
Prevenzione del rischio idrogeologico, seconda edizione della Giornata Nazionale
I temi dell’evento del 14 maggio: regolamentazione efficace, pianificazione omogenea e tecnologie innovative per la tutela del territorio

Negli ultimi 25 anni sono stati investiti quasi 20 miliardi di euro per contrastare il dissesto idrogeologico, attraverso un totale di 25.539 interventi. Tuttavia, queste risorse non sono sufficienti. Si calcola infatti un fabbisogno aggiuntivo minimo di 9,3 miliardi di euro per finanziare opere di prevenzione e mitigazione già in fase di istruttoria. Tale cifra riflette le richieste avanzate dagli enti locali e registrate sulla piattaforma RENDIS, il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo.
Nonostante gli sforzi, il rischio alluvionale resta elevato. Secondo i dati ISPRA, sono 6,8 milioni gli abitanti che vivono in aree a rischio alluvionale medio, mentre 2,4 milioni risiedono in zone ad alto rischio, per un totale pari al 15% della popolazione. Gli edifici situati in aree a rischio medio e alto sono circa 2,1 milioni, anch’essi pari al 15% del totale nazionale.
Questo il quadro di riferimento da cui parte la Seconda Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico, l’evento organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da Fondazione Inarcassa.
Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico
Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, afferma:“Per contrastare efficacemente il dissesto idrogeologico è necessario porre in essere una serie di atti concreti, dalla manutenzione e monitoraggio costante del territorio, definendo dei piani di manutenzione delle opere esistenti, alla rimodulazione dei meccanismi di gestione dei Piani di prevenzione e contrasto esistenti. Certamente servono risorse finanziarie più consistenti, ma soprattutto un sistema unitario e più snello di gestione degli interventi di prevenzione”.
“È fondamentale migliorare la capacità di progettazione degli interventi, anche attraverso iter autorizzativi più rapidi, accrescere la qualificazione e formazione del personale tecnico, attuare politiche più incisive mirate alla limitazione del consumo del suolo. Siamo certi che da questa Giornata Nazionale scaturiranno indicazioni utili per affrontare in maniera più efficace questo delicato problema. Colgo l’occasione per ringraziare il Consiglio Nazionale dei Geologi e Fondazione Inarcassa per aver reso possibile l’organizzazione di questo importante evento”.
Arcangelo Francesco Violo, Presidente del CNG, aggiunge:
“La 2ª Giornata Nazionale, in continuità con il percorso avviato lo scorso anno, intende ribadire l’attenzione costante delle istituzioni e degli operatori del settore verso le criticità, sia strutturali che non strutturali, che interessano il nostro territorio in relazione al rischio idrogeologico. La novità di questo secondo appuntamento - prosegue Violo - è la più attuale declinazione del tema. Una nuova cornice, quella della regolamentazione e della pianificazione strategica, coordinata ed omogenea delle misure da progettare e implementare per la tutela dell’ambiente e del territorio del nostro Paese. Sono certo che anche quest’anno, insieme al contributo del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e della Fondazione Inarcassa, e alla presenza di illustri figure istituzionali e tecnici della materia, sarà possibile delineare un quadro più completo sulle prospettive future della governance dei territori”.
Il Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea De Maio dichiara:
“I numeri parlano chiaro: il dissesto idrogeologico rappresenta una delle principali emergenze ambientali che il nostro Paese si trova ad affrontare. Per questo è essenziale promuovere momenti di confronto come questo che coinvolgano istituzioni, professionisti tecnici ed esperti, così da individuare e condividere soluzioni efficaci. Solo attraverso il rafforzamento delle politiche di prevenzione e il coinvolgimento attivo delle comunità locali sarà possibile costruire una strategia duratura per la tutela del territorio. Quella contro il dissesto non è una battaglia semplice: richiede visione a lungo termine, capacità di coordinamento e un impegno collettivo e continuativo. Ma, soprattutto, come suggerisce il titolo stesso di questa giornata, è solo con politiche di prevenzione e investimenti mirati che potremo davvero ridurre i rischi e proteggere il nostro patrimonio ambientale e urbano”.
La Seconda Giornata Nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico si focalizzerà sulle trasformazioni del territorio e sull’incremento dei fattori di rischio dovuto a cause differenti, tra cui il cambiamento climatico.
Particolare attenzione verrà prestata agli strumenti di programmazione, a livello nazionale e locale, di opere per la prevenzione e per la mitigazione del rischio idrogeologico oltre che agli strumenti di governance delle politiche di intervento in questo ambito.
Esperti e policy makers dibatteranno delle sfide attuali e future. Ampio spazio, infine, verrà dato ad approfondimenti tecnici sugli strumenti e sulle metodologie più recenti in tema di prevenzione del rischio idrogeologico.
L’appuntamento è per domani 14 maggio presso l’Acquario Romano in Piazza Manfredo Fanti, 47 Roma.