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Può il calcestruzzo essere attraversato dalla luce?

Può il calcestruzzo essere attraversato dalla luce?

Il calcestruzzo traslucido, espressione di una nuova visione della materia, conserva la sua struttura monolitica acquistando nuove proprietà percettive

Il calcestruzzo traslucido - Foto: Padiglione Italia Expo Shanghai 2010 ©Archilovers
Il calcestruzzo traslucido - Foto: Padiglione Italia Expo Shanghai 2010 ©Archilovers
di Rossella di Gregorio
17/04/2025 - Tradizionalmente percepito come materiale massivo, monolitico e opaco, il calcestruzzo ha da sempre rappresentato la materia dell’infrastruttura per eccellenza. Le sue caratteristiche di plasticità, continuità, tettonica lo hanno reso un simbolo dell’architettura del Novecento: radicato al suolo, gravoso, “vero”.
 
Negli ultimi decenni, però, l’innovazione tecnologica ha innescato una progressiva trasformazione del calcestruzzo. Non solo più resistente o durevole, ma anche più leggero, sottile, permeabile, sensibile alla luce, capace di smaterializzarsi. In questo processo, si inserisce una delle sperimentazioni più emblematiche, il calcestruzzo traslucido.
 

Cos’è il calcestruzzo traslucido

Conosciuto anche come light-transmitting concrete (e più impropriamente come “cemento trasparente”), il calcestruzzo traslucido è un materiale composito in cui una matrice cementizia a grana fine è attraversata da fibre ottiche o resine trasparenti (dal 3% al 5% in volume), che consentono di trasmettere la luce attraverso la massa del calcestruzzo stesso.
 
Dopo il processo di indurimento, il materiale viene tagliato in lastre e lavorato con macchinari standard per materiali lapidei. Il risultato è una superficie che, pur mantenendo le proprietà meccaniche del cemento, lascia passare la luce, generando pattern visivi suggestivi e silhouette in trasparenza.
 

Il LiTraCon®: la prima sperimentazione

Il primo esempio di calcestruzzo traslucido è stato il LiTraCon®, brevettato nel 2001 dall’architetto ungherese Áron Losonczi.

Nato in un laboratorio di Csongrád, in Ungheria, questo materiale pionieristico ha dato il via a una nuova categoria di “cementi visivi”. Il LitraCon® nasce dal desiderio di capovolgere l'idea di un materiale percepito come opaco e pesante. L'obiettivo era attribuirgli caratteristiche come leggerezza, trasparenza, smaterializzazione, apparentemente lontane dalla sua natura.
 

Le evoluzioni del calcestruzzo traslucido: I.Light®

Un’altra sperimentazione significativa è i.light®, sviluppato da Italcementi (oggi parte del gruppo Heidelberg Materials) in occasione dell'Expo di Shanghai 2010 per il Padiglione italiano, su richiesta dell'architetto Giampaolo Imbrighi.
 
In questo caso, la trasparenza è ottenuta tramite inserti in resina PMMA, disposti a quinconce all’interno di una matrice cementizia. Il pannello (100x50x5 cm, 50 kg) lascia filtrare la luce e mantiene buone prestazioni termiche se associato a un isolante trasparente alla luce. Approfondisci il progetto

104731_foto2.jpg - Può il calcestruzzo essere attraversato dalla luce?
Foto: Padiglione Italia Expo Shanghai 2010 ©Archilovers 

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Foto: Padiglione Italia Expo Shanghai 2010 ©Archilovers 

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Foto: Padiglione Italia Expo Shanghai 2010 ©Archilovers 
 

L'approccio cambia: calcestruzzi tra luce e innovazione

Tutti questi esempi dimostrano come nel tempo sia cambiato l'approccio progettuale al calcestruzzo. Negli anni si è assistito ad un capovolgimento del paradigma, da materia densa e gravosa a elemento leggero, traslucido, poetico. Impossibile non pensare a come sarebbe stata riletta l’architettura di Le Corbusier o Wright con un materiale simile.
 
Tuttavia, nonostante le applicazioni del calcestruzzo traslucido sono molteplici: facciate scenografiche, pareti interne luminose e arredi di design, la sua diffusione è rimasta limitata, principalmente a progetti iconici o sperimentali. La causa principale è il costo molto elevato.
 

Altri calcestruzzi innovativi: quando la materia cambia pelle

Nel suo sviluppo più recente, il calcestruzzo ha iniziato a perdere la sua pelle originaria: quella opaca, impermeabile, rigida, che l’ha sempre identificato come materiale massivo per eccellenza. Oggi, una nuova generazione di calcestruzzi propone una materia permeabile, porosa, capace di assorbire, lasciar passare, reagire.
 
