Network
Pubblica i tuoi prodotti
Nuovi gas refrigeranti: come garantirne la sicurezza negli impianti
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Nuovi gas refrigeranti: come garantirne la sicurezza negli impianti

La transizione verso fluidi a basso impatto ambientale richiede valutazioni puntuali del rischio e un’attenzione crescente alle normative europee e nazionali

Safety exemption per i nuovi gas refrigeranti - yourapechkin 123rf.com
Safety exemption per i nuovi gas refrigeranti - yourapechkin 123rf.com
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
edilportale+
30/06/2025 - Dal 1° gennaio 2025 è operativa una misura che cambia profondamente il modo in cui si gestiscono sicurezza e refrigerazione negli impianti industriali e civili: la safety exemption. A sei mesi dalla sua entrata in vigore, si moltiplicano i casi in cui viene invocata per garantire continuità operativa e tutela delle persone.
 
Ma cosa significa davvero questa espressione e perché rappresenta un punto di svolta nel nuovo Regolamento europeo 2024/573 sui gas fluorurati? Quando si applica e perché rappresenta un punto critico per progettisti e installatori?
 
In questo articolo analizziamo i contorni di una disposizione tanto tecnica quanto cruciale per gli impianti ad alto rischio.
 

Il Regolamento (UE) 2024/573

Il recente Regolamento (UE) 2024/573 mira alla progressiva eliminazione dei gas fluorurati, promuovendo alternative a basso impatto ambientale. Una disposizione chiave di questo regolamento è la “safety exemption”, che permette l’uso di gas fluorurati qualora le alternative disponibili non garantiscano la sicurezza. Questa esenzione, in vigore dal 1° gennaio 2025, si applica a settori critici come apparecchiature industriali e ambienti sanitari e civili specifici, dove l’adozione di fluidi alternativi comprometterebbe la sicurezza operativa.
 
La “safety exemption” può essere utilizzata “quando necessario per soddisfare i requisiti di sicurezza nel sito operativo”. Tali requisiti sono definiti dall’articolo 3 (42) del regolamento (UE) 2024/573 e includono le normative dell’Unione, le leggi nazionali e gli atti non giuridicamente vincolanti contenenti documentazione tecnica o norme per garantire la sicurezza del sito.
 

Safety exemption, il diritto dell’Unione

Il diritto dell’Unione comprende direttive e regolamenti europei in materia di sicurezza, come la direttiva quadro sulla sicurezza e la salute durante il lavoro (Direttiva 89/391/CEE) e le sue direttive specifiche. Rientrano in questo ambito anche il Regolamento UE sulla sicurezza generale dei prodotti ((UE) 2023/988), la Direttiva PED ((UE) 2014/68) e il Regolamento Macchine ((UE) 2023/1230). I fabbricanti e gli importatori sono responsabili di immettere sul mercato prodotti sicuri e devono effettuare una valutazione del rischio che copra l’intero ciclo di vita del prodotto, specificando i limiti di installazione nei manuali.
 

Limiti di responsabilità e istruzioni di installazione

La Cassazione Civile ha stabilito che un’impresa non può esimersi dalla responsabilità per un impianto difettoso anche se ha seguito il progetto del committente, poiché l’installatore ha l’obbligo di verificare la conformità tecnica e giuridica dell’impianto e, se necessario, apportare modifiche per garantirne la sicurezza. Ciò implica che l’analisi del rischio ex ante è un obbligo dell’installatore. Un prodotto sicuro è definito come quello che, in condizioni di uso normali o ragionevolmente prevedibili, presenta rischi minimi o nulli, accettabili per un elevato livello di tutela della salute e sicurezza delle persone. Anche se la richiesta di “safety exemption” può provenire dal cliente, l’installatore mantiene la responsabilità di controllare la congruità del progetto e di segnalare eventuali errori per garantire un prodotto tecnicamente valido.
 

Safety exemption, la Legge nazionale

La “legge nazionale” include qualsiasi legge nazionale, regionale o locale che limiti l’uso di gas fluorurati o refrigeranti alternativi per motivi di sicurezza nel sito di installazione. Ad esempio, in Francia, l’Articolo GH37 limita l’uso di refrigeranti infiammabili per apparecchiature di raffreddamento e riscaldamento in edifici di altezza elevata (IGH)15. In Italia, il DM 19 maggio 2022 e il DM 16 maggio 1987, n. 246, disciplinano la prevenzione incendi per edifici civili con altezza superiore a 24 metri, includendo criteri di progettazione per la gestione del rischio incendio. Anche i codici di sicurezza antincendio, come le norme tecniche di prevenzione incendi italiane (S.10.6.10), forniscono indicazioni sull’uso di refrigeranti infiammabili negli impianti di condizionamento.
 
