12/06/2025 - Nel primo trimestre 2025 le compravendite immobiliari aumentano rispetto allo stesso periodo del 2024.
L’incremento, rilevato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, riguarda sia il settore residenziale sia quello non residenziale.
Compravendite immobiliari, il mercato di abitazioni continua a crescere
Secondo l’ultimo report OMI, il numero di compravendite è salito dell’11,2% su base annua, con oltre 172mila abitazioni scambiate, circa 17mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Un’accelerazione che coinvolge tanto i grandi centri quanto i comuni minori, con picchi di incremento rilevanti nel mese di gennaio, in cui le compravendite sono aumentate in media del 15,8%, e fino al 17,1% nei capoluoghi.
Tra le grandi città spiccano Genova (+13,5%) e Torino (+12,2%), mentre Roma cresce del 10,7% con circa 8.500 abitazioni vendute. Più contenute le variazioni a Milano e Napoli, mentre Firenze è l’unico capoluogo a registrare un calo delle transazioni (-6,2%).
A trainare il mercato sono soprattutto gli acquisti di “
prime case”, che rappresentano il 73% del totale effettuato da persone fisiche.
Quasi la metà delle famiglie acquirenti (il 46%) ha fatto ricorso a un
mutuo ipotecario, favorito dal calo del tasso medio di interesse, pari al 3,2%, 9 punti in meno del precedente trimestre. L’importo complessivo erogato per finanziare gli acquisti ha raggiunto i 10,3 miliardi di euro, 3 miliardi in più rispetto all’anno precedente. In lieve flessione, invece, il segmento delle nuove costruzioni: ne sono state compravendute circa 9.400, pari al 5,5% del totale.
Segnali positivi anche nelle locazioni
Anche il
comparto delle locazioni mostra segnali positivi. Nel primo trimestre del 2025 sono state affittate 257mila abitazioni per un valore complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro, con una crescita tendenziale del 5%. L’incremento è ancora più marcato nei comuni ad alta tensione abitativa, dove le locazioni sono salite del 5,6%.
Il mercato degli affitti si conferma estremamente variegato. Crescono soprattutto le formule più flessibili e mirate: i contratti agevolati per studenti aumentano del 9,4%, quelli a canone concordato del 2,8%, e i contratti transitori del 3,6%. In controtendenza i contratti ordinari di lungo periodo, che segnano un calo del 2,6%, pur rappresentando ancora la quota più ampia (oltre 108mila unità).
Milano guida la classifica delle città per numero di abitazioni locate: quasi 15mila, con un incremento del 9% e canoni in crescita del 7,9%. Particolarmente significativa è l’esplosione dei contratti a canone concordato, spinta dal nuovo accordo territoriale in vigore dal luglio 2023.
Roma, invece, presenta un andamento in controtendenza: le locazioni scendono del 4,2%, trainate dal calo dei contratti di lungo periodo (-12%) e dei canoni concordati (-5,1%). Tuttavia, si registra un aumento delle locazioni transitorie (+2,8%) e per studenti (+7,2%), con canoni in forte crescita soprattutto per le locazioni parziali (+15,4%).
Compravendite immobiliari non residenziali in crescita, ma dinamiche contrastanti
Nel primo trimestre del 2025, le compravendite immobiliari nel settore non residenziale sono aumentate di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando le 57mila unità scambiate.
Ci sono però differenze marcate tra i diversi comparti e territori. A trainare il mercato è stato il settore terziario-commerciale, che comprende negozi e uffici, con un incremento delle transazioni pari al 6,7%. Bene anche il segmento “Altro” (+5%) e il comparto agricolo, in lieve crescita dello 0,6%. In controtendenza, invece, il settore produttivo (capannoni e immobili industriali), che registra un calo dello 0,7% nel numero di compravendite.
All’interno del terziario, il
mercato degli uffici ha mostrato segnali di debolezza: le compravendite sono scese del 6% su scala nazionale, con un calo ancora più netto nei comuni capoluogo (-10%). A livello territoriale, il trend negativo ha interessato quasi tutte le aree del Paese, con picchi negativi nelle Isole (-16,6%) e al Centro (-13,3%). Unica eccezione è rappresentata dal Sud, dove le transazioni sono aumentate dell’8%.
Nelle otto principali città italiane per popolazione, il segmento degli uffici è in forte flessione: -18% complessivo, con cali marcati a Roma (-40%) e Milano (-34%). Andamento negativo anche a Napoli e Palermo, mentre Torino si distingue per un’inversione di tendenza, registrando un volume di compravendite più che raddoppiato rispetto al 2024. Anche la superficie degli uffici scambiati rispecchia questa dinamica, in calo del 4,7% a livello nazionale e del 10% nei capoluoghi.
Decisamente più vivace il
mercato dei negozi, che ha segnato un aumento delle compravendite di oltre l’8% a livello nazionale. La crescita ha interessato quasi tutte le macroaree geografiche: spiccano le Isole (+32%) e il Sud (+20%), mentre il Nord Ovest è l’unica zona in lieve flessione (-0,4%). Tuttavia, questa espansione non si è riflessa nelle grandi città, dove gli scambi sono calati del 4,1%.
Tra le metropoli, Milano mostra la contrazione più marcata (-25,7%), seguita da Palermo (-13%). Segnali positivi arrivano invece da Napoli (+9%), Roma (+6,6%) e Torino (+4,4%). Anche in questo caso, la superficie complessiva scambiata è aumentata a livello nazionale (+2,5%), ma è scesa del 10% nelle grandi città, segno che le compravendite hanno interessato unità più piccole o in aree secondarie.
Il mercato degli immobili produttivi ha mostrato un andamento disomogeneo. A fronte di un lieve calo a livello nazionale (-0,7%), si osserva una netta contrazione delle compravendite nelle regioni del Nord, in particolare nel Nord Est (-14%), che ha compensato la crescita significativa registrata nel Sud e nelle Isole (+25%).
Tra le province con maggiore stock produttivo, si segnalano aumenti a Milano, Brescia, Bari e Roma, mentre si registra una contrazione a Bergamo, Bologna, Modena, Treviso e Vicenza.