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Opere contro il dissesto idrogeologico, a settembre le linee guida del Governo

Opere contro il dissesto idrogeologico, a settembre le linee guida del Governo

Italiasicura: ‘bloccheremo la cementificazione sulle sponde fluviali e favoriremo una progettazione di qualità’

Vedi Aggiornamento del 07/06/2016
Opere contro il dissesto idrogeologico, a settembre le linee guida del Governo
di Alessandra Marra
29/07/2015 - Divieto assoluto di cementificazione e di restringimento delle sponde fluviali, rinaturalizzazione dei tratti fluviali e analisi accurate prima della progettazione.
 
Queste alcune norme che saranno contenute nelle nuove linee guida, in corso di predisposizione dalla Struttura di Missione #italiasicura, per la progettazione delle oltre 7000 opere previste dal piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico.
 
Il 27 luglio scorso si è svolta, con il coordinamento di Mauro Grassi (direttore di #italiasicura) e Gian Vito Graziano (Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi e coordinatore del lavoro sulle linee guida per #italiasicura), la riunione con tutti gli attori attivi nella redazione del documento finale: Ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, Consiglio superiore dei Lavori Pubblici alla Protezione Civile, Ispra, Associazione dei Consorzi di Bonifica, Centro italiano per riqualificazione fluviale, Consiglio nazionale delle ricerche, Ance, Rfi, INU e Consiglio Nazionale Ingegneri.
 

Opere contro il dissesto: le nuove prescrizioni

Secondo quanto diffuso dalla Struttura di Missione saranno vietati gli interventi di cementificazione e restringimento delle sponde fluviali o la copertura di fiumi e torrenti che hanno enormemente aumentato alluvioni e allagamenti.
 
Gli interventi previsti, in coerenza con prescrizioni che saranno emanate da tutte le autorità di bacino, potranno prevedere azioni strutturali, come casse di espansione o vasche di laminazione delle piene e canali scolmatori, o nuove opere, così come previste dallo Sblocca Italia nei 'contratti di fiume' per riqualificare e rinaturalizzare i tratti fluviali.
 
Mauro Grassi, ha spiegato: “C’è da modificare una storia di cattiva progettazione che ci ha portato spesso a spendere lentamente e male le risorse impegnate. Le nuove linee guida dovranno essere adottate per ogni opera lungo i nostri fiumi, sui versanti e sulle coste con una valutazione accurata delle diverse alternative di intervento anche attraverso accurate analisi costi/benefici come sostiene la UE nella direttiva alluvioni”.
 
“Le nuove linee guida saranno un passo importante per una progettazione di qualità, sostenuta con il nuovo Fondo di rotazione per la progettazione di 100 milioni previsto dalla Delibera Cipe 32/2015, per la predisposizione del Piano Nazionale contro il dissesto idrogeologico che prevede oltre 7000 opere per gran parte ancora alla fase iniziale della progettazione” ha concluso Grassi.
 
Anche Gian Vito Graziano ha espresso parere positivo circa le azioni intraprese: “Stiamo andando avanti velocemente con l’analisi di tutti i documenti raccolti e dei suggerimenti arrivati. A settembre avremo il documento finale con le nuove linee guida, l’obiettivo è una forma più snella per un'applicazione più facile e con grande attenzione ai territori, alle nuove tecnologie, ai monitoraggi e alla valutazione del rischio, al piano delle manutenzioni, al quadro giuridico".

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