La Corte di Giustizia Europea ha sentenziato che gli Stati membri non possono imporre requisiti aggiuntivi, oltre alla marcatura CE PED, per le attrezzature a pressione che utilizzano refrigeranti infiammabili, come frigoriferi o condizionatori d’aria, ai fini della loro immissione sul mercato nazionale. Qualsiasi requisito nazionale aggiuntivo equivarrebbe a privare le misure di armonizzazione della direttiva PED della loro efficacia. Tuttavia, gli Stati membri possono prescrivere requisiti per la protezione delle persone durante l’uso di tali attrezzature, purché ciò non comporti modifiche non contemplate dalla direttiva e non costituisca un ostacolo alla libera circolazione delle merci.
 

Atti non giuridicamente vincolanti

Gli “atti non giuridicamente vincolanti” includono raccomandazioni, pareri, linee guida e comunicazioni della Commissione, che, pur non avendo forza obbligatoria, forniscono orientamenti e promuovono buone pratiche. Nel contesto delle apparecchiature a pressione, questi atti integrano la Direttiva PED (2014/68/UE). Esempi includono le linee guida della Commissione Europea per la conformità alla PED, le norme armonizzate come la Decisione (UE) 2025/895, e le raccomandazioni di enti come l’EU-OSHA23. Inoltre, le norme di sicurezza specifiche per i sistemi di refrigerazione, come la IEC 60335-2-40 e la EN 378, sono rilevanti. È fondamentale anche l’analisi dei rischi condotta da terze parti a tutela dell’impresa e dei lavoratori.
 

Limiti di applicabilità per prodotto della Safety Exemption

La “safety exemption” è applicabile solo ai divieti di prodotto specificati nell’Allegato IV del Regolamento (UE) 2024/573, laddove l’esenzione sia esplicitamente aggiunta e conforme alla specifica restrizione. Per le apparecchiature RACHP (refrigerazione, aria condizionata e pompe di calore), l’esenzione si applica a divieti specifici che riguardano apparecchiature di refrigerazione autonome, chiller, apparecchiature di condizionamento d’aria e pompe di calore, con date di applicabilità che vanno dal 1° gennaio 2025 al 1° gennaio 2035, a seconda del tipo di apparecchiatura e del GWP del gas.
 
L’esenzione consente l’uso di gas fluorurati in applicazioni dove le alternative non garantiscono un’adeguata sicurezza o potrebbero comportare rischi maggiori, come incendi, guasti a macchinari critici o alterazioni di condizioni ambientali sensibili. Questo include la protezione di infrastrutture vitali come data center, ospedali e impianti industriali ad alta pericolosità.
 

Safety exemption, soggetti coinvolti

Nel processo di valutazione per l’applicazione dell’esenzione di sicurezza sono coinvolti diversi soggetti:
  • Il Fabbricante o importatore dell’apparecchiatura.
  • L’Operatore, definito come l’impresa che esercita il controllo tecnico sul funzionamento dei prodotti o impianti, o il proprietario designato responsabile degli obblighi.
  • Il Fornitore, che collega fabbricante/importatore e installatore.
  • L’Installatore, responsabile dell’installazione del prodotto presso la sede dell’operatore. L’operatore può essere il consumatore finale o l’impresa responsabile del funzionamento dell’apparecchiatura.
 

Riferimenti normativi

La “safety exemption” si inserisce in un quadro normativo che include:
  • Regolamento UE 2024/573 (riduzione gas fluorurati)
  • Regolamento 2024/2174 (etichettatura apparecchiature con gas fluorurati)
  • Regolamento REACH (CE 1907/2006) (sicurezza sostanze chimiche)
  • Direttiva (UE) 2014/68 PED
 
In Italia, si aggiungono:
  • Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 18.10.2019)
  • DPR 151/2011 (attività soggette a controlli VVF)
  • Norme UNI EN 378 (requisiti di sicurezza per impianti di refrigerazione e climatizzazione)
  • D.Lgs 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza)

Le normative antincendio impongono vincoli stringenti sull’uso di fluidi refrigeranti infiammabili o tossici, con restrizioni su ubicazione dell’impianto, classificazione dei fluidi e carica massima consentita (basata sul Limite Inferiore di Infiammabilità - LFL).
 

