Pennelli MAURER
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Pennelli
Il pennello è per eccellenza lo strumento di lavoro di imbianchini e decoratori ma anche uno degli attrezzi più utilizzati anche dai non professionisti per rinnovare le pareti della propria abitazione o per piccoli lavori di manutenzione, riparazioni e ritocchi in ambito domestico.
È uno strumento estremamente semplice nella sua struttura costruttiva, essendo costituito da un manico o impugnatura, tradizionalmente di legno ma oggi spesso realizzato in plastica, alla cui sommità è fissato un mazzo di setole tenute insieme da una ghiera.
Altrettanto semplice è l’utilizzo, che consiste banalmente nell’intingere il pennello nel colore o nella vernice scelta – colore che viene assorbito e trattenuto dalle setole - e poi nello stendere il colore stesso sull’oggetto o sulla superficie da dipingere con l’ausilio delle setole.
Pur nella sua basilare semplicità, il pennello è uno strumento che va scelto con accortezza in base al lavoro da realizzare, in modo che il risultato possa essere a regola d’arte; diversi sono i parametri di riferimento: forma della superficie da pitturare e materiale di cui è costituita, tipo di pittura da utilizzare, tipo di lavorazione richiesta, estensione della superficie da tinteggiare.
Tutti questi fattori condizionano l’utilizzo dei pennelli che, pertanto, sono presenti in commercio in una gamma molto ampia di varianti che differiscono per il materiale di cui sono costituite le setole, nonché per la forma e le dimensioni del mazzo delle setole stesse, in modo da offrire lo strumento più adatto ad ogni lavoro.
Fermo restando l’importanza della ghiera, che è in genere di metallo ma disponibile anche in plastica e che deve garantire la solida tenuta delle setole e impedire il loro distacco durante l’applicazione, la distinzione fondamentale che va fatta è quella tra setole naturali e setole sintetiche.
Tradizionalmente le setole impiegate nei pennelli sono di origine animale; le più diffuse sono le setole di cinghiale, di maiale e di bue, utilizzate principalmente per i pennelli da imbianchino e verniciatore, mentre peli più pregiati, quali tra gli altri quelli di scoiattolo, martora o zibellino, sono invece appannaggio solitamente dei pennelli per belle arti.
Per quanto riguarda le setole naturali impiegate sui pennelli da tinteggiatore, queste sono morbide, resistenti e robuste, trattengono bene il colore, non gocciolano e consentono una applicazione regolare ed omogenea; tendono però ad assorbire acqua, gonfiandosi e perdendo stabilità, motivo per cui se ne sconsiglia l’impiego con vernici ad acqua.
Se le setole naturali di origine animale sono la scelta più tradizionale, si diffondono con crescente frequenza le setole di tipo sintetico. Esistono numerose fibre artificiali che vengono utilizzate per realizzare le setole da imbianchino, tra le più diffuse il nylon e il poliestere.
Le setole sintetiche non assorbono acqua e quindi assicurano stabilità ed efficienza nel tempo, oltre ad essere molto resistenti all’usura, anche nell’impiego su superfici dure, ruvide o abrasive e sono più facili da lavare. Sono ideali nell’impiego con vernici all’acqua e smalti acrilici, in genere tollerano bene i solventi leggeri mentre solo alcuni tipi tollerano i solventi più aggressivi.
Con il passare del tempo e l’evoluzione dei materiali, i produttori sono oggi in grado di mettere a disposizione setole sintetiche dalle prestazioni ottimali e molto versatili, applicabili su ogni superficie e idonee alla stesura di qualunque tipo di vernice e sono quindi sempre più la scelta privilegiata dei professionisti.
Non mancano pennelli con setole miste, ovvero realizzati con un mix di peli naturali e fibre sintetiche, creati per coniugare i vantaggi di entrambi i tipi di setole.
Per completezza vanno anche citate le fibre naturali di origine vegetale, di limitata diffusione, come ad esempio il tampico.
Il pennello piatto è un pennello universale, adatto a molti impieghi ma soprattutto la tinteggiatura di superfici piatte e lisce, e disponibile in diverse dimensioni in base alle scelte ed alle preferenze dell’applicatore. Si utilizza con la tecnica base della pitturazione, ovvero applicando il colore con pennellate lineari, lunghe, in un senso e nell’altro.
Molto utilizzato dai falegnami per pitturare o per effettuare la laccatura di porte, finestre o manufatti in legno in generale.
