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INU: la rigenerazione urbana va integrata nella pianificazione generale, non ridotta a edilizia

INU: la rigenerazione urbana va integrata nella pianificazione generale, non ridotta a edilizia

Dagli urbanisti un messaggio chiaro alla politica: servono regole stabili, strumenti efficaci e visione di lungo periodo

Vedi Aggiornamento del 26/06/2025
Rigenerazione urbana, INU: va integrata nella pianificazione - Foto: bee32 123rf.com
Rigenerazione urbana, INU: va integrata nella pianificazione - Foto: bee32 123rf.com
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 26/06/2025
13/06/2025 - Mettere la rigenerazione urbana al centro dell’agire urbanistico e rifiutare tutti i tentativi di giustapporla o sottrarla alla pianificazione generale attraverso misure speciali o in deroga, o ancora di ridurla a una visione “edilizia”, perché la rigenerazione urbana nel suo senso più “pieno” va intesa in una prospettiva multidimensionale, che include aspetti ambientali, sociali, economici, abitativi e urbanistici.
 
È questo il cuore della mozione presentata dal presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), Michele Talia, dal presidente onorario Stefano Stanghellini, da Carlo Alberto Barbieri e da Paolo Urbani e approvata all’unanimità dall’Assemblea dei soci del XXXII Congresso nazionale.
 

INU: la rigenerazione urbana va integrata nella pianificazione generale

La rigenerazione territoriale e urbana - spiega INU - è in grado di rappresentare un importante sviluppo delle potenzialità dell’agire urbanistico mediante l’individuazione di un più ampio, aggiornato e sostenibile ventaglio di obiettivi ed esiti attesi per le politiche pubbliche e il governo del territorio.
 
Al tempo stesso la rigenerazione può imprimere un impulso significativo alla innovazione del processo di pianificazione, migliorando la capacità di quest’ultima di adattarsi alla molteplicità dei contesti di intervento, e di dimostrare con chiarezza la fattibilità, la condivisione e l’utilità delle procedure di cui dovrà dotarsi.
 
In relazione alle caratteristiche delle aree urbanizzate e del territorio in cui viene perseguita - prosegue la mozione -, la rigenerazione urbana e territoriale aggrega un insieme coordinato di interventi inerenti:
 
- il recupero, la riqualificazione e il rinnovo del patrimonio edilizio;
- il riuso temporaneo o permanente degli edifici dismessi o sottoutilizzati;
- la realizzazione di alloggi sociali;
- l’incremento e la qualificazione degli spazi pubblici;
- le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di sostenibilità energetica;
- il potenziamento dei servizi pubblici e privati anche attraverso idonee attrezzature e infrastrutture;
- la cura della salute e della sicurezza;
- lo sviluppo di forme di mobilità sostenibile;
- la rimozione dei detrattori ambientali e dei manufatti incongrui.
 
La rigenerazione urbana così concepita e perseguita è finalità fondamentale del governo del territorio e dei relativi strumenti di pianificazione urbanistica, nei quali si integra con gli obiettivi del contenimento del consumo di suolo e di messa in sicurezza del territorio. 
 

Pertanto l’INU, mentre condivide le iniziative legislative di quelle Regioni che si prefiggono di innovare gli strumenti di pianificazione così da porli in grado di realizzare il governo del territorio nella transizione dalla espansione alla rigenerazione urbana, dissente dai tentativi legislativi settoriali sia di giustapporre (o sottrarre) la rigenerazione urbana alla pianificazione generale, con la prospettazione di un ulteriore nuovo strumento urbanistico di carattere speciale e il ripetuto ricorso a norme sostitutive e derogatorie dal Piano urbanistico generale; sia un approccio riduzionistico della rigenerazione urbana ad un ambito normativo prevalentemente di tipo edilizio.
 

Rigenerazione urbana, la Mozione INU approvata all’unanimità 

L’Assemblea dei Soci impegna il Consiglio Direttivo Nazionale e gli organi dirigenti dell’Istituto ad affermare in ogni occasione le seguenti posizioni:
 
- compete al Piano urbanistico generale la funzione di individuare gli ambiti che, per le loro condizioni di degrado, necessitano di essere rigenerati attraverso Piani, Programmi e la progettualità di iniziativa privata o pubblica. Per tali ambiti, spetta agli strumenti urbanistici la funzione di stabilire il sistema di incentivi (es. riduzione del contributo di costruzione, incremento di superficie o di volume, mixitè di destinazioni d’uso, flessibilità progettuale, semplificazioni procedurali, ecc.) utili per innescare il processo di rigenerazione;
 
- gli interventi con impatto urbanistico rilevante devono essere regolati in modo distinto rispetto a quelli edilizi. Se comportano un aumento significativo di volumi, superfici o cambi di destinazione d’uso, richiedono la valutazione da parte delle amministrazioni comunali. Per interventi complessi è necessario un Piano urbanistico attuativo o accordi pubblico-privato (L. 241/2001), mentre per quelli minori ma comunque rilevanti è previsto il permesso di costruire convenzionato. Le trasformazioni che non alterano il carico urbanistico, o che derivano da premialità normative, possono rientrare nella SCIA o nel permesso di costruire. Questo assetto implica la revisione degli artt. 3 e 10 del DPR 380/2001, modificati nel 2020 in senso estensivo della nozione di “ristrutturazione edilizia”;
 
- l’INU auspica che un provvedimento legislativo dello Stato in materia di rigenerazione urbana e territoriale introduca misure finanziarie atte ad attivare un flusso di risorse continuo nel tempo, in grado di consentire una programmazione degli interventi pubblici e privati nel medio periodo. Un altro importante contenuto di tale provvedimento è l’alleggerimento del carico fiscale per tutte le attività preordinate alla rigenerazione urbana;
 
- l’INU dissente dalla soppressione delle norme che disciplinano la densità edilizia e le dotazioni pubbliche degli insediamenti, nonché le relazioni (distanze dai confini e altre) fra proprietà private senza un intervento organico di riforma del DM 1444/68, peraltro da lungo tempo auspicato dall’Istituto e trattato nella sua proposta di Legge di Principi del governo del territorio;
 
- l’INU sostiene che il trasferimento delle quantità edificatorie di varia origine (perequazione, crediti edilizi, premialità, compensazioni) che si staccano dal suolo di origine per localizzarsi altrove, deve essere funzionale alla realizzazione di processi di rigenerazione urbana e territoriale, e in quanto tale trovare cornice di riferimento e disciplina nel Piano urbanistico generale nella sua innovativa forma, nonché in adeguati istituti giuridici.
 
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