Mascherine
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Tutte le mascherine, anche se con notevoli differenze legate alla loro struttura, hanno la finalità di proteggere chi le indossa, mediante un adeguato ed efficace processo di filtrazione. Si tratta infatti di dispositivi di protezione personale per l'apparato respiratorio, indicati dalla sigla DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). A seconda del tipo e del numero di strati da cui sono costituite, le mascherine sono in grado di bloccare il passaggio di differenti tipi di particelle, le cui dimensioni devono essere superiori a quelle dei materiali filtranti.
Esistono delle normative a riguardo che hanno lo scopo di tutelare i consumatori; esse si riferiscono principalmente ai livelli di protezione e al fatto che le stesse possano essere riutilizzate oppure eliminate dopo un unico impiego.
Le mascherine riutilizzabili comprendono dispositivi con filtro che, nel momento in cui è saturo, deve essere sostituito. Per ogni modello la sua durata è necessariamente indicata dal produttore. Esse vengono realizzate anche tenendo conto del comfort dell'utilizzatore, e pertanto sono disponibili in diverse taglie e conformazioni, oppure in modelli che possono coprire gli occhi mediante uno strato di plexiglas.
Le mascherine chirurgiche sono rigorosamente monouso e proteggono chi le indossa da schizzi e goccioline liquide, ma non da agenti infettanti in sospensione. Il loro compito è quello di evitare che, al momento dell'espirazione, l'utilizzatore possa spargere goccioline di saliva o di secrezioni respiratorie.
I modelli impermeabili proteggono sia in uscita che in entrata.
Le mascherine di protezione non chirurgiche sono quelle che impediscono che l'utilizzatore possa inalare vapori, gas, aerosol contenenti particelle nocive in sospensione o anche agenti infettanti trasmissibili per via aerea. Esse offrono maggiori prestazioni rispetto alle precedenti e pertanto trovano largo impiego in diversi settori, comprendente quello industriale, medico e sanitario.
Le mascherine isolanti sono dispositivi che, come dice il termine, isolano l'operatore dall'ambiente esterno, consentendogli di inspirare aria non inquinata né contaminata; vengono raccomandate nei casi in cui la percentuale di ossigeno sia inferiore alla norma e non sia noto il genere di inquinante presente nell'aria. L'isolamento diventa necessario in tutti i casi in cui, in un qualsiasi ambiente di lavoro, i gas respirabili risultino nocivi e quindi non debbano arrivare all'apparato respiratorio. Esse svolgono un'efficace azione antipolvere, antivapore e antigas, tenendo conto che devono garantire la massima adesione al volto di chi le indossa per evitare che siano presenti eventuali spazi aperti.
Le mascherine filtranti sono invece in grado di rimuovere le particelle inquinanti, pericolose e infettanti che non devono penetrare a livello delle vie aeree. Meno efficaci di quelle isolanti, esse vanno indossate per un tempo limitato e quando si è già identificata con certezza la tipologia di sostanza nociva presente nell'ambiente.
I modelli facciali filtranti vengono indicati con specifiche sigle corrispondenti a tre classi di protezione, che sono: FFP1, con efficienza pari al 78%; FFP2, con efficienza pari al 92%; FFP3, con efficienza pari al 98%.
Queste mascherine si confermano la scelta ideale per la protezione nei confronti di particelle volatili solide e liquide, ma non oleose. La presenza dei filtri è fondamentale per completare l'efficienza dei substrati con cui esse sono prodotte, che di norma prevedono più strati. I materiali costitutivi maggiormente utilizzati sono i così detti "tessuti non tessuti", come il polipropilene oppure il poliestere.
Essi infatti devono garantire, oltre alle loro prestazioni funzionali, anche un'adeguata traspirabilità dato che, essendo indossate per lungo tempo, le mascherine non devono rendere difficoltosa la respirazione.
Tutti i tipi di questi dispositivi devono comunque rispettare le normative che ne regolano l'utilizzo e che si riferiscono fondamentalmente alla loro sicurezza. Esse infatti subiscono adeguati test che ne valutano l'efficacia sia riguardo all'espirazione che all'inspirazione.
Mentre per quelle chirurgiche è preponderante il problema espiratorio relativo ad evitare che le particelle potenzialmente dannose si disperdano nell'ambiente, per le mascherine di protezione viene testata soprattutto l'inspirazione.
Le mascherine filtranti prive di valvola, denominate Ffp (Filtering Face Piece) possono essere di tre tipi:
Ffp 1, che garantiscono il 70% di filtrazione; Ffp 2, che garantiscono il 94% di filtrazione dell'aria; Ffp 3, che garantiscono il 99% di filtrazione dell'aria.