Si tratta di una metamorfosi concettuale e fisica, il calcestruzzo non è più barriera, ma interfaccia. Non solo lascia entrare la luce - come nel caso del calcestruzzo traslucido - ma può filtrare l’acqua, trattenere energia, purificare l’aria, riflettere immagini, trasmettere dati.
 
Ecco alcune tra le sperimentazioni e applicazioni più significative degli ultimi anni.
 

Calcestruzzo drenante

Il calcestruzzo drenante si distingue per la sua elevata porosità e la capacità di lasciarsi attraversare dall'acqua. Non è solo un materiale innovativo sotto il profilo tecnico, ma anche una risposta concreta alla necessità di contenere l'impatto idrologico dell'urbanizzazione. Le sue applicazioni spaziano dalle pavimentazioni pedonali a quelle stradali, e rappresentano una soluzione sostenibile per migliorare il deflusso delle acque meteoriche in contesti urbani, evitando allagamenti e sovraccarichi delle reti fognarie. Questa qualità rende il drenante un materiale sempre più scelto nei progetti a basso impatto ambientale.
 

Calcestruzzo fotoluminescente

Il calcestruzzo fotoluminescente è una soluzione innovativa che assorbe energia solare durante il giorno e la riemette come luce visibile durante la notte. Questo materiale è particolarmente utile per migliorare la visibilità e la sicurezza di percorsi pedonali, piste ciclabili e aree pubbliche, senza l'uso di energia elettrica.
 

Calcestruzzo fotocatalitico

Il calcestruzzo fotocatalitico sfrutta la fotocatalisi per abbattere gli inquinanti atmosferici. Grazie all'integrazione di biossido di titanio, questo materiale è in grado di purificare l'aria circostante, riducendo la concentrazione di sostanze nocive come gli ossidi di azoto. Inoltre, possiede proprietà autopulenti, mantenendo le superfici più pulite nel tempo.
 

Calcestruzzo texturizzato

Il calcestruzzo texturizzato consente di trasferire immagini o motivi decorativi sulla superficie del materiale, creando facciate architettoniche uniche. Utilizzando tecniche come la foto-incisione, è possibile ottenere effetti visivi che variano con l'illuminazione naturale, aggiungendo un valore estetico significativo alle strutture.
 

Calcestruzzo autocompattante

Il calcestruzzo autocompattante (SCC) è una miscela altamente fluida che si distribuisce e compattata sotto il proprio peso, eliminando la necessità di vibrazione meccanica. Questa caratteristica lo rende ideale per strutture complesse o densamente armate, garantendo una finitura superficiale di alta qualità e riducendo i tempi di costruzione. Ne abbiamo parlato qui.
 

Glass Reinforced Concrete (GRC)

Il Glass Reinforced Concrete è un materiale composito costituito da una matrice cementizia rinforzata con fibre di vetro. Questo conferisce al GRC una combinazione di leggerezza, resistenza e flessibilità, permettendo la realizzazione di elementi architettonici complessi con spessori ridotti. Inoltre, il GRC è resistente al fuoco e richiede poca manutenzione, rendendolo adatto per facciate e rivestimenti. Leggi l'approfondimento.
 

Calcestruzzo spruzzato

Conosciuto anche come cemento proiettato, viene applicato direttamente su superfici senza casseforme, ideale per geometrie complesse. È uno dei massimi esempi di smaterializzazione totale della massa, in grado di generare rivestimenti portanti, anche dalle forme geometriche insolite, con rapidità e flessibilità straordinarie. Scopri caratteristiche e vantaggi.
 

Calcestruzzo al graphene: la frontiera della sperimentazione

Un materiale ancora in fase sperimentale, nato dall'integrazione con il graphene, materiale dal potenziale straordinario: leggero, resistente, flessibile, conduttivo. Il calcestruzzo al graphene promette di migliorare le performance meccaniche e la sostenibilità ambientale. Approfondisci qui.
 

Oltre la traslucenza: smart concrete e altri sviluppi

L'evoluzione del calcestruzzo non si ferma alla dimensione estetica o strutturale. La materia cementizia si spinge oggi verso nuove frontiere come quella dell’intelligenza. Una materia che interagisce con l’ambiente, registra dati, reagisce agli stimoli.

Alcune ricerche internazionali stanno infatti integrando funzionalità sensoriali e digitali all’interno del conglomerato cementizio. È il caso dello Smart Concrete sviluppato dallo studio Kennedy & Violich a Boston, che incorpora diodi LED controllati da sensori, in grado di indicare percorsi o trasmettere messaggi luminosi nelle ore notturne. Approfondiremo in altri focus questi sviluppi. 

 
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