Schematizzazione della struttura
Alla luce dell’esperienza della ricerca teorica e della pratica professionale, il metodo FME – Frame by Macro Elements) adottato da 3Muri schematizza l’edificio mediante “macro elementi strutturali” (murature, travi, catene, solai, pilastri, setti) e si è rivelato il più fondato scientificamente e pratico.
L’osservazione pratica dei danni sulle strutture esistenti ha portato infatti alla formulazione del “macroelemento in muratura” come elemento che rappresenta compiutamente la realtà.
Gli aspetti teorici posti alla base di 3Muri derivano dalla ricerca avanzata delle strutture in muratura svolte durante campagne sperimentali e dall’osservazione diretta degli eventi sismici, da sempre fonte di spunti interessanti.
Comportamento globale della struttura mediante analisi non lineare
L’analisi di 3Muri si concentra nella ricerca del comportamento globale della struttura, superando quindi la verifica puntuale. Seguendo le indicazioni della Normativa, la risposta strutturale è descritta in termini di spostamenti piuttosto che di forze, tenuto conto della maggiore sensibilità del danneggiamento agli spostamenti imposti. L’analisi statica non lineare (pushover) caratterizza il sistema sismico resistente tramite curve di capacità: analisi “statiche” in quanto la forzante esterna è applicata staticamente alla struttura e “non lineari” a causa del modello comportamentale assunto per gli elementi resistenti della struttura.
Strutture miste: murature con elementi in c.a.
3Muri accoppia la non linearità della muratura con quella di altri elementi strutturali (pilastri, travi, catene, setti) realizzati in materiali differenti come c.a., acciaio, legno.
L’elemento trave non lineare in calcestruzzo armato è un elemento a sei gradi di libertà con resistenza limitata e comportamento elastico-perfettamente plastico.
Nella modellazione è possibile tenere conto di disomogeneità o discontinuità significative nello spessore, nell’altezza e nel materiale degli elementi murari. Per ciascun elemento il comportamento elastico lineare è determinato direttamente a partire dal calcolo dei contributi di rigidezza a taglio e flessionale, computabili sulla base delle proprietà meccaniche e geometriche (modulo elastico di Young E, modulo a taglio G e geometria della trave): nel calcolo di tali fattori è fatto riferimento alla sola sezione in calcestruzzo, trascurando il contributo offerto dall’armatura e tenendo conto della riduzione di rigidezza dovuta alla fessurazione. I differenti contributi sono opportunamente assemblati nella matrice di rigidezza elastica del singolo elemento. I limiti di resistenza, relativi ai meccanismi di rottura considerati, coincidono con il valore ultimo, poiché vige l’ipotesi di comportamento elastico-perfettamente plastico, senza, dunque, fenomeni di incrudimento.

