
Una casa efficiente e smart vale fino all’80% in più di una da ristrutturare
TEHA Group: gli edifici ad alta efficienza energetica valgono il 43% in più di quelli abitabili. In crescita anche smart district e tecnologie interoperabili

La progettazione tende a superare il singolo edificio per abbracciare una visione sistemica, quella degli smart district, in cui l’interoperabilità tra impianti e dispositivi consente un controllo avanzato dei consumi energetici e idrici.
È quanto emerge dall’ultima analisi della Community Smart Building di TEHA Group, think tank privato e indipendente italiano dedicato all’evoluzione dell’edilizia.
Cresce il valore degli edifici efficienti
Secondo i dati, un edificio ad alta efficienza può valere fino all’80% in più rispetto a uno da ristrutturare, mentre l’impiego di tecnologie smart può portare a una riduzione dei consumi energetici fino al 29%, con ricadute significative anche sul contenimento della povertà energetica.Tra il 2018 e il 2023, la quota di edifici in classe energetica A è salita dall’8% al 15%. Un progresso importante, ma ancora insufficiente: tre quarti del patrimonio immobiliare italiano si colloca nelle tre peggiori classi energetiche, contribuendo a livelli ancora elevati di povertà energetica.
Il mercato, tuttavia, premia sempre di più la qualità energetica. Gli edifici ristrutturati in classe alta raggiungono un valore medio di 2.316 euro/m², pari al 43% in più rispetto agli edifici semplicemente abitabili (1.615 euro/m²) e addirittura all’80% in più rispetto a quelli da ristrutturare (1.290 euro/m²).
Smart district e interoperabilità: la nuova frontiera dell’edilizia
La trasformazione del costruito non si ferma al singolo edificio. Il futuro prossimo si chiama smart district: quartieri intelligenti dove efficienza energetica, digitalizzazione e sostenibilità si sviluppano in un sistema interconnesso. Un approccio che richiede interoperabilità tra tecnologie e sistemi, in grado di massimizzare i benefici ambientali ed economici per utenti e operatori.spiega Benedetta Brioschi, Partner e Responsabile della Community Smart Building di TEHA Group.“Il rinnovamento green e smart del parco immobiliare italiano è un’opportunità economica significativa ma servono investimenti e una sinergia forte tra policy maker, imprese e cittadini per accelerare questo processo” -
Il risparmio possibile: fino a 19 miliardi di euro l’anno
L’Italia è tra i Paesi europei con maggiore incidenza della povertà energetica, con oltre 5,3 milioni di persone coinvolte. Eppure, l’efficientamento smart degli edifici potrebbe ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, portando risparmi complessivi tra i 17 e i 19 miliardi di euro l’anno.Un’opportunità da non perdere, anche alla luce delle tecnologie già disponibili: dai sistemi BACS di automazione e controllo intelligente degli impianti, alla digitalizzazione degli ascensori e al recupero energetico nelle infrastrutture verticali.
Le voci della filiera
Nel confronto avviato da TEHA con gli operatori del settore Real Estate e dei building intelligenti emergono strategie concrete e visioni convergenti.ABB, con le sue tecnologie digitali, punta all’ottimizzazione dei consumi e del comfort per accelerare la transizione energetica. BTicino, attraverso i sistemi BACS, promuove una riduzione dei consumi fino al 25% grazie alla termoregolazione smart. KONE sottolinea il ruolo chiave dell’ascensore intelligente, che oggi è parte integrante dei sistemi digitali di gestione dell’edificio e può persino recuperare l’energia prodotta in frenata per altri usi.
Questi esempi mostrano come la collaborazione tra industria, progettisti e operatori immobiliari sia già in atto. La sfida ora è rendere questi approcci sistemici e scalabili, puntando su formazione, interoperabilità tecnologica e regole chiare per favorire la trasformazione del settore.