La presenza di una struttura pluristratificata impedisce l'entrata di particelle di dimensioni superiori a 0,6 millimicron, garantendo quindi un'ottima protezione.
Il meccanismo d'azione di questi dispositivi dipende strettamente dal tipo di materiali impiegati per la loro produzione; infatti lo strato esterno blocca l'entrata delle particelle più voluminose, quello intermedio impedisce l'ingresso di quelle piccole e lo strato interno svolge il ruolo di protezione nei confronti del vapore prodotto con la respirazione. Il processo di filtrazione sfrutta anche l'effetto elettrostatico derivante dalla carica delle fibre di tessuto, che riescono ad attirare anche particelle piccolissime.
Le mascherine filtranti con valvola consentono una respirazione molto agevolata rispetto a quelle senza e pertanto possono essere indossate anche a lungo senza creare disagi. La valvola svolge un'attività protettiva nei confronti di che le indossa, dato che garantisce un'efficace filtrazione verso la maggior parte delle particelle solide, liquide e gassose. Ovviamente tale protezione non è adeguata per chi si trova nelle vicinanze poiché la capacità filtrante à unidirezionale (verso l'interno ma non verso l'esterno); mentre in entrata la sicurezza raggiunge fino al 98%, in uscita si attesta sul 20%.
I principali pericoli da cui le mascherine proteggono sono rappresentati da agenti tossici e/o inquinanti presenti nell'ambiente oppure dalla vicinanza di persone infette che possono disperdere germi patogeni nell'aria. Bisogna ricordare che per garantire la dovuta sicurezza, sulle mascherine deve essere sempre riportato il marchio CE che attesta la conformità ai requisiti necessari.
I numerosi vantaggi offerti da questi dispositivi dipendono anche dalla modalità con cui vengono indossati, dato che proteggere soltanto una zona del volto risulta praticamente inutile. Bisogna sempre tenere conto che le vie d'ingresso delle particelle pericolose per la salute sono il cavo orale e le narici, e che pertanto è indispensabile che la mascherina copra la bocca e il naso.
A parte le mascherine monouso, che possono essere indossate soltanto per un numero di ore indicato dal produttore, per quelle filtranti invece è prevista l'opzione di un riutilizzo, previa rigenerazione. Anche se su questo punto vi sono molte incertezze, le linee guida consigliano di esporre i dispositivi all'aria dopo averli spruzzati con soluzione idroalcolica al 70% (70 millilitri di alcol e 30 millilitri d'acqua) oppure con una soluzione idroclorica, dove al posto dell'alcol si usa amuchina o altri composti contenenti cloro.
Per essere tutelati, i consumatori devono poter disporre di mascherine filtranti (con o senza valvola) fornite di dicitura UNI EN 149-2009.
Le mascherine Ffp1 garantiscono un primo livello di protezione in ambienti contenenti particelle solide, liquide e gassose in sospensione, che comunque non devono superare di 4 volte il valore soglia previsto dalla normativa. Esse trovano largo impiego nel settore edilizio, industriale e sanitario, a patto che non siano richieste prestazioni specifiche.
Le Ffp2 offrono un secondo livello di protezione in quanto riescono a bloccare l'entrata di particelle la cui concentrazione può superare di 12 volte il valore soglia previsto. Anche questi dispositivi vengono consigliati per impiego industriale, edilizio e sanitario.
Le Ffp3 infine sono in grado di proteggere fino a 50 volte il valore limite previsto e vengono di norma usate soltanto dal personale sanitario.
Le prestazioni tecniche di tali dispositivi dipendono sia dal tipo di materiale impiegato per la loro produzione sia dalla composizione dei filtri anti-particolato.
Tenendo conto che le mascherine rimangono sul viso anche per molte ore, è necessario che siano dotate di requisiti compatibili con il benessere dell'operatore.
Un ultimo aspetto della loro conformazione è quella relativa ai sistemi di fissaggio che prevedono la presenza di due elastici da passare dietro al padiglione auricolare oppure di un unica fascia aderente al cranio. In entrambi i casi tali supporti non devono creare fastidi al soggetto, pur garantendo la massima aderenza della mascherina al volto. ...altro
Mascherine e normativa
I diversi modelli di mascherine devono essere scelti in base alle singole esigenze di ciascun fruitore, in base al lavoro che esso andrà a svolgere e al conseguente livello di rischio.Esistono delle normative a riguardo che hanno lo scopo di tutelare i consumatori; esse si riferiscono principalmente ai livelli di protezione e al fatto che le stesse possano essere riutilizzate oppure eliminate dopo un unico impiego.