La pennellessa è un pennello piatto, di dimensioni medie, con mazzo di setole avente una base rettangolare di discreto spessore e larghezza. Adatta a superfici piane e regolari di media estensione, viene usata per lavori di rifinitura e precisione, sfumature, e così via. Il termine pennellessa viene spesso adottato anche per indicare, in maniera non corretta, il pennello di maggiori dimensioni più giustamente chiamato plafoncino.
Il pennello radiatore è un pennello dalla punta piatta e stretta ed angolata rispetto al lungo manico, particolarmente utile per le applicazioni in aree d’angolo o difficilmente raggiungibili come nicchie, scanalature o similari; è detto pennello radiatore perché molto utilizzato nella verniciatura dei radiatori degli impianti di riscaldamento, proprio in virtù della sua forma particolare, che consente con una certa comodità di infilarsi negli spazi tra le colonne del radiatore stesso e stendere il colore anche nei suoi interstizi e nella parte posteriore oltre che sul muro retrostante.
Vi sono poi i plafoncini e i plafoni, si tratta di una gamma di pennelli in cui la base del mazzo delle setole è rettangolare, piuttosto larga e spessa, con estremità piatta, idonei alla pitturazione di superfici regolari di grande estensione, segnatamente murature e soffitti. Hanno dimensioni crescenti passando appunto dal plafoncino, detto anche plafonetta e talvolta erroneamente confuso con la pennellessa, al plafone, che è il pennello più grande in assoluto.
Parliamo infine dell’ovalino e pennello strozzato: l’ovalino, detto anche pennello ovale o pennello tondo, è un pennello in cui il mazzo delle setole ha sezione rotonda od ovale ed è generalmente di piccole dimensioni. Viene utilizzato soprattutto per la pitturazione di aree di ridotta superficie, angoli, spigoli ed oggetti con sagomatura curva (ad esempio tubazioni, cornici di porte e finestre, modanature) applicando con il manico una leggera rotazione al pennello durante la stesura, in modo da raggiungere ogni punto.
Il pennello strozzato ha invece setole strette alla base (in corrispondenza della ghiera) e più larghe all’estremità, utilizzato solitamente con una applicazione a tampone nei punti difficili da raggiungere. ...altro
È uno strumento estremamente semplice nella sua struttura costruttiva, essendo costituito da un manico o impugnatura, tradizionalmente di legno ma oggi spesso realizzato in plastica, alla cui sommità è fissato un mazzo di setole tenute insieme da una ghiera.
Altrettanto semplice è l’utilizzo, che consiste banalmente nell’intingere il pennello nel colore o nella vernice scelta – colore che viene assorbito e trattenuto dalle setole - e poi nello stendere il colore stesso sull’oggetto o sulla superficie da dipingere con l’ausilio delle setole.
Pur nella sua basilare semplicità, il pennello è uno strumento che va scelto con accortezza in base al lavoro da realizzare, in modo che il risultato possa essere a regola d’arte; diversi sono i parametri di riferimento: forma della superficie da pitturare e materiale di cui è costituita, tipo di pittura da utilizzare, tipo di lavorazione richiesta, estensione della superficie da tinteggiare.
Tutti questi fattori condizionano l’utilizzo dei pennelli che, pertanto, sono presenti in commercio in una gamma molto ampia di varianti che differiscono per il materiale di cui sono costituite le setole, nonché per la forma e le dimensioni del mazzo delle setole stesse, in modo da offrire lo strumento più adatto ad ogni lavoro.
Le setole dei pennelli: naturali o sintetiche
La parte più importante dei pennelli è sicuramente costituita dalle setole, in quanto sono proprio queste che assorbono e trattengono al proprio interno il colore da applicare e consentono di stenderlo sulla superficie interessata.Fermo restando l’importanza della ghiera, che è in genere di metallo ma disponibile anche in plastica e che deve garantire la solida tenuta delle setole e impedire il loro distacco durante l’applicazione, la distinzione fondamentale che va fatta è quella tra setole naturali e setole sintetiche.
Tradizionalmente le setole impiegate nei pennelli sono di origine animale; le più diffuse sono le setole di cinghiale, di maiale e di bue, utilizzate principalmente per i pennelli da imbianchino e verniciatore, mentre peli più pregiati, quali tra gli altri quelli di scoiattolo, martora o zibellino, sono invece appannaggio solitamente dei pennelli per belle arti.
