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Come funziona l’equo compenso negli accordi quadro

Come funziona l’equo compenso negli accordi quadro

L’Anac spiega cosa accade se nel periodo tra l’accordo quadro e la stipula dei contratti attuativi è entrato in vigore il Correttivo Appalti

Equo compenso negli accordi quadro - Foto: peopleimages12 123RF.com
Equo compenso negli accordi quadro - Foto: peopleimages12 123RF.com
di Paola Mammarella
15/05/2025 - Il Correttivo Appalti ha risolto molti dubbi sull’equo compenso nelle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.
 
Ma cosa accade nel caso di un accordo quadro sottoscritto a cavallo dell’entrata in vigore del Correttivo? Quale disciplina devono seguire i contratti attuativi dell’accordo quadro dal momento che questi ultimi verranno stipulati dopo l’entrata in vigore del Correttivo?
 
Il dubbio è stato chiarito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) con il parere 16/2025.
 

Equo compenso negli accordi quadro e Correttivo Appalti

Una Stazione Appaltante ha indetto, a giugno 2024, una procedura aperta per la sottoscrizione di accordi quadro per l'affidamento di servizi di ingegneria e architettura.
 
Il servizio ha ad oggetto la progettazione di fattibilità tecnico-economica, la progettazione esecutiva, da redigere e restituire in modalità BIM, il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione, relativi a interventi di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro, risanamento conservativo e nuova edificazione.
 
Nella procedura si utilizzerà l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base della sola qualità. L’elemento relativo al costo ha assunto a forma di un prezzo fisso, sulla base del quale gli operatori economici competono solo sull’offerta tecnica. Questa scelta è stata motivata dalla Stazione Appaltante con l’incertezza del quadro normativo, che non rendeva chiaro se ad una gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura si potesse applicare il principio dell’equo compenso.
 

A dicembre, però, è entrato in vigore il Correttivo del Codice Appalti, che ha risolto l’impasse dell’equo compenso nei servizi di ingegneria e architettura. La Stazione Appaltante si è quindi rivolta all’Anac per capire se dovesse applicare le nuove regole ai contratti attuativi dell’accordo quadro. Tali contratti, infatti, sarebbero stati stipulati dopo l’entrata in vigore del Correttivo.
 

Equo compenso dei progettisti, le regole degli appalti

L’Anac ha chiarito che, “in assenza di specifiche disposizioni transitorie di senso contrario, è con riferimento alla pubblicazione dei documenti di gara a monte, che occorre riferirsi per l’individuazione della disciplina normativa applicabile all’accordo quadro, secondo il richiamato principio del tempus regit actum e non al momento della stipula dei singoli accordi attuativi”.
 
Questo significa che i contratti attuativi dell’accordo quadro devono osservare le norme vigenti al momento della stipula dell’accordo quadro.
 
L’Anac ha aggiunto che la Stazione Appaltante non ha l’obbligo di valutare se revocare la procedura di gara dal momento che è stata seguita la normativa vigente all’epoca.
 
L’Anac ha concluso che non è consentito, in sede di stipula del contratto attuativo, procedere alla rinegoziazione delle condizioni di aggiudicazione fissate nel bando dell’accordo quadro.
 
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