Le mascherine riutilizzabili comprendono dispositivi con filtro che, nel momento in cui è saturo, deve essere sostituito. Per ogni modello la sua durata è necessariamente indicata dal produttore. Esse vengono realizzate anche tenendo conto del comfort dell'utilizzatore, e pertanto sono disponibili in diverse taglie e conformazioni, oppure in modelli che possono coprire gli occhi mediante uno strato di plexiglas.
Le mascherine chirurgiche sono rigorosamente monouso e proteggono chi le indossa da schizzi e goccioline liquide, ma non da agenti infettanti in sospensione. Il loro compito è quello di evitare che, al momento dell'espirazione, l'utilizzatore possa spargere goccioline di saliva o di secrezioni respiratorie.
I modelli impermeabili proteggono sia in uscita che in entrata.
Le mascherine di protezione non chirurgiche sono quelle che impediscono che l'utilizzatore possa inalare vapori, gas, aerosol contenenti particelle nocive in sospensione o anche agenti infettanti trasmissibili per via aerea. Esse offrono maggiori prestazioni rispetto alle precedenti e pertanto trovano largo impiego in diversi settori, comprendente quello industriale, medico e sanitario.
Tipologie di mascherine e loro utilizzo
Le mascherine di protezione comprendono modelli isolanti e modelli filtranti.Le mascherine isolanti sono dispositivi che, come dice il termine, isolano l'operatore dall'ambiente esterno, consentendogli di inspirare aria non inquinata né contaminata; vengono raccomandate nei casi in cui la percentuale di ossigeno sia inferiore alla norma e non sia noto il genere di inquinante presente nell'aria. L'isolamento diventa necessario in tutti i casi in cui, in un qualsiasi ambiente di lavoro, i gas respirabili risultino nocivi e quindi non debbano arrivare all'apparato respiratorio. Esse svolgono un'efficace azione antipolvere, antivapore e antigas, tenendo conto che devono garantire la massima adesione al volto di chi le indossa per evitare che siano presenti eventuali spazi aperti.
Le mascherine filtranti sono invece in grado di rimuovere le particelle inquinanti, pericolose e infettanti che non devono penetrare a livello delle vie aeree. Meno efficaci di quelle isolanti, esse vanno indossate per un tempo limitato e quando si è già identificata con certezza la tipologia di sostanza nociva presente nell'ambiente.
I modelli facciali filtranti vengono indicati con specifiche sigle corrispondenti a tre classi di protezione, che sono: FFP1, con efficienza pari al 78%; FFP2, con efficienza pari al 92%; FFP3, con efficienza pari al 98%.
Queste mascherine si confermano la scelta ideale per la protezione nei confronti di particelle volatili solide e liquide, ma non oleose. La presenza dei filtri è fondamentale per completare l'efficienza dei substrati con cui esse sono prodotte, che di norma prevedono più strati. I materiali costitutivi maggiormente utilizzati sono i così detti "tessuti non tessuti", come il polipropilene oppure il poliestere.
Essi infatti devono garantire, oltre alle loro prestazioni funzionali, anche un'adeguata traspirabilità dato che, essendo indossate per lungo tempo, le mascherine non devono rendere difficoltosa la respirazione.
Tutti i tipi di questi dispositivi devono comunque rispettare le normative che ne regolano l'utilizzo e che si riferiscono fondamentalmente alla loro sicurezza. Esse infatti subiscono adeguati test che ne valutano l'efficacia sia riguardo all'espirazione che all'inspirazione.
Mentre per quelle chirurgiche è preponderante il problema espiratorio relativo ad evitare che le particelle potenzialmente dannose si disperdano nell'ambiente, per le mascherine di protezione viene testata soprattutto l'inspirazione.
Come sono fatte le mascherine filtranti
Le mascherine filtranti prevedono uno strato esterno costituito da un materiale "spun bond", di norma impiegato nel settore industriale, che viene trattato con metodi idrofobi per garantirne l'impermeabilità. Lo strato intermedio è formato con tessuto in microfibra, il cui diametro compreso tra 1 e 3 micron consente una filtrazione quanto mai efficace. Lo strato interno, non sempre presente, viene realizzato con materiali impermeabili che svolgono un'azione protettiva, pur consentendo il passaggio dell'aria.Le mascherine filtranti prive di valvola, denominate Ffp (Filtering Face Piece) possono essere di tre tipi:
Ffp 1, che garantiscono il 70% di filtrazione; Ffp 2, che garantiscono il 94% di filtrazione dell'aria; Ffp 3, che garantiscono il 99% di filtrazione dell'aria.
