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Manutenzioni straordinarie senza DIA: la legge in esame alla Camera

Manutenzioni straordinarie senza DIA: la legge in esame alla Camera

Approda in Parlamento il disegno di legge del Governo per la semplificazione amministrativa

Vedi Aggiornamento del 24/03/2010
di Rossella Calabrese
25/02/2010 - È stato presentato alla Camera, il 12 febbraio scorso, il disegno di legge del Governo in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese.
 
Si tratta - ricordiamo - del ddl approvato dal Consiglio dei Ministri del 12 novembre 2009, che propone di consentire la realizzazione senza Dia di alcuni interventi edilizi, e cioè:
- interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
- installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
- pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
- opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.
 
Per realizzare questi lavori non sarà più necessario il titolo abilitativo; dovranno comunque essere rispettate le più restrittive disposizioni regionali, gli strumenti urbanistici comunali e le altre normative di settore (antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, per l’efficienza energetica e per la tutela dei beni culturali e del paesaggio). Prima dell’inizio degli interventi sarà necessario informare il Comune, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e, solo per gli interventi di manutenzione straordinaria, l’indicazione dell’impresa che eseguirà i lavori ( leggi tutto ).
 
Subito dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, Ordini e Associazioni dei progettisti hanno protestato contro il disegno di legge, evidenziando i rischi per la sicurezza degli edifici che deriverebbero da un allentamento dei controlli sugli interventi liberalizzati.
 
Per i lettori di Edilportale le maggiori preoccupazioni riguardano la riduzione delle opportunità di lavoro date dalle piccole pratiche per le ristrutturazioni; secondo altri, invece di eliminare la Dia per gli interventi minori, occorre snellire le lungaggini relative alle pratiche per le quali è richiesto il parere delle Soprintendenze.
 
Secondo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, la liberalizzazione contrasta con le norme in materia di sicurezza sismica, risparmio energetico e sicurezza nei cantieri. Non è eliminando la DIA per la manutenzione straordinaria che si risolvono i problemi delle lungaggini burocratiche - afferma il CNI; sarebbe invece ben più importante far rispettare le tempistiche previste per i vari Enti ed Istituzioni che devono rilasciare pareri e autorizzazioni (leggi tutto).

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori è intervenuto proponendo di subordinare i lavori alla direzione di un professionista abilitato e iscritto all’albo. Il tecnico dovrebbe redigere gli elaborati e/o la relazione, allegarli alla comunicazione di inizio lavori e, al termine degli stessi, certificare che l’intervento non ha interessato il sistema strutturale dell’immobile, è compatibile con il contesto ambientale ed è igienicamente conforme alle norme vigenti (leggi tutto).

La presentazione del disegno di legge alla Camera è stata annunciata nella seduta del 16 febbraio scorso, ma il ddl non è ancora stato assegnato alla competente Commissione parlamentare.
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