25/06/2025 - Il
wayfinding, integrato alla segnaletica di sicurezza, rappresenta uno strumento progettuale essenziale per garantire orientamento, accessibilità e gestione dell’emergenza negli ambienti di lavoro e nei grandi eventi. In conformità al
D.Lgs. 81/2008 e alle normative vigenti, l’articolo illustra criteri progettuali e buone pratiche, evidenziando - attraverso casi applicativi - come una
segnaletica chiara, leggibile e coerente contribuisca a una
cultura della sicurezza più efficace, inclusiva e centrata sull’utente.
Nel contesto della progettazione di ambienti sicuri, efficienti e accessibili, il concetto di
wayfinding - ovvero l’insieme delle strategie e dei dispositivi che aiutano le persone a orientarsi e muoversi all’interno di uno spazio - assume un ruolo di crescente rilevanza.
La corretta implementazione del wayfinding, soprattutto negli ambienti lavorativi complessi, non solo migliora l’esperienza dell’utente ma diventa un elemento determinante nella gestione della sicurezza. Quando le emergenze si verificano, la chiarezza dei percorsi, la visibilità delle uscite e la comprensibilità immediata della segnaletica possono fare la differenza tra un'evacuazione ordinata e un evento potenzialmente pericoloso. Il Decreto Legislativo 81/2008, Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, fornisce un quadro normativo preciso sull'utilizzo della segnaletica di sicurezza, che, integrato con i principi del wayfinding, consente la progettazione di ambienti di lavoro più sicuri, intelligenti e a misura d'uomo.
Il quadro normativo: la segnaletica di sicurezza nel D.Lgs. 81/2008
Il D.Lgs. 81/2008 dedica il Titolo V alla segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro, sottolineando la sua importanza quale strumento per la prevenzione degli infortuni. L’
Articolo 161 sancisce l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di adottare una segnaletica adeguata e conforme quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente contenuti attraverso misure tecniche, organizzative o procedurali.
L’
Articolo 162, invece, specifica i criteri generali per l'impiego della segnaletica. Le tipologie ammesse includono:
- Cartelli segnaletici permanenti, conformi agli standard europei (in particolare la norma ISO 7010);
- Segnali luminosi, come le luci intermittenti di allarme;
- Segnali acustici, come sirene e allarmi sonori;
- Comunicazione verbale, anche tramite sistemi di altoparlanti;
- Segnaletica gestuale, usata principalmente nelle attività di movimentazione carichi.
Gli allegati XXIV e XXV al Decreto forniscono specifiche tecniche dettagliate sui colori, forme, dimensioni e pittogrammi da adottare per ogni categoria di segnale. Ad esempio:
- Rosso: pericolo, divieto, incendio;
- Giallo o ambra: attenzione, avvertimento;
- Verde: sicurezza, uscite di emergenza;
- Blu: obbligo, comportamenti da seguire.
Questi standard garantiscono una codifica visiva uniforme, tale da essere riconoscibile anche a livello internazionale. Una segnaletica coerente, ben visibile e comprensibile rappresenta il primo livello di comunicazione in materia di sicurezza.
Wayfinding e normativa: progettazione integrata per ambienti intelligenti
Sebbene il D.Lgs. 81/2008 non faccia esplicito riferimento al termine "wayfinding", molti dei suoi principi sono perfettamente compatibili con tale approccio progettuale. Il wayfinding rappresenta un metodo multidisciplinare che combina grafica, architettura, psicologia ambientale ed ergonomia per realizzare sistemi orientativi intuitivi.
Un sistema efficace di wayfinding per ambienti lavorativi, oltre a rispettare la normativa, deve:
- Progettare percorsi continui e coerenti per l’evacuazione, chiaramente segnalati e privi di ambiguità;
- Assicurare la visibilità dei segnali anche in condizioni di emergenza, ad esempio con luci di sicurezza o materiali fotoluminescenti;
- Prevedere ridondanza comunicativa, ossia l’uso combinato di simboli, testi e colori;
- Garantire accessibilità universale, adattando segnaletica e percorsi alle esigenze di persone con disabilità motorie, visive o cognitive;
- Integrare la segnaletica nell’ambiente architettonico, evitando interferenze con altri elementi visivi o strutturali.
Esempi pratici di progettazione efficace includono:
- Corridoi con segnaletica ripetuta ad altezza occhi e a pavimento;
- Uscite d'emergenza accompagnate da illuminazione di sicurezza a LED;
- Mappe di orientamento installate nei punti nodali degli edifici;
- Colori a contrasto per evidenziare elementi critici come estintori, interruttori d'emergenza, kit di primo soccorso.
Il ruolo del progettista è dunque cruciale: deve coordinare la segnaletica con i percorsi reali, le funzioni dello spazio e le dinamiche di movimento degli utenti, in stretta collaborazione con RSPP, consulenti per la sicurezza e grafici specializzati.
