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Studi tecnici del Sud, slitta al 4 marzo il via al Bando Macchinari

Studi tecnici del Sud, slitta al 4 marzo il via al Bando Macchinari

Plafond incrementato fino a 340 milioni di euro; bisognerà dimostrare la sostenibilità ambientale degli investimenti

Vedi Aggiornamento del 25/06/2014
di Paola Mammarella
27/02/2014 - A poche ore dall'apertura del Bando Macchinari previsto per le 10.00 di questa mattina, il Ministero dello Sviluppo Economico ha posticipato con un decreto al 4 marzo 2014 il via alle domande a causa - spiega in una nota - delle "difficoltà riscontrate dalle imprese" nella predisposizione delle domande "in tempi utili per la loro presentazione".

Viene inoltre incrementato il plafond totale stanziato dal Mise, che arriva ad una dotazione totale di 340 milioni di euro. Si tratta dei 150 milioni per rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle aree delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), cui se ne sono aggiunti altri 90, stanziati dal Decreto 7 febbraio 2014, per finanziare interventi proposti dalle imprese situate nei Siti di Interesse Nazionale (SIN) ricadenti nelle stesse Regioni ed infine altri 100 per soddisfare l'alto interesse manifestato.

Le proposte devono prevedere spese ammissibili comprese tra 200 mila e 3 milioni di euro. L’aiuto consiste nella sovvenzione rimborsabile per una percentuale nominale delle spese ammissibili complessive pari al 75%.

Per partecipare, le imprese devono essere costituite da almeno due anni e iscritte nel Registro delle imprese. Le imprese di servizi devono essere costituite sotto forma di società, essere in regola da punto di vista legale, fiscale e della sicurezza sul lavoro.

I programmi ammissibili devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, cioè l’acquisizione di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma di investimento.

Oltre a questi requisiti, è inoltre fondamentale dimostrare la sostenibilità ambientale dell’intervento.

I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche: attività manifatturiere, produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore, attività di servizi.
 
In quest’ultima categoria rientrano, tra gli altri:
- attività degli studi di architettura, ingegneria e altri studi tecnici;
- design e styling relativo a tessili, mobili e altri beni per la casa;
- attività dei disegnatori tecnici;
- attività dei disegnatori grafici di pagine web;
- consulenza in materia di sicurezza;
- produzione di software, consulenza informatica;
- attività di consulenza gestionale.


Per gli interventi da svolgere nei SIN, entro quindici giorni dalla presentazione della domanda di agevolazione, le imprese devono inviare all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] il modulo aggiuntivo riportato nell’Allegato 1 del decreto 7 febbraio 2014 e la relazione tecnica contenente le informazioni sui miglioramenti ambientali conseguibili grazie agli investimenti.

I provvedimenti di concessione delle agevolazioni devono essere adottati entro il 30 giugno 2014 dopo una istruttoria sulle domande presentate.
 
In caso di esaurimento delle risorse prima del termine finale di presentazione delle domande, viene disposta la chiusura dello sportello. Le domande presentate il giorno della chiusura saranno inserite in una graduatoria ad hoc, in grado di favorire l’impresa che presenta le migliori capacità finanziarie.



 
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