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Norme più eque per i progettisti, le richieste di Oice nel Libro Bianco sulle infrastrutture

Norme più eque per i progettisti, le richieste di Oice nel Libro Bianco sulle infrastrutture

Tra le criticità accordi quadro troppo generici, ritardi nei pagamenti e revisione dei prezzi spesso negata

Libro bianco infrastrutture OICE - Foto: Treerat  123RF.com
Libro bianco infrastrutture OICE - Foto: Treerat 123RF.com
di Paola Mammarella
04/07/2025 - Il libro bianco infrastrutture OICE, diffuso nei giorni scorsi, rileva una serie di criticità nelle gare pubbliche di progettazione, come accordi quadro troppo generici, ritardi nei pagamenti e difficoltà ad ottenere la revisione dei prezzi.
 
Con il libro bianco, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria si pone l'obiettivo di avere regole più trasparenti, tempi certi e condizioni eque per tutelare un settore che l'associazione stessa definisce “ad alta intensità di manodopera intellettuale”. Per questo, libro bianco infrastrutture OICE avanza proposte per la modifica delle norme di settore e delle prassi di riferimento.
 
La stesura del libro bianco infrastrutture OICE è stata curata da un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato gli specialisti degli uffici commerciali e i gestori dei contratti delle società aderenti a OICE.
 

Appalti di progettazione, calo delle gare pubbliche nel 2024

Il libro bianco infrastrutture OICE parte da un’analisi del contesto e fornisce i dati aggiornati delle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria nel settore delle infrastrutture con particolare riferimento ai settori stradale, ferroviario, marittimo e aeroportuale.
 
Le gare per infrastrutture di trasporto rilevate in tutto il 2023 sono state 949, per un valore complessivo di 1,57 miliardi di euro.
 
Al 15 settembre 2024, invece, le gare pubblicate risultano 443 per un importo di 537 milioni di euro.
 
Calcolando una media mensile, il libro bianco infrastrutture OICE mette in evidenza una contrazione, rispettivamente, del 41% in numero e del 57% in valore.
 

Le criticità del mercato degli appalti pubblici di progettazione

Nel libro bianco infrastrutture, OICE evidenzia una serie di criticità per il mercato delle gare di progettazione.
 
Il primo aspetto ad essere citato è quello degli accordi quadro troppo generici, spesso privi di riferimenti chiari sulle prestazioni richieste, portano a offerte poco calibrate e ad anticipazioni non rimborsate per attività avviate in urgenza.
 
OICE propone di definire in gara almeno il 50% delle opere previste, attivare annualmente il 20% del valore totale e considerare l’urgenza come avvio effettivo per anticipi e pagamenti, ma anche che le cauzioni siano calcolate sui singoli contratti attuativi, non sull’intero accordo quadro.

Tra le criticità ci sono i contratti misti con ribasso unico, cioè con l’applicazione di un ribasso unico su progettazione e attività materiali (rilievi, indagini), che genera squilibri gestionali.
 
 
OICE chiede di prevedere ribassi separati per servizi di ingegneria e attività assimilabili ai lavori (rilievi, sondaggi ecc.), con un meccanismo di pesatura per il calcolo del ribasso complessivo.
 
OICE lamenta che i sondaggi e i rilievi siano sottovalutati nei tempi e nei costi e che l’assenza di tempi dedicati meta sotto pressione i progettisti.
 
Per questo chiede che nei bandi siano previste fasi temporali dedicate per queste attività, con durate adeguate alle difficoltà operative e tecniche, per evitare penalizzazioni ingiustificate per i progettisti.
 
Secondo OICE, nelle gare si registrano ritardi negli indirizzi progettuali dal momento che la documentazione preliminare e gli indirizzi della committenza spesso arrivano tardi, con effetti a catena sui tempi e sulla qualità del servizio.
 
L’associazione chiede l’inserimento nei bandi di un periodo iniziale obbligatorio per la condivisione dei dati e degli obiettivi progettuali, con ruoli chiari per stazione appaltante e progettista e un maggiore approccio di project management.
 