In tal senso, si fa riferimento al caso della cartellonistica contenente le
planimetrie di evacuazione del Teatro Regio di Torino. Si tratta di una rappresentazione che, seppur rispettando la normativa, si adatta al contesto degli ambienti del teatro e ai suoi fruitori.
I cartelli riportano:
- planimetria orientata dell’edificio con indicazione grafica dei percorsi di esodo;
- indicazioni comportamentali;
- rappresentazione grafica del percorso di esodo principale.
Oltre la norma: formazione, manutenzione e buone pratiche
La sola installazione della segnaletica non è sufficiente. Il D.Lgs. 81/2008 prevede anche:
- Formazione specifica dei lavoratori sull’interpretazione della segnaletica e sui comportamenti da adottare in caso di emergenza;
- Manutenzione regolare della segnaletica per verificarne integrità, leggibilità e funzionamento;
- Valutazioni periodiche dell’efficacia comunicativa dei sistemi segnaletici, soprattutto in caso di modifiche agli ambienti o ai flussi di lavoro.
L’approccio sistemico alla sicurezza richiede anche il coinvolgimento della cultura aziendale: la segnaletica diventa parte del paesaggio lavorativo quotidiano, influenzando comportamenti, attenzione al rischio e prontezza nelle situazioni critiche.
Numerosi standard internazionali, come la serie
ISO 3864 (principi generali per la progettazione della segnaletica di sicurezza) e
ISO 23601 (planimetrie di sicurezza), completano il quadro normativo italiano e offrono ulteriori indicazioni per la progettazione e il mantenimento della segnaletica.
La cartellonistica di sicurezza nei grandi eventi: il Giro d'Italia
Ogni anno il Giro d’Italia rappresenta uno degli eventi sportivi più seguiti e apprezzati a livello nazionale e internazionale. Oltre all’aspetto agonistico e spettacolare, la manifestazione coinvolge centinaia di migliaia di persone tra atleti, squadre, staff tecnico, volontari, autorità e soprattutto spettatori lungo le tappe del percorso. In questo contesto, la gestione della sicurezza assume un ruolo centrale: garantire l’incolumità dei presenti, agevolare i flussi di movimento e prevenire situazioni di rischio sono obiettivi prioritari. La complessità logistica e territoriale del Giro richiede un sistema integrato di segnaletica, controllo accessi, presidi medici e percorsi di evacuazione.
Il riferimento normativo per la sicurezza nei grandi eventi è rappresentato, oltre che dal D.Lgs. 81/2008, dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. 555/OP/0001991/2017 che definisce le “Linee guida per l’individuazione delle misure di contenimento del rischio in manifestazioni pubbliche”, oltre alle disposizioni del Decreto Gabrielli del 2017. L’applicazione coerente di questi strumenti normativi, insieme ai principi del wayfinding, risulta decisiva per la gestione coordinata degli spazi pubblici temporaneamente trasformati in luoghi ad alta intensità di movimento e potenziale rischio.
In tal senso, si fa riferimento alla cartellonistica prodotta per il
Giro d’Italia 2025, tappa 20 - durante la quale la manifestazione ciclistica attraversava il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e necessitava di particolari indicazioni per il pubblico; e
tappa 21, finale, a Roma - per cui si è resa necessaria una cartellonistica di
orientamento aggiuntiva. I cartelli riportano:
- rappresentazione dell’area dell’evento;
- informazioni fondamentali per garantire la fruizione dell’area in sicurezza;
- divieti e limitazioni comportamentali.
Inoltre, per il
Giro d’Italia 2023, sempre tappa 21, finale, Roma - si è prodotta una cartellonistica di indirizzamento: vie di allontanamento e bypass dall’area della manifestazione; i cartelli riportano:
- rappresentazione grafica della indicazione di direzionalità;
Conclusioni: orientarsi è (anche) una questione di sicurezza
In un mondo del lavoro sempre più complesso, la progettazione di ambienti sicuri non può prescindere da un'attenta strategia di wayfinding. L'integrazione tra i requisiti normativi del D.Lgs. 81/2008 e un approccio progettuale orientato all'esperienza dell'utente permette di realizzare luoghi di lavoro ed eventi dove orientarsi è facile, immediato e sicuro.
Il wayfinding, ben oltre la semplice segnaletica, è uno strumento che comunica, protegge e guida. Una buona segnaletica non è solo conforme alla legge: è leggibile, accessibile, contestuale. In sintesi: salva vite.
Affiancare alla normativa tecnica un pensiero progettuale che metta l'essere umano al centro significa non solo rispettare gli obblighi di legge, ma contribuire attivamente a una cultura della sicurezza più matura, inclusiva e proattiva. Progettare per orientare è un atto di responsabilità: chi guida, previene. Chi previene, protegge.