizi, le criticità emerse dall’Indagine
L’Indagine conoscitiva ha rilevato diversi problemi e criticità nella disciplina e nella applicazione delle detrazioni per la riqualificazione degli edifici:
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complessità burocratica: procedure complesse per l’accesso ai benefici, difficoltà interpretative delle norme e mancanza di uniformità;
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aumento dei prezzi: incremento dei costi dei materiali e dei servizi legati alle ristrutturazioni incentivabili;
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esclusione di soggetti deboli: difficoltà per famiglie a basso reddito e piccoli proprietari di accedere agli incentivi;
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mancanza di stabilità normativa: continua modifica delle norme rende difficile la programmazione degli interventi;
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complessità nel trasferimento dei crediti: difficoltà legate alla cessione del credito e allo sconto in fattura;
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debito pubblico: impatti significativi sul bilancio statale, con costi elevati per la gestione dei crediti d’imposta.
Su quest’ultimo punto, Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, ha sottolineato: “Da quanto emerso,
con il Superbonus è stato riqualificato circa il 3% degli edifici su circa 12 milioni di immobili, con una riduzione di CO2 costata circa 10 volte i costi medi stimati”.
“Proprio per questo - ha aggiunto - abbiamo convenuto che debba essere fatta una seria analisi di costi e benefici; inoltre, sicuramente, i benefici ambientali ripagheranno i costi finanziari ma
in decenni, secondo Banca d’Italia”.
Bonus edilizi, i pareri degli addetti ai lavori
Nel corso dell’Indagine conoscitiva sono stati ascoltati numerosi stakeholders: associazioni di categoria, esperti del settore, rappresentanti di enti pubblici e privati, inclusi WWF, Confartigianato, Kyoto Club, ENEA, CNR e altre istituzioni che hanno avanzato molte richieste e proposte:
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stabilizzazione degli incentivi: la maggior parte degli interlocutori sottolinea l’importanza di rendere i meccanismi incentivanti stabili nel tempo, senza modifiche frequenti;
- semplificazione normativa: creazione di un
Testo Unico dei bonus edilizi per migliorare l’accessibilità e ridurre la burocrazia;
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diversificazione delle aliquote per interventi più incisivi, meccanismi più semplici per cessione del credito e sconto in fattura;
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incentivazione differenziata per edifici con basse prestazioni energetiche (classi F e G).
La proposta di Testo Unico dei bonus edilizi
Sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti e delle proposte avanzate nel corso delle audizioni, i deputati hanno formulato una serie di proposte per la
revisione degli incentivi in materia edilizia:
- definire un
quadro di strumenti stabile, al fine di evitare distorsioni sui prezzi, assicurare una maggiore sostenibilità nel tempo degli investimenti e tutelare l'affidamento di famiglie e operatori economici;
- razionalizzare i meccanismi di incentivazione; talune spese sono agevolabili da diversi regimi di sostegno e, più in generale, andrebbe valutato se incentivare le spese che sarebbero sostenute anche in assenza di incentivi;
- semplificare la disciplina delle agevolazioni in un
Testo Unico dei bonus edilizi;
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rimodulare le aliquote di incentivazione includendo i soggetti in povertà energetica e gli incapienti e tenendo conto del carattere più o meno energivoro degli edifici nonché del risparmio energetico generato dall’intervento, in linea con quanto previsto nella Direttiva Case Green;
- indirizzare gli incentivi in modo più mirato al raggiungimento degli
obiettivi climatici, di risparmio energetico, di promozione dell’autonomia energetica da fonti rinnovabili, quale strumento di implementazione delle politiche di decarbonizzazione in un’ottica di maggiore connessione con il PNIEC;
- riconfigurare il sistema degli incentivi
su tessuti edilizi ed urbanistici più ampi, a partire dai condomini, anche al fine di massimizzarne l’impatto ambientale, sociale e di messa in sicurezza e di ricollegarne la funzione a finalità di autoproduzione energetica attraverso le comunità energetiche;
- prevedere incentivi fiscali per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare o
eolica ad uso domestico, nonché per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici; in tale ambito, le operazioni di demolizione e ricostruzione possono svolgere un ruolo importante per finalità di miglioramento energetico e di rigenerazione urbana;
- dedicare maggiore attenzione alla
qualità degli interventi agevolabili, allo scopo di puntare sull’utilizzo di tecnologie innovative e di materiali maggiormente prestazionali in termini di eco-sostenibilità e riciclabilità, sulla base di una valutazione che tengano conto delle caratteristiche di tali materiali e dei loro utilizzi nella riqualificazione e nella messa in sicurezza degli edifici;
- migliorare gli incentivi per gli interventi di
riduzione del rischio sismico, valutando in modo più accurato l’impatto e il miglioramento della classe sismica;
- procedere quanto prima alla
revisione del Conto Termico al fine di incrementarne l’utilizzo, nonché a monitorare il nuovo strumento previsto dal PNRR per migliorare l'accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni energetiche dell'edilizia pubblica anche residenziale e sociale;
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promuovere la qualificazione delle imprese edilizie per garantire trasparenza, affidabilità e sicurezza anche in conformità con le Direttive Ue sull’efficientamento energetico.
La proposta è dunque quella di redigere un
Testo Unico dei bonus edilizi che fornisca un quadro di strumenti stabile, razionalizzi i meccanismi di incentivazione e semplifichi la disciplina delle agevolazioni. Cioè lo strumento che il Governo ha
proposto già nell'ottobre 2023 e che ha visto uno
step nel marzo 2024.