Chiodatrici
Le chiodatrici, dette anche inchiodatrici o meglio ancora pistole sparachiodi, sono degli utensili impiegati per infiggere chiodi in diversi materiali quali legno, murature, cemento, ecc., per il fissaggio di pannelli, lastre, lamiere ed altri prodotti.
Le pistole sparachiodi sono comunemente impiegate in falegnameria, carpenteria ed edilizia, in quanto - come è facile intuire - consentono una infissione di chiodi molto più rapida e precisa rispetto alla operazione tradizionale effettuata manualmente con il martello, ottimizzando il lavoro, riducendo potenziali errori di fissaggio, migliorando l’economia della lavorazione.
Funzionamento delle chiodatrici
L’utilizzo delle chiodatrici è piuttosto semplice. Hanno la forma di una pistola e come tali vanno impugnate, poggiando la punta sull’area che andrà fissata e premendo l’apposito pulsante il chiodo viene conficcato con forza, velocità e precisione.
I chiodi sono posizionati in un idoneo caricatore che viene periodicamente riempito; il numero dei chiodi caricabili nel serbatoio dell’utensile, nonché lunghezza e diametro dei chiodi utilizzabili, sono variabili da modello a modello, passando da strumenti più idonei al fai-da-te, in grado di infiggere chiodi di piccola dimensione, a modelli professionali per carpenteria che sono pensati per l’utilizzo con chiodi di grande dimensione (fino a 100 mm di lunghezza).
Vi sono due modalità di funzionamento che dipendono dai diversi attrezzi in commercio, ma molte pistole chiodatrici presenti sul mercato hanno la possibilità di utilizzarli entrambi, in alternativa, agendo su un apposito selettore.
Il funzionamento sequenziale: in questa modalità è necessario poggiare il becco della pistola sul punto di fissaggio e solo successivamente premere il grilletto. Quindi è necessario di nuovo caricare l’attrezzo in questo modo per effettuare il fissaggio successivo. In questa modalità, quindi, i chiodi vengono sparata uno alla volta in maniera più lenta ma anche più sicura e precisa.
Il funzionamento continuo: in questo caso l’operatore tiene premuto il grilletto e il chiodo viene sparato non appena si spinge la punta della pistola sul punto di fissaggio. Questa modalità, detta anche “a raffica”, consente quindi lavorazioni in serie molto rapide ma presenta dei maggiori rischi.
Chiodatrici: le principali tipologie
Le chiodatrici possono funzionare con diverse tecnologie che si sono sviluppate nel tempo.
Le pistole sparachiodi elettriche, a filo o a batteria, per dare l’impulso per l’infissione del chiodo sfruttano un pistoncino metallico mosso da un magnete azionato elettricamente.
Molto diffuse in ambito professionale sono le chiodatrici pneumatiche, in cui l’impulso viene dato da aria compressa che viene fornita da un compressore esterno. Sono strumenti molto robusti e potenti, con possibilità di impiego di chiodi di grande dimensione e sono quindi diffusamente utilizzate nei lavori più impegnativi (carpenteria, strutture in legno, falegnameria pesante).
Una evoluzione delle chiodatrici ad aria compressa sono le chiodatrici a gas, ovvero delle chiodatrici in cui la pressione necessaria è data da bombolette di gas in pressione. Questo consente una maggiore maneggevolezza dell’attrezzo, che non richiede il collegamento con il compressore e può quindi essere utilizzato in ogni situazione, senza richiedere la presenza di un compressore e senza l’intralcio del tubo di collegamento.
Sicurezza nell’uso delle chiodatrici
Le pistole sparachiodi sono degli attrezzi estremamente utili ma il cui uso può essere potenzialmente molto pericoloso; da un utilizzo errato o disattento possono verificarsi diversi incidenti a partire dalla accidentale lacerazione di mani e arti superiori dell’operatore (i casi più frequenti) fino a perforazioni anche degli arti inferiori e del busto, con conseguenze anche estremamente gravi, oltre agli incidenti che possono coinvolgere operai non direttamente interessati alla lavorazione ma che eseguono altri lavori nei pressi.
Per questo motivo chi impiega le pistole sparachiodi è tenuto al rispetto delle corrette procedure di uso e manutenzione dell’utensile, ad adottare nel suo impiego tutte le dovute misure di sicurezza e usare sempre estrema cautela nelle lavorazioni.
In aggiunta a questo, ovviamente, i produttori progettano e realizzano gli utensili in modo da minimizzare i rischi che possono causare, introducendo nella loro dotazione una serie di dispositivi di sicurezza.
Da questo punto di vista è fondamentale il blocco del grilletto quando l’apparecchio non è in funzione, che mette al riparo da accidentali espulsioni di chiodi in operazioni di movimentazione dell’attrezzo, o durante la sua pulitura e manutenzione. Molti modelli, inoltre, hanno un doppio grilletto e l’azionamento avviene solo premendo contemporaneamente entrambi. Questo impone un impiego controllato e consapevole.
Infine, come già accennato in precedenza, l’uso della modalità di sparo sequenziale che di per se stessa richiede una attenzione ed una accortezza maggiori.
Altre dotazioni delle chiodatrici, come ad esempio la possibilità di regolare la potenza del colpo e la profondità di penetrazione, oltre a migliorare la qualità del lavoro consentono un maggiore controllo delle operazioni e quindi aumentano la sicurezza.
Altri attrezzi della famiglia delle chiodatrici: graffatrici e groppinatrici
Molto simili alla pistole sparachiodi, graffatrici e groppinatrici sono degli utensili che hanno in comune con queste i principi di funzionamento e gli obiettivi.
Le graffatrici infiggono nei materiali oggetto di lavorazione delle graffette metalliche, con una grande varietà di larghezza e profondità; sono utilizzate nel campo della ebanisteria, della tappezzeria e dell’imballaggio. Molti modelli presenti in commercio sono pluriuso e possono quindi utilizzare in alternativa sia chiodi che graffette; si parla quindi, più genericamente, di fissatrici. Queste chiodatrici-graffatrici in genere hanno la possibilità di conficcare chiodi entro un certo limite di grandezza; per lavori più pesanti, nella carpenteria e nelle costruzioni, è quindi necessario rivolgersi ad attrezzi specifici.
Le groppinatrici, invece, sono degli attrezzi che usano i groppini, ovvero dei punti metallici (solitamente a sezione quadra e non tonda) simili a dei chiodi ma senza testa, che si utilizzano in diversi lavori di falegnameria e fissaggio.
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