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Ok all’ecobonus anche senza comunicazione Enea

Ok all’ecobonus anche senza comunicazione Enea

La Cassazione chiude un altro caso ponendosi in contrasto con le prescrizioni dell’Agenzia delle Entrate

Comunicazione Enea ecobonus - Foto: undrey 123RF.com
Comunicazione Enea ecobonus - Foto: undrey 123RF.com
di Paola Mammarella
14/05/2025 - La comunicazione Enea ecobonus non è obbligatoria. La Cassazione, con due nuove pronunce, si pone in contrapposizione alla linea dell’Agenzia delle Entrate, che ha sempre provato a revocare la detrazione fiscale in caso di inadempimento o ritardo nell’invio della comunicazione.
 

I nuovi casi della comunicazione Enea per l’ecobonus

Nei giorni scorsi, la Cassazione con l’ordinanza 12422/2025 ha risolto definitivamente un contenzioso spiegando che la comunicazione Enea ecobonus ha la finalità di consentire il monitoraggio del risparmio ottenuto a seguito degli interventi di riqualificazione energetica.
 
Secondo i giudici, la comunicazione Enea ha fini essenzialmente statistici e non costituisce requisito di accesso alla detrazione.
 
Sempre in questi giorni, la Cassazione ha emesso la sentenza 12426/2025, con cui ha ribadito che la comunicazione Enea ha fini statistici e che, in base alla normativa in vigore, non si può desumere che l’assenza di tale comunicazione Enea causi la decadenza dal diritto di ottenere l’ecobonus.
 
Nelle recenti pronunce, la Cassazione tratta sia il caso del ritardo nell’invio della comunicazione Enea, oltre i 90 giorni dalla fine dell’intervento previsti dalla normativa, sia il caso in cui il contribuente omette di inviare la comunicazione all’Enea.
 
Secondo i giudici, il contribuente conserva sempre il diritto alla detrazione, anche nel caso più grave in cui non invia alcuna comunicazione all’Enea.

 
 

Idee confuse sulla comunicazione Enea ecobonus

Le due pronunce contrastano sia con la prassi seguita dall’Agenzia delle Entrate sia con l’orientamento di una parte della Cassazione.
 
Negli anni si è consolidata la convinzione che il ritardo o l’omissione nell’invio della comunicazione Enea causasse la revoca dell’ecobonus. Questa convinzione era dettata dall’operato dell’Agenzia delle Entrate, che recuperava la detrazione nel caso in cui, dai controlli, emergessero irregolarità nell’invio.
 
La posizione delle Entrate è stata più volte confermata anche dalla giurisprudenza, che ha spiegato come il mancato rispetto dei termini per l’invio della comunicazione Enea causasse la perdita dell’ecobonus e del Superbonus, ma non del bonus ristrutturazioni.
 
All’interno della Cassazione, però, si è consolidato anche un altro orientamento più morbido. L’anno scorso, con la sentenza 7657/2024, la Cassazione ha affermato che i termini per l’invio della comunicazione Enea ecobonus non sono perentori. Anche in questo caso, i giudici hanno puntato sulla finalità statistica della comunicazione Enea.
 
Lo stesso orientamento, che non considera obbligatoria la comunicazione Enea ecobonus, è stato espresso con la sentenza 19309/2024.
 

Come funziona l’ecobonus

Ricordiamo che le regole per ottenere l’ecobonus sono cambiate per effetto della Legge di Bilancio 2025.
 
Nel 2025 i contribuenti che sostengono spese per l’efficientamento energetico hanno diritto alle seguenti aliquote di detrazione:
 
50% se gli interventi avvengono nelle abitazioni adibite a prima casa;
36% se gli interventi avvengono nelle abitazioni diverse dalla prima casa.
 
La detrazione è calcolata su un tetto di spesa pari a 96mila euro ed è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
 
Il beneficiario deve trasmettere le informazioni sugli interventi effettuati all’Enea entro 90 giorni.
 
Resta ora da capire se, nelle prossime controversie, la trasmissione di tale comunicazione all’Enea sarà considerata una condizione necessaria per ottenere la detrazione.
 
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