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Caselli, stazioni e villini di proprietà dello Stato, bando per riqualificarli e aprirli al pubblico

Caselli, stazioni e villini di proprietà dello Stato, bando per riqualificarli e aprirli al pubblico

L’Agenzia del Demanio affiderà gli immobili in concessione agevolata agli enti del terzo settore

Vedi Aggiornamento del 28/11/2023
Bandi Agenzia del Demanio per enti del terzo settore - Ph. agenziademanio.it
Bandi Agenzia del Demanio per enti del terzo settore - Ph. agenziademanio.it
di Rossella Calabrese
27/06/2023 - Affidare edifici pubblici dismessi agli Enti del Terzo Settore (ETS) per recuperarli e favorire lo sviluppo e la promozione di attività di interesse generale sul territorio nazionale, incrementando così il valore economico e sociale degli immobili dello Stato.
 
È l’obiettivo dei nuovi bandi di concessione di immobili di proprietà dello Stato, rivolti agli ETS, pubblicati dall’Agenzia del Demanio nell’ambito delle attività legate ai Progetti a Rete, iniziative complesse di rigenerazione del patrimonio pubblico di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico, per la valorizzazione economica, sociale e culturale.
 
Come annunciato poche settimane fa, nasce una nuova rete dedicata alla promozione di iniziative innovative di valorizzazione di immobili pubblici, non utilizzati.
 
La forma scelta è quella della concessione agevolata per 6 anni fino ad un massimo di 50 anni (ex art. 71, comma 3 del D.Lgs. n. 117/2017), un nuovo strumento attuativo, che si affianca a quelli già consolidati della concessione/locazione di valorizzazione e della concessione/locazione in uso gratuito, introdotto dal Codice del Terzo Settore.
 
La sperimentazione parte dal Veneto: i beni messi a bando sono il Casello Roccolo, il Casello Ronchi e la Stazione Sottocastello a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, la Villa Rodella a Cinto Euganeo, in provincia di Padova e il Villino Rossi a Schio, in provincia di Vicenza.
 


Bandi Agenzia del Demanio per enti del terzo settore

I bandi prevedono l’affidamento a canone agevolato ad Enti del Terzo Settore, iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), di immobili pubblici, vincolati e non utilizzati, al fine di assicurarne la conservazione e l’apertura alla pubblica fruizione per attività di interesse sociale - culturali, artistiche, ricreative, editoriali di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato, di interesse generale, turistiche di interesse sociale, culturale o religioso - in risposta ai bisogni locali, del bacino territoriale di riferimento, in coerenza con le politiche e la cultura del territorio, nel rispetto della storia dell’immobile e del sistema paesaggistico ambientale di riferimento.
 
Le proposte progettuali dovranno contenere una offerta tecnica (peso 80%) i cui elementi qualitativi di valutazione saranno tre: ipotesi di recupero e riuso, ritorno per il territorio e sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, e un’offerta economica-temporale (peso 20%) i cui elementi quantitativi saranno canone e durata.
 
In particolare, il canone non potrà essere inferiore al canone minimo ricognitorio pari a 235 euro, ai sensi del D.L. 546/1981, DM 258/1998, art. 10 c.2 della L. 537/1993, che si intende quale misura agevolata massima del canone annuo. Dal canone di concessione proposto potranno essere detratte le spese sostenute dal concessionario per gli interventi di recupero.
 
Per partecipare ai bandi pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia www.agenziademanio.it c’è tempo fino al prossimo 11 dicembre 2023 alle ore 12.00.
 
I Progetti a Rete - sottolinea il Demanio - si arricchiscono di nuove reti tematiche e nuovi strumenti attuativi accanto alle reti consolidate dei Fari Torri ed Edifici Costieri, Cammini e Percorsi e Dimore.
 
Nei prossimi mesi l’Agenzia affiancherà anche le reti dei Forti e Fortificazioni, dei Borghi e Aree Interne.
 
Ad oggi sono 46 gli immobili affidati in concessione e altri 8 sono in fase di aggiudicazione. Nel corso degli anni, sono stati selezionati progetti innovativi in grado di ripensare l’uso del patrimonio pubblico non utilizzato, assicurandone la tutela e la funzione pubblica attraverso nuove attività - ospitalità, eventi culturali, ricreativi, sportivi, di presidio, scoperta e promozione del territorio, legate alla promozione dell’arte, della cultura e dei prodotti locali, conclude l’Agenzia del Demanio.
 
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