15/04/2025 - Negli ultimi anni, la Comunità Europea ha promosso edifici nZEB a consumo energetico quasi nullo (nearly Zero Energy Building), in linea con il Protocollo di Kyoto, puntando sull'efficienza energetica e sull'uso di fonti rinnovabili.
Tuttavia, questi edifici, ad altissima tenuta ispirati a modelli nordici, possono risultare inadatti al clima mediterraneo, creando problemi di comfort e salute per gli occupanti, come la
formazione di muffe e una
scarsa qualità dell'aria.
Standard costruttivi per nZEB e problematiche connesse
Gli nZEB si basano su un involucro edilizio ad altissimo isolamento termico e serramenti a tenuta d’aria. Questo approccio
riduce i consumi invernali ma
impedisce un corretto ricambio d'aria, aggravando problemi di umidità interna, condensazione e sviluppo di microorganismi.
Problematiche che si verificano spesso nell’ambito di ristrutturazione edilizia laddove ad esempio si sostituiscono vecchi serramenti a vetro singolo con nuovi con perfetta tenuta ed elevata prestazione termica ma che riducono notevolmente i ricambi d’aria dell’ambiente.
Edifici e qualità dell’aria
La spinta verso edifici ad alta efficienza energetica
limita la ventilazione naturale, aumentando la concentrazione di inquinanti interni.
Un’importante forma di inquinamento dell’aria interna è quella correlabile alla presenza di microorganismi (muffe, batteri, funghi) che possono causare allergie, malattie respiratorie e altre patologie denominate
SBS (Sick Building Syndrome).
La velocità di crescita microbica aumenta proporzionalmente al grado di nutrienti disponibili nei materiali.
Alcuni
materiali da costruzione ricchi di carbonio, come quelli a base legno e carta da parati,
favoriscono lo sviluppo di muffe rispetto ad altri con minor contenuto di carbonio (es. gesso e lana di vetro).
Strategie per nZEB salutari
Quali possono essere le strategie efficaci per progettare edifici nZEB che mantengano i vantaggi in termini di efficienza energetica ma anche un’adeguata qualità dell’aria e salubrità degli ambienti interni?
La ventilazione degli ambienti contro l’inquinamento biologico
Per diluire il più possibile la concentrazione degli inquinanti e ridurre le sorgenti di inquinamento all’interno è necessario ventilare adeguatamente intergrando sistemi di
ventilazione meccanica controllata per mantenere ricambi d’aria costanti. Essi tuttavia richiedono una adeguata manutenzione e pulizia periodica per evitare proliferazioni batteriche.
È possibile anche impiegare una
ventilazione ibrida che utilizza una combinazione di sistemi di ventilazione naturale e meccanica. La ventilazione ibrida è una buona strategia per garantire le portate necessarie per l’ottenimento di adeguati livelli qualitativi dell’aria minimizzando i consumi energetici.
Il “buffering” per il contenimento dei carichi di umidità
I materiali con proprietà di buffering, come laterizi e lana di legno, possono
regolare l’umidità agendo da “tampone” (buffering) nei confronti dei gas presenti nell’aria.
L’impiego di materiali con capacità di buffering
impedisce l’innalzamento delle UR% nei momenti di massima produzione di vapore, ovvero oltre le soglie considerate pericolose per la formazione di microorganismi quali le muffe. Allo stesso tempo è limitatissima l’influenza dell’utilizzo di grandi spessori di materiale igroscopico.
Conclusioni
Questo articolo vuole fornire uno spunto di riflessione sull’importanza di contemperare le esigenze del risparmio energetico e del contenimento delle emissioni con la qualità dell’aria interna negli edifici e di assumere
criteri progettuali coerenti ed equilibrati, per la realizzazione di un involucro realmente in grado di controllare e mitigare gli effetti delle condizioni ambientali interne ed esterne, che tenga conto della destinazione, i modi d’uso dell’edificio, lo stile di vita degli occupanti
.
Nell’articolo completo
Nell’
articolo completo di Murature Oggi 138 puoi trovare tutti gli approfondimenti sulle problematiche connesse agli edifici nZEB con un approccio costruttivo di “iper-isolamento”.
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