La presenza di una struttura pluristratificata impedisce l'entrata di particelle di dimensioni superiori a 0,6 millimicron, garantendo quindi un'ottima protezione.
Il meccanismo d'azione di questi dispositivi dipende strettamente dal tipo di materiali impiegati per la loro produzione; infatti lo strato esterno blocca l'entrata delle particelle più voluminose, quello intermedio impedisce l'ingresso di quelle piccole e lo strato interno svolge il ruolo di protezione nei confronti del vapore prodotto con la respirazione. Il processo di filtrazione sfrutta anche l'effetto elettrostatico derivante dalla carica delle fibre di tessuto, che riescono ad attirare anche particelle piccolissime.
Le mascherine filtranti con valvola consentono una respirazione molto agevolata rispetto a quelle senza e pertanto possono essere indossate anche a lungo senza creare disagi. La valvola svolge un'attività protettiva nei confronti di che le indossa, dato che garantisce un'efficace filtrazione verso la maggior parte delle particelle solide, liquide e gassose. Ovviamente tale protezione non è adeguata per chi si trova nelle vicinanze poiché la capacità filtrante à unidirezionale (verso l'interno ma non verso l'esterno); mentre in entrata la sicurezza raggiunge fino al 98%, in uscita si attesta sul 20%.
Benefici derivanti dall'impiego delle mascherine protettive
Se utilizzata in maniera scorretta, qualsiasi mascherina risulta inefficace e quindi inutile se non addirittura dannosa in quanto potrebbe impedire un corretto ricambio gassoso durante la respirazione. È quindi necessario conoscere le caratteristiche dei diversi modelli, le loro prestazioni funzionali e la durata d'impiego per poterne fare un uso utile e vantaggioso.I principali pericoli da cui le mascherine proteggono sono rappresentati da agenti tossici e/o inquinanti presenti nell'ambiente oppure dalla vicinanza di persone infette che possono disperdere germi patogeni nell'aria. Bisogna ricordare che per garantire la dovuta sicurezza, sulle mascherine deve essere sempre riportato il marchio CE che attesta la conformità ai requisiti necessari.
I numerosi vantaggi offerti da questi dispositivi dipendono anche dalla modalità con cui vengono indossati, dato che proteggere soltanto una zona del volto risulta praticamente inutile. Bisogna sempre tenere conto che le vie d'ingresso delle particelle pericolose per la salute sono il cavo orale e le narici, e che pertanto è indispensabile che la mascherina copra la bocca e il naso.
A parte le mascherine monouso, che possono essere indossate soltanto per un numero di ore indicato dal produttore, per quelle filtranti invece è prevista l'opzione di un riutilizzo, previa rigenerazione. Anche se su questo punto vi sono molte incertezze, le linee guida consigliano di esporre i dispositivi all'aria dopo averli spruzzati con soluzione idroalcolica al 70% (70 millilitri di alcol e 30 millilitri d'acqua) oppure con una soluzione idroclorica, dove al posto dell'alcol si usa amuchina o altri composti contenenti cloro.
Per essere tutelati, i consumatori devono poter disporre di mascherine filtranti (con o senza valvola) fornite di dicitura UNI EN 149-2009.
Le mascherine Ffp1 garantiscono un primo livello di protezione in ambienti contenenti particelle solide, liquide e gassose in sospensione, che comunque non devono superare di 4 volte il valore soglia previsto dalla normativa. Esse trovano largo impiego nel settore edilizio, industriale e sanitario, a patto che non siano richieste prestazioni specifiche.
Le Ffp2 offrono un secondo livello di protezione in quanto riescono a bloccare l'entrata di particelle la cui concentrazione può superare di 12 volte il valore soglia previsto. Anche questi dispositivi vengono consigliati per impiego industriale, edilizio e sanitario.
Le Ffp3 infine sono in grado di proteggere fino a 50 volte il valore limite previsto e vengono di norma usate soltanto dal personale sanitario.
Le prestazioni tecniche di tali dispositivi dipendono sia dal tipo di materiale impiegato per la loro produzione sia dalla composizione dei filtri anti-particolato.
Tenendo conto che le mascherine rimangono sul viso anche per molte ore, è necessario che siano dotate di requisiti compatibili con il benessere dell'operatore.
Un ultimo aspetto della loro conformazione è quella relativa ai sistemi di fissaggio che prevedono la presenza di due elastici da passare dietro al padiglione auricolare oppure di un unica fascia aderente al cranio. In entrambi i casi tali supporti non devono creare fastidi al soggetto, pur garantendo la massima aderenza della mascherina al volto. ...altro