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Rinnovabili e fotovoltaico a terra, il Tar boccia il Governo

Rinnovabili e fotovoltaico a terra, il Tar boccia il Governo

I Decreti Aree Idonee e Agricoltura dovranno essere riscritti. Secondo le imprese servono regole rapide e una pianificazione chiara

Vedi Aggiornamento del 26/05/2025
Fotovoltaico e aree idonee - Foto: extremeproduction 123rf.com
Fotovoltaico e aree idonee - Foto: extremeproduction 123rf.com
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 26/05/2025
14/05/2025 - Lo stato di attuazione del decreto Aree Idonee e le prospettive per uno sviluppo ordinato del fotovoltaico in Italia sono stati i temi del convegno “Fotovoltaico e aree idonee: facciamo il punto”, promosso da Italia Solare, l’Associazione dedicata al fotovoltaico, che ha riunito rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, autorità regolatorie e stakeholder del settore.

Il convegno si è tenuto lunedì scorso alla Camera dei Deputati. Il giorno successivo, ieri 13 maggio, il Decreto Aree Idonee è stato parzialmente bocciato dai Giudici Amministrativi.
 

Tar Lazio: ‘il Decreto Aree Idonee va riscritto’

A quasi un anno di distanza dalla pubblicazione, il Tar Lazio, con la sentenza 9155/2025 annulla l’articolo 7, commi 2 e 3, del DM 21 giugno 2024. Il Tar, quindi, obbliga il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica a riscrivere entro 60 giorni i criteri che le Regioni devono utilizzare per l’individuazione delle aree idonee e delle aree non idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
 
Come dovrà essere concepito il nuovo Decreto Aree Idonee? Il Tar ha fissato le regole:
- in primis, le Regioni non potranno imporre maggiori restrizioni rispetto alla norma nazionale e dovranno assicurare, come minimo, il recepimento delle aree idonee secondo l’art. 20, comma 8, del dlgs 199/2021;
- inoltre, il nuovo Decreto Aree Idonee dovrà garantire maggiore omogeneità tra le Regioni. Il DM vigente, invece, lascia alle Regioni ampia libertà di modificare le aree non idonee introducendo per esempio una fascia di rispetto per i siti tutelati o di particolare pregio, che può arrivare anche a 7 km.
 
Dopo che il Ministero avrà elaborato il nuovo Decreto Aree Idonee, le Regioni che hanno già legiferato in materia - come la Regione Sardegna, che precluso agli impianti il 99% del proprio territorio - dovranno riscrivere le proprie leggi rispettando i nuovi criteri. Anche le Regioni che stanno elaborando la disciplina (come la Toscana, dove la proposta di legge in discussione prevede il 70% del territorio fuori dalle aree idonee) dovranno adeguarsi. Infine, le Regioni che sono rimaste in attesa della decisione del Tar, potranno rifarsi direttamente alle nuove disposizioni.
 
Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, che ha presentato il ricorso, vede riconosciute le sue ragioni: il Decreto Aree Idonee è fortemente lesivo della libera attività imprenditoriale. “Mi auguro che il nuovo Decreto esca in tempi rapidissimi - commenta il Presidente Simone Togni - e spero nell’avvio di un piano straordinario per liberare le centinaia di progetti rinnovabili pronti a essere realizzati, ma fermi in attesa dei via libera autorizzativi. Non possiamo più permetterci di aspettare”.
 

Fotovoltaico e pianificazione delle aree idonee

Aprendo il convegno lunedì - al quale hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e gli Onorevoli Francesco Battistoni e Paolo Barelli - il Deputato Luca Squeri ha commentato: “Vogliamo dare la massima attenzione allo sviluppo del fotovoltaico, cercando di contemperare la necessità di una sua concreta implementazione con le problematiche legate all’utilizzo della risorsa agricola e della tutela del paesaggio. Occorre studiare corretti meccanismi di compensazione e favorire un vero ritorno economico per le comunità locali. Bisogna trovare il giusto equilibrio, lavoriamo insieme per questo”.
 