Per quanto riguarda le setole naturali impiegate sui pennelli da tinteggiatore, queste sono morbide, resistenti e robuste, trattengono bene il colore, non gocciolano e consentono una applicazione regolare ed omogenea; tendono però ad assorbire acqua, gonfiandosi e perdendo stabilità, motivo per cui se ne sconsiglia l’impiego con vernici ad acqua.
Se le setole naturali di origine animale sono la scelta più tradizionale, si diffondono con crescente frequenza le setole di tipo sintetico. Esistono numerose fibre artificiali che vengono utilizzate per realizzare le setole da imbianchino, tra le più diffuse il nylon e il poliestere.
Le setole sintetiche non assorbono acqua e quindi assicurano stabilità ed efficienza nel tempo, oltre ad essere molto resistenti all’usura, anche nell’impiego su superfici dure, ruvide o abrasive e sono più facili da lavare. Sono ideali nell’impiego con vernici all’acqua e smalti acrilici, in genere tollerano bene i solventi leggeri mentre solo alcuni tipi tollerano i solventi più aggressivi.
Con il passare del tempo e l’evoluzione dei materiali, i produttori sono oggi in grado di mettere a disposizione setole sintetiche dalle prestazioni ottimali e molto versatili, applicabili su ogni superficie e idonee alla stesura di qualunque tipo di vernice e sono quindi sempre più la scelta privilegiata dei professionisti.
Non mancano pennelli con setole miste, ovvero realizzati con un mix di peli naturali e fibre sintetiche, creati per coniugare i vantaggi di entrambi i tipi di setole.
Per completezza vanno anche citate le fibre naturali di origine vegetale, di limitata diffusione, come ad esempio il tampico.
Tipologie di pennelli
Come detto esistono sul mercato diversi tipi di pennelli, dalle forme e dimensioni diverse, adatte a differenti applicazioni. Vediamo le tipologie più frequentemente utilizzate.Il pennello piatto è un pennello universale, adatto a molti impieghi ma soprattutto la tinteggiatura di superfici piatte e lisce, e disponibile in diverse dimensioni in base alle scelte ed alle preferenze dell’applicatore. Si utilizza con la tecnica base della pitturazione, ovvero applicando il colore con pennellate lineari, lunghe, in un senso e nell’altro.
Molto utilizzato dai falegnami per pitturare o per effettuare la laccatura di porte, finestre o manufatti in legno in generale.
La pennellessa è un pennello piatto, di dimensioni medie, con mazzo di setole avente una base rettangolare di discreto spessore e larghezza. Adatta a superfici piane e regolari di media estensione, viene usata per lavori di rifinitura e precisione, sfumature, e così via. Il termine pennellessa viene spesso adottato anche per indicare, in maniera non corretta, il pennello di maggiori dimensioni più giustamente chiamato plafoncino.
Il pennello radiatore è un pennello dalla punta piatta e stretta ed angolata rispetto al lungo manico, particolarmente utile per le applicazioni in aree d’angolo o difficilmente raggiungibili come nicchie, scanalature o similari; è detto pennello radiatore perché molto utilizzato nella verniciatura dei radiatori degli impianti di riscaldamento, proprio in virtù della sua forma particolare, che consente con una certa comodità di infilarsi negli spazi tra le colonne del radiatore stesso e stendere il colore anche nei suoi interstizi e nella parte posteriore oltre che sul muro retrostante.
Vi sono poi i plafoncini e i plafoni, si tratta di una gamma di pennelli in cui la base del mazzo delle setole è rettangolare, piuttosto larga e spessa, con estremità piatta, idonei alla pitturazione di superfici regolari di grande estensione, segnatamente murature e soffitti. Hanno dimensioni crescenti passando appunto dal plafoncino, detto anche plafonetta e talvolta erroneamente confuso con la pennellessa, al plafone, che è il pennello più grande in assoluto.
Parliamo infine dell’ovalino e pennello strozzato: l’ovalino, detto anche pennello ovale o pennello tondo, è un pennello in cui il mazzo delle setole ha sezione rotonda od ovale ed è generalmente di piccole dimensioni. Viene utilizzato soprattutto per la pitturazione di aree di ridotta superficie, angoli, spigoli ed oggetti con sagomatura curva (ad esempio tubazioni, cornici di porte e finestre, modanature) applicando con il manico una leggera rotazione al pennello durante la stesura, in modo da raggiungere ogni punto.
Il pennello strozzato ha invece setole strette alla base (in corrispondenza della ghiera) e più larghe all’estremità, utilizzato solitamente con una applicazione a tampone nei punti difficili da raggiungere. ...altro