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Piano Casa Renzi, in Gazzetta 468 milioni di euro per recuperare gli alloggi inagibili

Piano Casa Renzi, in Gazzetta 468 milioni di euro per recuperare gli alloggi inagibili

Pubblicato anche il decreto che consente di vendere immobili pubblici per realizzare nuova edilizia residenziale

Vedi Aggiornamento del 30/11/2018
Piano Casa Renzi, in Gazzetta 468 milioni di euro per recuperare gli alloggi inagibili
di Alessandra Marra
22/05/2015 - Pubblicato in Gazzetta il DM 16 marzo 2015 che stanzia 468 milioni di euro per il recupero degli alloggi sociali inagibili attraverso un apposito programma per il recupero e razionalizzazione del patrimonio pubblico.
 
Il DM, in attuazione del Piano Casa voluto dal Governo Renzi (DL 47/2014) ripartisce tra le Regioni le risorse destinate al social housing e definisce i criteri per la formulazione del programma.
 

Programma di recupero degli alloggi di edilizia residenziale

Per essere inseriti nel Programma gli interventi devono rispondere ai seguenti criteri:
- rapida assegnazione degli alloggi non utilizzati per assenza di interventi di manutenzione;
- riduzione dei costi di conduzione degli alloggi da parte degli assegnatari e dei costi di gestione da parte degli enti gestori mediante l'adeguamento e il miglioramento impiantistico e tecnologico degli immobili e degli alloggi, con particolare riferimento alla prestazione energetica;
- trasformazione tipologica degli alloggi per tenere conto delle nuove articolazioni della domanda abitativa conseguente alla trasformazione delle strutture familiari, ai fenomeni migratori, alla povertà e marginalità urbana;
- adeguamento statico e miglioramento della risposta sismica.
 
Le risorse inoltre sono divise in due linee d’intervento. La prima comprende interventi di lieve entità, cioè lavori di importo fino a 15 mila euro, pensati per rendere subito disponibili gli alloggi sfitti attraverso interventi di manutenzione e efficientamento. A questo gruppo sono stati destinati 67,9 milioni di euro.
 
Mentre per ciò che riguarda gli interventi di ripristino e manutenzione straordinaria fino a 50 mila euro, sono stati destinati circa 400 milioni di euro.
 
Tra gli interventi compresi i lavori per l’efficientamento energetico degli edifici che portino ad una riduzione almeno del 30% dei consumi registrati nell’ultimo biennio, la messa i sicurezza delle parti strutturali e l’adeguamento antisismico, la rimozione di materiali nocivi come piombo e amianto, il superamento delle barriere architettoniche, la manutenzione delle parti comuni e delle pertinenze, il frazionamento e l’accorpamento degli alloggi in considerazione delle diverse esigenze abitative.

Entro 120 giorni le Regioni dovranno selezionare e verificare gli interventi da finanziare e trasmettere gli elenchi, in ordine di priorità, al Ministero delle Infrastrutture che assegnerà concretamente le risorse.
 

Programmi di alienazione degli immobili pubblici

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 maggio 2015 il DM 24 febbraio 2015 contenente le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli enti pubblici per incrementare le risorse destinate alla realizzazione, manutenzione o acquisto di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
 
Il decreto attua quanto stabilito dal Piano Casa Renzi (Legge 80/2014), destinando tutte le risorse derivanti dalle alienazioni esclusivamente a un programma straordinario di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente.

I comuni, gli enti pubblici anche territoriali, gli istituti autonomi per le case popolari, in coerenza con i programmi regionali finalizzati a soddisfare il fabbisogno abitativo, dovranno procedere predisponendo specifici programmi di alienazione.
 
Tali programmi dovranno favorire prioritariamente la dismissione degli alloggi situati nei condomini misti nei quali la proprietà pubblica è inferiore al 50% e di quelli inseriti in situazioni estranee all'edilizia residenziale pubblica, come aree prive di servizi o immobili fatiscenti. 
 
Se funzionale alle finalità del programma, potranno essere inclusi nei piani anche immobili classificabili come abitazioni signorili o villette (A/1, A/7, A/8, A/9, A/10) e locali destinati ad uso diverso da quello abitativo.
 
Si dovrà favorire la dismissione di quegli alloggi i cui oneri di manutenzione e/o ristrutturazione siano dichiarati insostenibili dall'ente proprietario sulla base di una stima documentata dei relativi costi da trasmettere alla regione competente.
 
Le risorse derivanti dalle alienazioni previste dai  programmi resteranno nella disponibilità degli enti proprietari e saranno destinate all’attuazione di un programma straordinario di recupero e razionalizzazione del patrimonio esistente e all’acquisto e, solo in mancanza di adeguata offerta di  mercato, di realizzazione di nuovi alloggi.

 
Criteri per l'alienazione del patrimonio pubblico

Il decreto fissa anche, per categorie catastali, i criteri per la determinazione del prezzo di vendita dell’immobile che sarà venduto tramite bandi ad asta pubblica.
 
I soggetti assegnatari che acquisteranno l'alloggio, usufruendo dell'abbattimento del prezzo, non potranno rivendere l’abitazione prima di cinque anni dalla data di registrazione del contratto di acquisto. Nel caso in cui l'assegnatario non intenda acquistare l'alloggio, l'ente proprietario verificherà la disponibilità nel proprio patrimonio di un alloggio ubicato nello stesso comune e idoneo a soddisfare le esigenze abitative del nucleo familiare dell’assegnatario.
 
Le regioni, entro il 30 luglio di ciascun anno, riferiranno al  Ministero  delle infrastrutture e dei  trasporti sullo stato di attuazione dei programmi di alienazione, sui proventi derivanti dalle vendite e  sul loro reimpiego secondo l'allegato A del decreto.

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