Situazioni da Safety Exemption

La “safety exemption” è applicabile in situazioni dove i refrigeranti infiammabili rappresentano un rischio significativo. Questi includono:
  • Ambienti con rischio di esplosione: Impianti industriali con materiali combustibili o atmosfere potenzialmente esplosive.
  • Settori sanitari e laboratori: Ospedali e laboratori di ricerca dove la sicurezza è prioritaria.
  • Trasporti pubblici e aeronautica: Veicoli ferroviari, metropolitane, tram e aeromobili.
  • Edifici con restrizioni normative: Scuole e strutture pubbliche con regolamenti locali specifici.
 
Nel settore industriale, l’esenzione può essere applicata in contesti come impianti chimici e petrolchimici, produzione farmaceutica, industria alimentare, data center, settore navale e strutture sotterranee, dove i refrigeranti infiammabili aumenterebbero i rischi.
 
Esempi applicativi con analisi del rischio:
  • Taglierine laser industriali: Richiedono refrigeranti con elevata stabilità termica per prevenire incendi. L’analisi del rischio include simulazioni di dispersione gas, test di infiammabilità e valutazione della compatibilità con le ottiche laser.
  • Ambienti sanitari: Negli ospedali, l’analisi del rischio si concentra sulla compatibilità con apparecchiature mediche, l’impatto sulla qualità dell’aria e l’analisi della continuità operativa.
  • Ambiti civili: L’esenzione è giustificata in edifici ad alta densità abitativa (superiori a 24 metri), strutture sanitarie e ospedali, scuole e università, e locali pubblici, tutti soggetti a stringenti normative antincendio.
 

Safety exemption, strumenti di analisi del rischio

L’analisi del rischio per la “safety exemption” richiede un approccio strutturato:
  1. Identificazione dei pericoli: Valutare materiali infiammabili, condizioni operative e rischio di innesco.
  2. Valutazione del rischio: Determinare la probabilità e le conseguenze di incidenti (incendi, esplosioni, danni a persone e infrastrutture).
  3. Analisi delle normative e dei requisiti di sicurezza: Verificare normative locali e internazionali, e restrizioni edilizie/industriali/di trasporto.
  4. Identificazione di alternative: Esaminare la disponibilità di refrigeranti non infiammabili equivalenti, valutandone impatto ambientale ed efficienza energetica.
  5. Decisione sull’applicazione dell’esenzione: Se il rischio è elevato e non mitigabile, l’esenzione può essere giustificata.

 

Conclusioni

In conclusione, si sottolineano i seguenti punti:
 
Necessità di un approccio pragmatico alla sicurezza: La transizione verso alternative ai gas fluorurati deve essere gestita privilegiando la sicurezza, definita in funzione dell’obiettivo ambientale e non viceversa. Ciò implica una valutazione approfondita dei rischi intrinseci legati all’introduzione di nuovi refrigeranti, specialmente quelli infiammabili.
 
Ruolo della “safety exemption”: L’esenzione di sicurezza è uno strumento fondamentale per garantire che le apparecchiature industriali, gli ambienti sanitari e civili specifici possano continuare a operare in sicurezza anche quando le alternative ai gas fluorurati non offrono garanzie equivalenti. La sua applicazione deve essere basata su un’analisi del rischio rigorosa e conforme a tutte le normative pertinenti (europee, nazionali e atti non vincolanti).
 
Responsabilità dei soggetti coinvolti: Sebbene i fabbricanti e gli importatori siano più sensibilizzati sulla “presunzione di conformità” per la marcatura CE, gli installatori hanno un ruolo cruciale e una responsabilità significativa nel garantire la sicurezza degli impianti, spesso sottovalutata o sconosciuta. È fondamentale che gli installatori siano adeguatamente formati e consapevoli delle normative e degli obblighi relativi alla sicurezza e alla valutazione del rischio.
 
Importanza della formazione e della consapevolezza: Si suggerisce che la formazione in materia di sicurezza sul lavoro debba essere personalizzata in base ai rischi specifici del settore e della mansione. Ciò include la comprensione delle implicazioni del D.Lgs 81/08 e dell’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011.
 
Appello al legislatore: si auspica che i legislatori nei singoli Paesi membri riflettano attentamente nell’adottare il Regolamento esecutivo 2024/2, considerando le implicazioni della “safety exemption” e la necessità di bilanciare gli obiettivi ambientali con la salvaguardia della sicurezza delle persone e delle infrastrutture.
 
In sintesi, la “safety exemption” è uno strumento essenziale per una transizione sostenibile nel settore della refrigerazione, ma la sua corretta applicazione richiede una comprensione approfondita delle normative, un’analisi del rischio rigorosa e una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti, con la sicurezza come priorità assoluta.
 
Le più lette