Secondo OICE, i pagamenti sono subordinati a fasi della gara tardive, come il collaudo. Avviene quindi che il tempo tra prestazione e incasso può superare anche i 12 mesi, con ricadute pesanti sulla liquidità delle società.
 
A tal proposito, OICE propone cronoprogrammi contrattuali vincolanti anche per il committente e procedure chiare per la fatturazione, con tempi certi e riconoscimento automatico degli interessi moratori in caso di ritardo nei pagamenti.
 
Un’altra problematica è il tempo troppo lungo intercorrente tra presentazione dell’offerta e firma del contratto, che causa scadenze documentali, rischio di perdita dei requisiti e difficoltà nella gestione del personale coinvolto in gara.
 
OICE propone di rafforzare, anche nelle linee guida ANAC, l’obbligo di rispettare i termini previsti dalla normativa (massimo 6 mesi), e di consentire la sostituzione di figure professionali con soggetti equivalenti qualora mutate le condizioni organizzative tra gara e stipula.
 
Per risolvere i problemi legati alle tempistiche delle gare, OICE chiede all’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) di intervenire con modifiche al bando-tipo.
 
Ricordiamo che OICE all’inizio dell’anno ha proposto un disciplinare-tipo da utilizzare nelle gare di importo superiore a 140mila euro. L’idea di OICE, che torna nel libro bianco Infrastrutture, è stata quella di adeguare il Bando tipo 1 aggiornato dall’Anac nel 2023 alle novità normative.
 
Secondo OICE è fondamentale l’aggiornamento del Decreto Parametri, che non considera le nuove esigenze progettuali, in particolare la sostenibilità ambientale, studi specialistici, durata delle prestazioni e funzioni di project management. 

Ricordiamo infatti che il Decreto Parametri (DM 17 giugno 2016) fa riferimento a tre livelli di progettazione (progetto di fattibilità tecnico-economica, progetto definitivo e progetto esecutivo), ma il Codice Appalti del 2023 ha portato i livelli di progettazione da 3 a 2 (progetto di fattibilità tecnico-economica e progetto esecutivo), rendendo necessario un adattamento nelle modalità di calcolo dei compensi dei progettisti
 
OICE chiede di introdurre nuove voci per CAM, LCA, studi climatici e verifiche DNSH, ricalibrare le aliquote per le opere lineari, legare i compensi alla durata reale del servizio, trattare gli studi specialistici come prestazioni autonome da quotare a parte.
 
OICE ha citato, tra le criticità, la mancata anticipazione contrattuale, esclusa dal nuovo Codice Appalti per l’affidamento dei servizi di natura intellettuale.
 
Per questo propone modificare l’art. 125 del Codice dei Contratti per reintrodurre l’anticipazione del 20% (elevabile fino al 30%) anche per i servizi di ingegneria e architettura, così come avveniva con il precedente D.Lgs. 50/2016. L’anticipazione verrebbe erogata entro 15 giorni dall’inizio della prestazione, previa garanzia fideiussoria, anche in caso di avvio in via d’urgenza.
 
Il tema dell’anticipazione del prezzo ha spesso creato dubbi, tanto da richiedere l’intervento del servizio di supporto giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
 
Sull’argomento, OICE è già intervenuta con critiche e richieste di modifica.

OICE evidenzia che la revisione prezzi è spesso negata per i contratti di servizi di ingegneria e architettura, anche in presenza di incarichi pluriennali o con durata estesa. Questo accade nonostante l’elevata incidenza della manodopera intellettuale, soggetta a variazioni di costo dovute all’inflazione o agli aggiornamenti dei contratti collettivi. Tale esclusione determina un disequilibrio contrattuale e penalizza economicamente le società. OICE propone quindi che i contratti di servizi di ingegneria di durata superiore ai 12 mesi possano beneficiare della revisione prezzi, analogamente a quanto avviene nei contratti di lavori. 

Ricordiamo che il Correttivo Appalti ha modificato le clausole di revisione dei prezzi, che si attivano al verificarsi di condizioni particolari, rendendole più favorevoli solo per i lavori, mentre non ha introdotto alcuna modifica per gli appalti di servizi.
 
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