04/06/2025 - L’Italia è al lavoro per predisporre il Piano Sociale per il Clima, che al suo interno contiene una serie di proposte per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati.
Il Piano Sociale per il Clima sarà realizzato grazie alle risorse del Fondo Sociale per il Clima, istituito dall’Unione Europea per finanziare la transizione energetica dei Paesi membri.
Prima di inviare all’Unione Europea le sue proposte, e concorrere per l’assegnazione delle risorse del Fondo, l’Italia sta svolgendo un ciclo di consultazioni aperte ad Amministrazioni e stakeholders.
Piano Sociale per il clima, la consultazione
ll Piano Sociale per il Clima si inserisce nel quadro del Regolamento (UE) 2023/955, che ha istituito il Fondo Sociale per il Clima per accompagnare i cittadini più vulnerabili nella transizione energetica e attutire l’impatto del nuovo sistema ETS2, previsto dal 2027 al 2032 nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”. Si tratta di un sistema per la gestione e la riduzione delle emissioni generate dagli edifici e dal trasporto su strada, che secondo le intenzioni dell’UE sarà operativo dal 2027 al 2032.
Per far conoscere i contenuti delle proposte di Piano Sociale per il Clima, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha avviato delle consultazioni, giunte alla terza fase, mettendo a disposizione 12 schede descrittive delle misure e degli investimenti previsti, suddivise per trasporti ed edilizia.
La consultazione sarà aperta fino al 15 giugno ed entro il 30 giugno il Mase invierà all’UE la proposta definitiva.
Piano Sociale per il clima contro la povertà energetica
Una delle proposte del Piano Sociale per il Clima è il
TED sociale per il clima - Tutor per l’Energia domestica e il contrasto alla povertà energetica, che mette delle professionalità a disposizione di famiglie e imprese vulnerabili per contrastare la povertà energetica.
La proposta parte dal presupposto che la povertà energetica non è solo legata alla dimensione economica, ma anche a fattori culturali e comportamentali. Per questo motivo, il consulente saprà offrire soluzioni che supereranno le misure passive fino ad ora adottate, come le forme di sostegno pubblico contro il caro energia, o bonus sociali per elettricità e gas, che spesso non hanno saputo sovrapporre i beneficiari e la platea effettivamente bisognosa.
La misura sarà avviata nel 2026 e nel 2027 saranno costituiti e attivati almeno 1 sportello per provincia. Il costo dello sportello per ogni provincia è stato stimato in 353.100 euro annui.
Efficientamento energetico dell’edilizia pubblica
Il Piano Sociale per il Clima prevede un piano di retrofitting energetico dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), a vantaggio delle famiglie locatarie e degli individui che vivono negli alloggi sociali.
Il programma si svilupperà fino al 2032 e sarà destinato alla riqualificazione energetica degli edifici di edilizia residenziale a totale proprietà pubblica dotati di impianti centralizzati o autonomi ricadenti nelle classi energetiche peggiori (F e G).
I beneficiari saranno i gestori o i proprietari degli alloggi Erp e le Società di Servizi Energetici (ESCO). La misura si articola in due linee: la Linea A prevede una procedura a sportello per singoli interventi, mentre la Linea B prevede l’accesso tramite graduatoria riservata a progetti di efficientamento integrato presentati da ESCo, con obbligo di miglioramento energetico di almeno il 30% (certificato con APE pre e post operam).
Saranno finanziabili gli interventi di isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato, sostituzione di finestre comprensive di infissi, installazione di schermature solari, sistemi di building automation, impianti fotovoltaici e solari termici, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficienti o con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti unità di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili.
Per efficientare tutti gli edifici nelle classi energetiche F e G, sarebbero necessari circa 6 miliardi di euro. Il Piano ha però previsto un budget più realistico di 2,1 miliardi di euro dal 2027 al 2032.
La misura si pone in continuità con il piano di
efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica e delle abitazioni di famiglie a basso reddito finanziato con 1 miliardo e 381 milioni di euro del PNRR. Le due misure non sono cumulabili per evitare il double funding.
Efficientamento energetico dell’edilizia privata
Il Piano Sociale per il Clima propone anche misure per sostenere l’efficientamento energetico degli immobili privati, nelle classi energetiche peggiori, di proprietà di individui e famiglie vulnerabili, con ISEE fino a 20mila euro.
Si tratta di un contributo in conto capitale a copertura del 100% delle spese ammissibili, con tetti di spesa da definire.
L’accesso al meccanismo avverrà con una procedura a sportello permanente con valutazione annuale, che darà luogo ad una graduatoria basata su un punteggio che terrà conto del valore dell’ISEE, d
ella zona climatica, della classe energetica dell'immobile e di altri parametri da definire. Gli interventi devono migliorare di almeno il 30% l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile.
Come per l’edilizia pubblica, anche questa misura finanzierà di isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato, sostituzione di finestre comprensive di infissi, installazione di schermature solari, sistemi di building automation, impianti fotovoltaici e solari termici, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficienti o con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti unità di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili.
La misura ipotizza di dedicare a questi interventi 300 milioni di euro all'anno. La stima è stata effettuata sulla base dell'analisi degli incentivi erogati negli ultimi cinque anni ai soggetti privati nell’ambito del
Conto termico.
Efficientamento energetico delle microimprese
Nel Piano Sociale per il Clima sono previsti anche incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici delle microimprese, che spesso hanno una bassa capacità di investimento, non hanno accesso al credito e non possono anticipare i costi richiesti.
I beneficiari saranno definiti sulla base di un indicatore dato dal rapporto tra le spese energetiche e il fatturato pari o superiore al 3%, calcolato come media degli ultimi tre anni.
L’incentivo consisterà in un contributo in conto capitale a copertura del 100% delle spese ammissibili, assegnato nel quadro di una procedura di gara competitiva agli interventi che determinano una riduzione dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile almeno del 30%.
Nella procedura competitiva sarà stilata una graduatoria che terrà conto della prestazione energetica raggiunta e darà priorità agli immobili ricadenti nelle classi energetiche peggiori (F e G) e poi agli immobili che non abbiano beneficiato di altre sovvenzioni nei precedenti 5 anni.
Per la misura è stato stimato un budget annuo di 115 milioni di euro.
Reddito energetico per l’installazione del fotovoltaico
Nel Piano Sociale per il Clima è presente una misura che prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 kW e 6 kW, anche dotati di sistemi di accumulo, solo se associati ad una pompa di calore per la climatizzazione e la produzione di ACS con l'obiettivo di sostenere l'autoconsumo energetico e di favorire l’elettrificazione dei consumi per riscaldamento, raffrescamento e produzione di ACS, nonché diffusione delle energie rinnovabili.
Anche in questo caso, è previsto un contributo in conto capitale a copertura del 100% delle spese ammissibili.
I beneficiari sarebbero gli appartenenti a un nucleo familiare con ISEE inferiore a 15mila euro, oppure inferiore a 30mila euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Il Piano ipotizza di dedicare alla misura un budget annuo pari a 75 milioni di euro per un totale di 450 milioni di euro.
Tale misura si pone in continuità con quella
finanziata con 200 milioni di euro del Fondo Nazionale Reddito Energetico.