
Opere incompiute e ritardi nei lavori pubblici: ANAC avvia un piano straordinario di vigilanza
L’Anticorruzione intensifica i controlli anche su dighe, dissesto idrogeologico, appalti PNRR, richiamando gli Enti al rispetto di tempi e procedure

Sono questi gli obiettivi del piano di vigilanza 2025 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), presentato martedì.
L’iniziativa mette sotto osservazione opere incompiute, ritardi nei cantieri pubblici, mancanza di controlli da parte delle stazioni appaltanti, interventi bloccati per il dissesto idrogeologico, impianti per lo smaltimento rifiuti fuori norma e anche i fenomeni di porte girevoli tra incarichi pubblici e privati contigui.
Tra i fattori sotto osservazione figurano anche la mancata verifica dell’andamento degli appalti da parte delle stazioni appaltanti e l’utilizzo improprio dell’istituto della somma urgenza, che spesso comporta una gestione anomala della fase esecutiva e l’insorgere di contenziosi.
Il presidente di ANAC, Giuseppe Busìa, ha spiegato:
“Abbiamo voluto concentrare la vigilanza su opere bloccate o in ritardo, così da far accelerare la realizzazione di quei lavori di cui si ha particolare bisogno, evitando sprechi inutili di denaro pubblico. L’attenzione è rivolta anche al comportamento delle stazioni appaltanti, che troppo spesso, dopo l’aggiudicazione della gara, tralasciano i controlli sull’esecuzione dei contratti, con gravi conseguenze in termini di ritardi, contenziosi e disservizi per i cittadini”.
Opere pubbliche: focus su dighe, dissesto e affidamenti urgenti
L’attività di vigilanza riguarderà in particolare le opere bloccate o rallentate, tra cui:- dighe e opere idrauliche in stallo;
- interventi per il dissesto idrogeologico;
- impianti per lo smaltimento dei rifiuti;
- edilizia residenziale pubblica.
La vigilanza si estenderà a tutto il ciclo dell’appalto, dalla programmazione e progettazione alla scelta del contraente e all’esecuzione, fino al collaudo. Verranno approfondite le modalità di determinazione del valore della procedura, il rispetto delle soglie previste dal Codice dei contratti pubblici e l’eventuale ricorso a frazionamenti artificiosi degli affidamenti. La carenza di pianificazione da parte delle stazioni appaltanti è spesso causa di affidamenti frammentati, che allungano i tempi e aumentano i rischi.
In materia di affidamenti urgenti, l’ANAC intende vigilare sulla corretta applicazione della disciplina derogatoria prevista dall’art. 140 del Codice dei contratti. L’azione riguarderà anche la prosecuzione degli interventi finanziati per il contrasto al dissesto idrogeologico, settore in cui si registra un generalizzato ritardo nella realizzazione delle opere.
Appalti PNRR sotto la lente di Anac
Uno dei filoni più rilevanti dell’attività riguarda i contratti finanziati dal PNRR. L’Autorità utilizzerà applicativi digitali e il sistema ReGiS per individuare gli interventi di maggiore rilevanza strategica, con particolare attenzione alle missioni relative alla transizione ecologica, alla digitalizzazione, alla cultura e all’istruzione. La selezione dei contratti da sottoporre a vigilanza seguirà un approccio basato sul rischio, valutando sia il valore economico sia il livello di complessità tecnica e il grado di esposizione a fenomeni corruttivi.Servizi e forniture: carenze nei controlli e proroghe illegittime
Accanto ai lavori pubblici, ANAC dedicherà un’attenzione particolare alla fase di esecuzione dei contratti di servizi e forniture. In questi ambiti, si segnala una ricorrente carenza di verifiche da parte delle stazioni appaltanti sulla corretta esecuzione delle prestazioni da parte degli appaltatori.I settori più critici riguardano ristorazione, pulizia, sanificazione, facility management, guardiania e vigilanza armata, trasporto scolastico e assistenza sociosanitaria. Non mancheranno controlli sulle proroghe tecniche e i rinnovi dei contratti che violano il principio di evidenza pubblica, nonché sui contratti che omettono di disciplinare la manutenzione o l’aggiornamento dei beni acquistati, esponendo la stazione appaltante al cosiddetto lock-in contrattuale.
Concessioni autostradali e contratti di PPP
Un altro capitolo rilevante riguarda le concessioni autostradali, che saranno sottoposte a controlli distribuiti per area geografica al fine di verificare eventuali squilibri negli affidamenti e le misure di riequilibrio adottate. Al tempo stesso, l’ANAC promuoverà l’efficienza e la qualità dei contratti di partenariato pubblico-privato, in particolare quelli finalizzati all’efficientamento energetico, attraverso il monitoraggio di un campione di procedure attive in diverse regioni italiane.Le concessioni in materia di servizi informatici saranno oggetto di una vigilanza specifica, mirata ad accertare la coerenza delle tariffe applicate, dei tempi di esecuzione e delle modalità operative. Anche in questo caso, i contratti verranno selezionati sulla base dell’impatto economico e territoriale.
Centrali di committenza e soggetti aggregatori
L’attenzione dell’ANAC si concentra anche sulle centrali di committenza e sui soggetti aggregatori. L’obiettivo è verificare la corrispondenza tra la programmazione svolta da questi soggetti e i fabbisogni effettivi delle stazioni appaltanti, in particolare per quanto riguarda gli accordi quadro nei settori informatici e l’uso corretto del subappalto. L’analisi dei bandi di gara permetterà di individuare eventuali criticità che limitano la concorrenza, in settori strategici come sanità, energia e gestione del patrimonio immobiliare.Proseguirà infine la vigilanza sul sistema di qualificazione degli operatori economici, con controlli sul rispetto da parte delle SOA dei requisiti previsti dalla normativa e sull’aggiornamento tempestivo delle informazioni in caso di modifiche societarie. Saranno oggetto di particolare attenzione le categorie OS 13, OS 18-A, OS 18-B e OS 32, per le quali è richiesta la disponibilità di uno stabilimento industriale dedicato alla produzione.
Nel quadro del nuovo Codice dei contratti pubblici, l’ANAC verificherà anche l’effettivo utilizzo da parte delle amministrazioni delle Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (PAD) certificate, iscritte nel registro gestito dall’Autorità stessa. L’obiettivo è garantire che i dati relativi ai processi di acquisto siano trasmessi correttamente e in maniera trasparente.
Con questa azione di vigilanza diffusa, l’ANAC intende rafforzare il presidio di legalità e trasparenza sugli appalti pubblici, contrastare i fattori che generano opere incompiute e contribuire a migliorare l’efficacia degli investimenti pubblici, in un momento cruciale per l’attuazione del PNRR e la modernizzazione infrastrutturale del Paese.