Nel suo intervento, Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare, ha sottolineato il ruolo chiave degli impianti fotovoltaici nel calmierare i prezzi dell’energia, portando come esempio le curve di prezzo dell'elettricità a inizio maggio, nelle quali il prezzo è stato vicino zero nelle ore centrali della giornata.

Rocco Viscontini ha inoltre evidenziato l’urgenza di una pianificazione razionale delle aree idonee: “Non vogliamo e non chiederemo mai che si debba consentire l’installazione di fotovoltaico ovunque e senza criterio, ma che occorre una adeguata pianificazione, alla stessa stregua di quanto accade con i piani regolatori urbanistici. È questo il senso che noi attribuiamo al processo di identificazione delle aree idonee. Certamente la priorità è il massimo utilizzo possibile dei tetti di edifici e capannoni, in modo da favorire l'autoconsumo a servizio di famiglie e imprese”.

La riscrittura del Decreto Aree Idonee, che il Tar Lazio ha appena imposto al Ministero dell’Ambiente, dovrebbe ricomporre queste divergenze.
 
 

Tar Lazio: ‘anche il Decreto Agricoltura va riscritto’

“Ma - ha aggiunto Viscontini - servono anche impianti a terra per continuare ad abbassare il costo medio dell'energia elettrica. Occorre quindi garantire un equilibrio tra tutela del paesaggio, uso sostenibile del suolo e accesso all’energia a basso costo. È importante che non si blocchino opportunità strategiche per il Paese, in particolare su terreni marginali o aree industriali in disuso, e venga aggiornato l’articolo 5 del DL Agricoltura affinché siano consentiti gli impianti a terra anche in aree classificate agricole se destinati all’autoconsumo in tutte le sue forme, e quando posti nelle vicinanze di aree a destinazione produttiva (Solar Belt)”.
 
Anche sul Decreto Agricoltura il Tar Lazio si è pronunciato ieri sollevando una questione di legittimità sui divieti al fotovoltaico: i giudici hanno rilevato che il DL 63/2024 vìola sia la disciplina europea che promuove le energie rinnovabili sia la disciplina nazionale finalizzata alla possibilità di installare impianti fotovoltaici a terra in area agricola. È stata censurata anche la norma che penalizza gli impianti agrivoltaici non avanzati.

Tornando ai contenuti del convegno di lunedì, secondo Italia Solare, è necessario definire in modo chiaro il ritorno economico, collegato agli impianti fotovoltaici di grande taglia, per le comunità locali, con l’auspicio che tali risorse vadano innanzitutto ad alleggerire le bollette di famiglie e imprese del territorio. È inoltre importante individuare aree idonee in quantità molto ampia rispetto agli obiettivi 2030, sia per rendere possibile il superamento degli stessi obiettivi sia per evitare che i costi dei terreni aumentino in modo incoerente con le esigenze di contenimento dei prezzi energetici.
 
L’intervento ha toccato anche altri nodi centrali per lo sviluppo del settore: l’adeguamento delle reti elettriche, la crescita degli accumuli elettrochimici, i vantaggi delle detrazioni fiscali per i piccoli impianti residenziali e il potenziale occupazionale legato alla reindustrializzazione della filiera solare in Europa.
 
Nel corso dell’evento, i rappresentanti delle Regioni hanno illustrato lo stato di avanzamento delle rispettive normative sulle aree idonee, facendo emergere un quadro molto eterogeneo. “Oggi è apparsa evidente la necessità di criteri più omogenei a livello nazionale e di un dialogo più costruttivo tra livelli istituzionali, per evitare dannosi rallentamenti del processo di diffusione del fotovoltaico” ha concluso Rocco Viscontini.
 
Il programma ha incluso anche approfondimenti dedicati all’agrivoltaico, al coinvolgimento delle comunità locali e alla necessità di infrastrutture adeguate per sostenere la transizione energetica.
 
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