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CTU, in arrivo il corso obbligatorio per geometri, architetti e ingegneri

CTU, in arrivo il corso obbligatorio per geometri, architetti e ingegneri

In Senato il ddl che punta ad avere figure più preparate. Ok del Cnappc, che chiede di garantire compensi equi e tempi di pagamento certi

Vedi Aggiornamento del 30/05/2025
Come diventare CTU - Foto: kremen4886 123RF.com
Come diventare CTU - Foto: kremen4886 123RF.com
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 30/05/2025
27/05/2025 - Diventare Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) potrebbe presto richiedere il superamento di un percorso formativo strutturato.
 
Le novità sono contenute in un disegno di legge presentato in Senato due anni fa, che in questi giorni è all’esame della Commissione Giustizia, dove si sta svolgendo un ciclo di audizioni.
 
Il ddl propone l’istituzione di un corso base propedeutico all’iscrizione all’albo dei CTU, rivolto ai professionisti iscritti agli ordini dei geometri, architetti e ingegneri.
 

Il ruolo del CTU e le criticità attuali

Il Consulente Tecnico d’Ufficio è il professionista nominato dal giudice per fornire valutazioni tecniche in ambito processuale. La sua attività chiarisce aspetti specialistici in cause civili e penali, contribuendo alla formazione della decisione giudiziaria.
 
Come evidenziato nel ddl, attualmente, per diventare CTU è sufficiente presentare una domanda al tribunale, corredata da documentazione che attesti l’iscrizione a un ordine professionale e le competenze dichiarate.
 
Tuttavia, non è previsto alcun esame di accesso né una verifica effettiva delle capacità del candidato, il che può portare alla nomina di consulenti impreparati e a conseguenze negative sui procedimenti.
 

Corso obbligatorio per diventare CTU: cosa prevede il disegno di legge

Il disegno di legge punta a colmare questo vuoto istituendo un corso di formazione teorico-pratica obbligatorio, rivolto a geometri, architetti e ingegneri con almeno 3 anni di iscrizione al proprio ordine professionale.
 
 
I corsi sarebbero strutturati in 12 mesi di formazione, con un minimo di 200 ore complessive e verrebbero istituiti presso ogni tribunale, a numero chiuso e con cadenza semestrale.
 
Per iscriversi all’albo dei CTU, i corsisti dopo la frequenza del corso dovrebbero superare un esame orale.
 
Una volta iscritti all’Albo, i professionisti tecnici avrebbero l’obbligo di aggiornamento triennale.
 
Alla base della proposta c’è l’esigenza di elevare la qualità delle consulenze tecniche nel processo giudiziario. Secondo i proponenti, l’attuale meccanismo di selezione, basato sulla sola documentazione, non garantisce infatti un controllo reale delle competenze. Il nuovo corso mira quindi a formare figure professionali più preparate e consapevoli del ruolo che andranno a ricoprire.
 

Gli Architetti chiedono compensi equi e superamento delle criticità

Durante un’audizione alla Commissione Giustizia del Senato, il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Massimo Crusi, ha espresso apprezzamento per l’intento del Parlamento di rafforzare il ruolo del CTU, ma ha anche evidenziato alcuni nodi da affrontare.
 
Il primo è la formazione tecnico-giuridica specifica e uniforme. Secondo Crusi, è fondamentale garantire una preparazione adeguata su tutto il territorio nazionale, per ridurre il rischio di errori e innalzare la qualità delle consulenze.
 
Il secondo nodo è il ruolo degli ordini provinciali che, secondo Crusi, potrebbero gestire direttamente la formazione.
 
Crusi ha anche sottolineato la necessità che i compensi siano commisurati al lavoro svolto. A tal proposito, il CNAPPC ha espresso “piena concordanza” con la proposta di legare il compenso all’attività effettivamente svolta, eliminando distorsioni introdotte nel 2015, come il legame tra onorario e esito delle vendite immobiliari.
 
Crusi ha infine chiesto tempi certi per la liquidazione dei compensi, per evitare ritardi o addirittura il mancato pagamento degli incarichi svolti.
 
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