Add Impression
Network
Pubblica i tuoi prodotti
Caldaie e pompe di calore: cosa è ancora ammesso ai bonus edilizi

Caldaie e pompe di calore: cosa è ancora ammesso ai bonus edilizi

Microcogeneratori, biomassa, sistemi ibridi: tutte le soluzioni che restano agevolabili nel 2025, spiegate dall’Agenzia delle Entrate

Vedi Aggiornamento del 07/07/2025
Caldaie e pompe di calore: cosa è ancora ammesso ai bonus edilizi
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 07/07/2025
23/06/2025 - Dal 1° gennaio 2025 sono cambiate le regole per gli incentivi fiscali legati alla sostituzione degli impianti di riscaldamento, ma non tutte le tecnologie sono escluse: alcuni impianti efficienti e innovativi - tra cui microcogeneratori, generatori a biomassa, pompe di calore ad assorbimento a gas e sistemi ibridi con pompa di calore e caldaia a condensazione integrata - continuano infatti a beneficiare di ecobonus, bonus ristrutturazioni e superbonus.
 
Con la Circolare 8/E del 19 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate conferma e spiega nel dettaglio i nuovi confini dei bonus edilizi per gli impianti di riscaldamento, imposti dalla Direttiva Case Green (Direttiva 2024/1275, articolo 17, paragrafo 15) e recepiti in Italia con la Legge di Bilancio 2025.
 

Stop ai bonus per le caldaie a combustibili fossili dal 2025

La Direttiva Case Green sull’efficienza energetica degli edifici, ha imposto di escludere dagli incentivi fiscali, dal 1° gennaio 2025, gli interventi che prevedono l’installazione o la sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili (come gas naturale, carbone o gasolio).
 
La Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione 2024/6206 del 18 ottobre 2024 che spiega come interpretare e applicare correttamente questa regola. La Comunicazione chiarisce che il divieto si applica a tutte le installazioni di caldaie uniche a combustibili fossili, cioè a quelle:
- che funzionano con fonti di energia non rinnovabili (come gas, carbone, petrolio);
- non combinate con generatori che usano fonti rinnovabili e che coprono una parte significativa del fabbisogno energetico.
 
Una caldaia a gas è considerata “a combustibili fossili” se la rete locale del gas da cui si alimenta trasporta prevalentemente gas naturale. Al contrario, se la rete distribuisce in maggioranza gas rinnovabile, può ancora ricevere incentivi.
 
Anche se la Direttiva non vieta espressamente gli incentivi per caldaie a combustibili rinnovabili, può farlo il Regolamento sull’etichettatura energetica, che permette agevolazioni solo per i prodotti appartenenti alle due classi energetiche più efficienti. Attualmente, le caldaie uniche non rientrano tra queste, quindi non sono incentivabili, anche se alimentate con combustibili rinnovabili.
 
Fanno eccezione le caldaie alimentate da combustibili ottenuti da biomassa (gas o liquidi) e le caldaie a biomassa solida, che hanno un’etichettatura specifica e possono rientrare nelle classi più efficienti.
 
Di conseguenza, la Legge di Bilancio 2025 (comma 55, lettere a e b) esclude da ecobonus, bonus ristrutturazioni e superbonus, per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, gli interventi che prevedono la sostituzione degli impianti di riscaldamento invernale con caldaie a condensazione alimentate a combustibili fossili o con generatori d’aria calda a condensazione alimentati a combustibili fossili. Sono escluse anche le nuove installazioni.
 


Per quali impianti i bonus valgono ancora?

Ci sono però impianti e tecnologie che restano agevolabili. Si tratta di:
- stufe e apparecchi di microcogenerazione (non considerati caldaie);
- microcogeneratori, anche se alimentati a combustibili fossili;
- generatori a biomassa (disciplinati dal d.lgs. 199/2021);
- pompe di calore ad assorbimento a gas (non assimilabili alle caldaie classiche);
- sistemi ibridi, cioè pompe di calore integrate con caldaie a condensazione, assemblate in fabbrica e progettate per funzionare insieme.
 
Le pompe di calore ad assorbimento a gas non sono escluse dagli incentivi perché, secondo la definizione tecnica, il loro funzionamento è diverso da quello delle caldaie: il bruciatore scalda un fluido frigorigeno, non direttamente l’aria o l’acqua per il riscaldamento.
 
La Commissione chiarisce che, anche se i sistemi ibridi possono essere incentivati, vanno considerati come soluzioni temporanee, utili solo durante il passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili. Perciò, gli Stati membri devono monitorare il loro impiego, assicurandosi che contribuiscano davvero agli obiettivi climatici ed energetici europei.
 

Bonus caldaie, esclusi e ammessi dal 2025

Per riassumere:
- non sono più detraibili le spese sostenute dal 2025 al 2027 per la sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione o generatori d’aria calda a condensazione alimentati a combustibili fossili;
- continuano a essere detraibili gli interventi su microcogeneratori, generatori a biomassa, pompe di calore a gas e sistemi ibridi.
 
Per il bonus ristrutturazioni (art. 16 del d.l. n. 63/2013), l’esclusione riguarda sia le sostituzioni sia le nuove installazioni di caldaie a combustibili fossili, perché la Direttiva considera “installazione” anche l’acquisto, l’assemblaggio e la messa in funzione.
 
La detrazione è ancora ammessa per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, anche se i lavori terminano nel 2025.
 

Caldaie e superbonus 2025

Per il superbonus vanno seguite le stesse regole dell’ecobonus: le spese per caldaie a combustibili fossili sostenute dal 2025 non sono ammesse. Ma c’è un’eccezione: se prima del 1° gennaio 2025 è stata presentata una CILA o una richiesta di titolo abilitativo (per demolizione e ricostruzione), allora la sostituzione della caldaia può ancora contribuire al miglioramento di almeno due classi energetiche (o al raggiungimento della più alta possibile) anche se realizzata nel 2025.
 
Le più lette