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Abusi edilizi ai danni dei beni ambientali: in arrivo il condono

Abusi edilizi ai danni dei beni ambientali: in arrivo il condono

Sanatoria consentita anche per gli abusi commessi prima del 31 marzo 2003. La proposta in discussione in Senato

Vedi Aggiornamento del 12/07/2010
di Rossella Calabrese
29/01/2010 - Una speciale sanatoria per gli abusi edilizi ai danni dei beni ambientali e paesistici commessi fino al 31 marzo 2003. È la proposta dei senatori PdL Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli, contenuta in un emendamento al ddl di conversione del DL 194/2009 Milleproroghe in discussione al Senato.
 
L’emendamento interviene sull’articolo 32, comma 27, lettera d), del DL 269/2003 , convertito dalla Legge 326/2003 , escludendo le opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli imposti per  tutelare i beni ambientali e paesistici, dall’elenco di quelle per le quali non è consentito chiedere il condono.
 
La procedura
Chi volesse usufruirne, deve acquisire l’autorizzazione paesaggistica prevista dall’art. 146 del Codice dei Beni Culturali ( Dlgs 42/2004 ), in deroga al comma 4 dell’articolo 146, che vieta di rilasciare l’autorizzazione in sanatoria dopo la realizzazione delle opere.
 
Gli interessati potranno presentare la domanda di sanatoria entro il 31 dicembre 2010, anche qualora l’Amministrazione abbia negato il condono edilizio precedentemente richiesto. Tutti i procedimenti sanzionatori, di natura penale ed amministrativa, già avviati, anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato, sono sospesi fino alla definizione delle nuove domande.
 
Le reazioni
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente , ha definito assurda l’idea di riproporre un condono generalizzato per gli abusi ambientali a scapito del paesaggio e dell’indotto ad esso collegato. Riaprire i termini del condono edilizio - ha proseguito Cogliati Dezza - vorrebbe dire dare la benedizione agli speculatori che si sono arricchiti, e che potranno continuare a farlo, a danno del Paese.

Secondo i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante , l’emendamento esporrebbe “per l’ennesima volta il nostro Paese alla cementificazione selvaggia con i pericoli che essa comporta”. “Accanto al danno ambientale e paesaggistico, ci sarebbe infatti il danno per la sicurezza degli italiani. Il terremoto dell’Aquila e le alluvioni di Messina e Ischia, con molti morti e feriti, hanno drammaticamente riproposto la necessità di uno sviluppo edilizio equilibrato e rispettoso delle regole, in primis antisismiche, tutto il contrario di quello che farebbe la riapertura dei termini del condono edilizio”.
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