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Periti industriali: dal 2021 per iscriversi all’albo sarà necessaria la laurea

Periti industriali: dal 2021 per iscriversi all’albo sarà necessaria la laurea

Ok del Senato al Decreto Scuola che non permetterà più ai diplomati degli istituti tecnici l'esercizio della professione

Vedi Aggiornamento del 23/12/2016
Periti industriali: dal 2021 per iscriversi all’albo sarà necessaria la laurea
di Alessandra Marra
16/05/2016 - Dal 2021 per accedere all’albo dei periti industriali sarà necessaria la laurea triennale.
 
A stabilirlo un emendamento del disegno di legge sulla funzionalità del sistema scolastico e della ricerca (di conversione del DL 42/2016), approvato il 12 maggio scorso dal Senato e che ora deve ricevere il via libera dalla Camera.
 

Periti industriali: solo con la laurea triennale

Il provvedimento introduce disposizioni in materia di ordinamento professionale stabilendo che il titolo di perito industriale spetterà non più ai diplomati degli istituti tecnici bensì a coloro che siano in possesso della laurea, almeno triennale.
 
L’obbligo scatterà dal 2021; sarà infatti previsto un periodo transitorio di cinque anni per i diplomati.
 
Secondo il Presidente del Consiglio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati, Giampiero Giovannetti,  in questo modo il perito industriale potrà rimanere a pieno titolo nel quadro delle professioni intellettuali di stampo europeo, assecondando anche quanto stabilito dal “Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al Quadro europeo Eqf”, approvato in Conferenza Stato/Regioni il 20/12/12, che prevede per l’esercizio di una professione “il possesso di un titolo accademico”, corrispondente, norme alla mano, al VI livello.
 

Periti industriali: il commento del Presidente Giovannetti

“Questo primo tassello segna un passaggio importante per la categoria che da anni si batte per elevare il proprio titolo di studio, dal momento che la formazione tecnica di livello secondario, tradizionale nostro punto di riferimento, è andata sempre più depauperandosi, risultando oggi del tutto inadeguata e non in linea con le norme europee” ha dichiarato il Presidente Giampiero Giovannetti.
 
“Solo con una laurea triennale quindi il professionista italiano non sarà discriminato rispetto a quello europeo e solo così potrà mantenere quell’autonomia e quella capacità di progettare, cuore della professione intellettuale. In gioco non c’è l’interesse dei periti industriali, ma del Paese e della sua necessità di avere, e quindi di formare, professionisti competitivi, autonomi e liberi. Tutto facendo salve naturalmente le competenze degli attuali iscritti”.
 
“Si tratta solo di un punto di inizio, il prossimo passaggio che attende adesso la categoria è la creazione di un percorso triennale professionalizzante costruito a misura di professione su siamo impegnati da mesi. Nell’emendamento non si fa alcun riferimento ai percorsi equivalenti, ma questo non significa che il Consiglio nazionale li ha esclusi, ne valuteremo l’efficacia qualora si presenterà una concreta ipotesi di formazione riconosciuta al pari di una laurea triennale” ha concluso il Presidente dei Periti industriali.
 
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