21/05/2025 - Ritardi nella spesa del PNRR, eccessivo ricorso agli affidamenti diretti, forte calo degli appalti di lavori e boom delle violazioni della sicurezza nei cantieri.
Sono alcuni dei punti emersi nella Relazione al Parlamento sull’attività 2024 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, presentata dal Presidente Giuseppe Busìa ieri alla Camera dei Deputati.
PNRR e appalti: spesa in ritardo e lavori in calo
Busìa ha segnalato gravi ritardi nell’attuazione del PNRR, con settori nei quali la spesa è inferiore al 30% delle risorse disponibili.
Nel 2024 si è inoltre registrato un calo del 38,9% degli appalti per lavori pubblici, con un valore complessivo di 271,8 miliardi di euro distribuiti su 267.000 procedure di gara. Si tratta di una flessione del 4,1% sul 2023 e del 7,3% rispetto al 2022.
Affidamenti diretti e frazionamento artificioso degli appalti
Il Presidente ANAC ha denunciato l’abuso degli affidamenti diretti, che nel 2024 hanno rappresentato il 98% delle acquisizioni di servizi e forniture. Particolarmente critici i valori tra 135.000 e 140.000 euro, soglia massima per l’affidamento diretto: più che triplicati rispetto al 2021, quando il limite era 75.000 euro.
Busìa ha sottolineato come questo meccanismo esponga gli amministratori onesti a pressioni indebite, non potendo più appellarsi alla necessità di un confronto competitivo.
Tra le pratiche maggiormente distorsive, l’ANAC ha evidenziato l’eccesso di frazionamento artificioso degli appalti, tecnica impiegata per eludere soglie di legge e che spesso nasconde sprechi di risorse pubbliche e infiltrazioni mafiose.
Codice dei contratti: criticità ancora aperte
Il correttivo al Codice dei contratti pubblici, recentemente approvato - segnala ANAC - non ha introdotto l’obbligo di dichiarare il titolare effettivo delle imprese affidatarie, lasciando aperta la porta a opacità societarie, offerte combinate e alterazioni della concorrenza.
Busìa ha inoltre rilevato l’assenza di interventi sulle soglie per aumentare la trasparenza e la competitività, così come la mancata reintroduzione delle verifiche preventive sugli affidamenti in house, fondamentali per evitare distorsioni e contenziosi.
Sicurezza nei cantieri: +87% di violazioni in due anni
Anche il tema della salute e sicurezza sul lavoro è stato oggetto della relazione. Nel 2024 ANAC ha registrato 1.448 annotazioni per violazioni delle norme, con un aumento del 43% rispetto al 2023 e dell’87% rispetto al 2022.
I rischi maggiori, ha spiegato Busìa, provengono dai subappalti, soprattutto se strutturati a cascata, spesso causa di abbassamento dei livelli di controllo e formazione.
Intelligenza artificiale negli appalti: cosa manca
Busìa ha infine affrontato un tema emergente: l’uso dell’intelligenza artificiale negli appalti pubblici. Pochi operatori nella PA sarebbero oggi in grado di governare strumenti algoritmici, con il rischio che decisioni pubbliche vengano delegate inconsciamente a operatori privati.
L’ANAC richiama l’attenzione sulla necessità di trasparenza algoritmica, definendola la nuova frontiera della trasparenza amministrativa: elemento essenziale per garantire intellegibilità, responsabilità e tutela dei cittadini e delle imprese.