Le lastre ed i nastri in rame per l'edilizia sono regolati dalla norma DIN EN 1172 e devono essere in Cu-DHP.
Il Cu-DHP è rame privo di ossigeno disossidato al fosforo, con un contenuto di fosforo residuo limitatamente alto, che presenta ottime caratteristiche di saldatura e brasatura nonché resistenza all'idrogeno. Il grado di purezza secondo la DIN 1787 "Rame; semilavorato" deve essere almeno del 99,90% di rame. Il Cu-DHP possiede un'eccellente deformabilità, indipendentemente dalla direzione di laminazione.
Nel caso di TECU®, rispetto alla DIN EN 1172 le tolleranze dimensionali e di resistenza sono in parte notevolmente ridotte.
Fra la resistenza alla trazione e l'allungamento alla rottura esiste una relazione diretta:
- quanto minore è la resistenza alla trazione, tanto maggiore è l'allungamento alla rottura;
- quanto maggiore è l'allungamento alla rottura, tanto migliore è la deformabilità.
La resistenza alla trazione del rame aumenta mediante deformazioni ripetute, e può essere nuovamente ridotta mediante riscaldamento.
Allo stato fisico cotto R220, tra tutti i metalli da costruzione il rame è quello con massimo allungamento alla rottura. È quindi particolarmente adatto per raccordi complessi, per i quali sono necessarie deformazioni notevoli. Per manti di copertura piani e rivestimenti di facciata così come per il drenaggio dei tetti viene normalmente impiegato il Cu-DHP R240.
La malleabilità del rame non viene compromessa dalle basse temperature. Il rame può essere lavorato a qualsiasi temperatura senza necessità di misure supplementari, e non presenta fragilità a freddo.
L'alto punto di fusione di 1083°C consente tutte le tecniche di collegamento comprese brasatura forte e saldatura, e d'altra parte fornisce una refrattarietà efficace nell'impedire la propagazione di incendi in caso di irraggiamento di calore. L'insieme di queste proprietà tipiche del rame lo rendono particolarmente adatto a tutte le tecniche di lavorazione.