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Abolizione ICI: Comuni preoccupati per i rimborsi

Abolizione ICI: Comuni preoccupati per i rimborsi

L’Anci chiede al Ministero di anticipare parte del mancato gettito. Question time alla Camera sui fondi sottratti al Sud

Vedi Aggiornamento del 10/06/2008
di Rossella Calabrese
05/06/2008 - È iniziato ieri in Commissione Finanze della Camera l’esame del ddl di conversione del Decreto Legge n. 93 del 27 maggio 2008, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
 
Con questo provvedimento il Governo ha disposto l’abolizione dell’Ici sulla prima casa, la riduzione dell’Irpef sugli straordinari, la rinegoziazione dei mutui per la prima casa e l’erogazione del prestito ponte all’Alitalia (leggi tutto).
 
Sull’abolizione dell’Ici è da registrare la richiesta dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di fissare un’audizione presso le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera per chiarire la procedura con cui i Comuni saranno risarciti del mancato gettito dell’Ici, che ammonta a circa 1.700 milioni di euro.
 
Secondo il DL, le modalità per il rimborso ai Comuni saranno stabilite in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del DL stesso, con un decreto del Ministro dell’Interno. I rimborsi non arriveranno, quindi, prima della fine di luglio, cioè un mese e mezzo più tardi del 16 giugno, data entro la quale i Comuni avrebbero incassato l’acconto dell’imposta.
 
Anci e Ifel (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale) hanno pubblicato una nota di lettura (allegata sotto) del DL 93/2008, che illustra il contenuto dei singoli commi del decreto e propone esempi relativi a casi particolari (case non locate di cittadini residenti all’estero, proprietà indivise fra parenti, pertinenze).
 
Per quanto riguarda l’entità del rimborso, il DL prevede un totale di 2.604 milioni di euro: 1.700 milioni di euro di mancato gettito per effetto del DL 93/2008 e 904 milioni di euro derivante dalla detrazione dell’1,33 per mille introdotta dalla Finanziaria 2008 (leggi tutto).
 
Secondo l’Anci questa cifra non è verosimile: il valore del gettito ICI riconducibile all’abitazione principale è stimato intorno a 2.700 mln di euro dalla relazione tecnica della Finanziaria 2008. A questa cifra vanno oggi aggiunti gli importi relativi alle assimilazioni comunali e alle abitazioni degli ATER e delle cooperative a proprietà ancora indivisa, esclusi dalla Finanziaria 2008.
 
Questa disposizione - continua l’Anci - offre poche certezze: i tempi di erogazione potrebbero allungarsi di diversi mesi, creando forti difficoltà di cassa ai Comuni; non è chiaro in quale forma la Conferenza stabilirà criteri e modalità.
 
Inoltre, rimane aperto - secondo i Comuni - il problema del risarcimento per gli anni successivi al 2008, di cui il provvedimento non si occupa. Su questo punto, l’Anci propone che il Ministero dell’Interno eroghi ai Comuni entro il 15 giugno 2008, un anticipo pari al 55% del gettito ICI risultante dai conti consuntivi 2006 e dai più recenti dati disponibili.
 
Per quanto riguarda la copertura finanziaria del provvedimento, l’Anci ricorda che non è possibile “calcolare” quella necessaria per la sola ICI poiché la copertura comprende, senza distinzioni, ICI, detassazione straordinari e Fondo ministeriale (di cui all’art. 5, comma 4).
 
In ogni caso, il quadro generale prevede l’iscrizione al “Fondo per interventi strutturali di politica economica” (di cui all’art. 10, comma 5, del Decreto Legge n. 282 del 29/11/2004 convertito con Legge n. 307 del 27/12/2004) di somme derivanti per una parte da riduzioni di spesa e per una parte da modifiche normative.

 
L’abolizione dell’Ici e le relative coperture finanziarie sono state al centro del question time di ieri alla Camera: numerosi deputati siciliani e calabresi hanno chiesto al Governo di non penalizzare ulteriormente le regioni Sicilia e Calabria con la sottrazione delle risorse per le infrastrutture, destinate invece all’abbattimento dell’Ici.
 
È stato ricordato infatti che il 4 ottobre 2007 erano state firmate dal precedente Governo le intese con le regioni Sicilia e Calabria per stabilire priorità e scelte sulle nuove destinazioni delle risorse precedentemente assegnate al progetto per il ponte sullo Stretto di Messina (leggi tutto); inoltre, tra le sette missioni del programma dell’attuale Governo vi è un piano decennale straordinario per le infrastrutture per il Meridione.
 
Il Ministro per l’attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ha sottolineato che il Governo manterrà l’impegno ad infrastrutturare il Mezzogiorno e che tra le opere che il Governo intende realizzare vi sono quelle oggetto degli accordi del 4 ottobre 2007. Tali previsioni programmatiche - ha continuato Rotondi - erano già previste nel primo programma delle infrastrutture strategiche di rilievo nazionale e quindi finanziabili anche con i fondi della Legge Obiettivo. La statale 106 Jonica, invece, può contare sui fondi FAS (Fondi per le Aree Sottoutilizzate) 2007-2013 e della legge obiettivo. Lo stesso vale per le infrastrutture per la mobilità in Sicilia.
 
La decisione di ricorrere, per l’abbattimento dell’Ici, ai fondi originariamente destinati al ponte sullo Stretto di Messina è motivata dal fatto che le infrastrutture in questione non sono cantierizzabili nel breve periodo perché richiedono approfondimenti progettuali e tecnici che non consentono il pronto avvio dei lavori. In ogni caso - ha conculso il Ministro - eventuali anticipazioni finanziarie potranno essere individuate nell’ambito dei fondi FAS degli accordi.
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