Si definisce con il termine chiodo quell'oggetto che permette la realizzazione di fissaggi tra elementi di vario materiale, come il legno e il metallo, o anche di fissaggi di oggetti ad un muro o ad altri sostegni. Esistono differenti tipologie di chiodi in commercio, ed ognuno viene adoperato per uno specifico utilizzo.
Questi, insieme a viti ed prodotti di fissaggio, sono gli oggetti di ferramenta più acquistati e utilizzati.
Come è fatto un chiodo?
In linea generale i chiodi sono caratterizzata da una forma allungata e da tre elementi principali: la punta, il gambo e la testa.
I chiodi si differenziano tra loro per tipo e dimensioni.
I chiodi si suddividono in due grandi categorie, in base al materiale in cui viene realizzato l'oggetto stesso. Esistono fondamentalmente due grandi famiglie: i
chiodi in ferro e i
chiodi in acciaio. Effettivamente, questa è però una differenziazione piuttosto labile, poiché si tratta in realtà in entrambi i casi di acciaio. I chiodi in ferro, sono così conosciuti perché la percentuale di carbonio presente, fà sì che l'acciaio appaia in una piccolissima percentuale. I secondi, invece, sono costituiti da acciaio temprato ed hanno la caratteristica di essere più rigidi. La differenza è che i chiodi in acciaio non potranno mai piegarsi, ma potrebbero spezzarsi di netto.
Oltre ai classici materiali, essi possono essere creati anche utilizzando il legno, in questo caso si parlerà nello specifico di
cavicchi.
Un'altra suddivisione, che vede protagonisti questi strumenti utili al fissaggio, è data dai chiodi con testa e
chiodi senza testa. I primi sono impiegati, per lo più, in lavori di carpenteria e in tutti quei lavori dove l'estetica non conta, poiché la testa del chiodo rimane visibile. I chiodi senza testa, invece, chiamati anche
gruppini, hanno una testa molto piccola, quasi invisibile e sono quindi maggiormente utilizzati nelle lavorazioni dove risultano essere più esposti alla vista.
Quale chiodo scegliere per il proprio lavoro
Come abbiamo detto, i chiodi d'acciaio hanno la prerogativa di essere molto duri e di non piegarsi. Essi sono costituiti da una testa tonda e vengono impiegati per appendere quadri alle pareti oppure per fissare legni molto duri.
Vi sono poi i cosiddetti
chiodi a testa persa: molto piccoli e con una testa conica di poco più grande del gambo, essi trovano spazio nel fissaggio di battiscopa, bordini e in lavori dove si utilizza il legno e, soprattutto, se si vuole rendere invisibile il chiodo.
Gli
aghi, sono chiodi senza testa adoperati nel fissaggio di pannelli, sempre con lo scopo di non voler rendere visibile la testa del chiodo.
Un'altra tipologia di chiodi, è denominata con il termine di
ramponi. Essi sono elementi in acciaio che constano di una testa a forma di uncino e da una forma del gambo asimmetrica. I ramponi trovano impiego in robuste e forti inchiodature su pareti.
Ci sono anche chiodi che prendono il nome dall'oggetto che li pianta, cioè la pistola. Questi sono appunto i
chiodi per pistola: essi vengono fissati grazie a questo strumento, per attività in serie. Per piccoli lavori in casa, si utilizzano, in modo frequente, i famosi chiodini in ferro, oppure ottone.
Veniamo ai chiodi più comuni: quelli da carpentiere e quelli che vengono utilizzati per il legno. I primi sono i classici chiodi che tutti siamo abituati a vedere. Sono dotati di una testa piatta, si piantano bene e non sono robusti e rigidi. Così com'è facile piantarli e altrettanto semplice la loro rimozione. Sono realizzati sia in ferro che in acciaio a seconda che debbano essere utilizzati sul legno o sul cemento. I secondi, invece, cioè i chiodi per legno sono i tipici elementi impiegati in lavori di falegnameria. Alcuni hanno delle varianti, come la tipologia denominata
chiodi cambrette dalla forma a U: questi sono provvisti di due punte e sono utili al fissaggio di telai, cavi o vari sostegni.
Una differente classe di chiodi è conosciuta con il nome di
bullette. Questi oggetti hanno una testa grande e larga dalla forma sagomata (essa infatti può essere bombata, tonda, cava) e sono utilizzati da tappezzieri per l'impiego su tessuti.
Come si utilizzano i chiodi
In linea generale i chiodi vengono fissati utilizzando un martello oppure tramite uno specifico strumento detto pistola sparachiodi. Questa può essere ad aria compressa, dotata di cartucce con polvere da sparo, oppure una più rudimentale a molla.
La capacità che il chiodo ha di tenere insieme oggetti e/o materiali è data dall'attrito del corpo contro le pareti del buco. Se si vuole nascondere la testa del chiodo, una volta piantato, basta semplicemente stuccare la zona interessata dal foro e dal chiodo stesso.
Il termine adatto all'utilizzo di chiodi è piantare. Si dice che si piantano i chiodi, quando si battono dentro all'oggetto interessato. La prima cosa da valutare è la sicurezza. Si deve assolutamente evitare di farsi male. Per questo motivo, si dovrebbe usare una molla che ha la funzione di tenere fermo il chiodo, nel frattempo che lo si pianta.
Ci sono varie modalità d'uso che coinvolgono i chiodi: tutto dipende dal tipo di materiale con il quale si lavora.
Se si vuole piantare un chiodo su una parete, è necessario che si applichi un pò di nastro isolante sulla zona interessata. In questo modo si evita che l'intonaco si rovini. Se si vogliono fissare dei pannelli, è bene che si utilizzino i chiodi sottili dal nome di aghi. Quando si vuole piantare un chiodo nel legno, affinché quest'ultimo non si spacchi e non si intacchino le fibre del legno, è necessario smussare la punta del chiodo con una lima.
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