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Edilizia universitaria, in arrivo 257 milioni di euro

Edilizia universitaria, in arrivo 257 milioni di euro

Le 43 Università beneficiarie dovranno avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 2022. Dal PNRR 960 milioni di euro e nuove regole per gli alloggi

Vedi Aggiornamento del 31/08/2022
Foto: facebook.com/unina.it
Foto: facebook.com/unina.it
di Rossella Calabrese
01/06/2021 - Avviare entro il 2022 le procedure di affidamento dei lavori di miglioramento degli edifici. È questa la condizione imposta alle Università per non perdere i quasi 257 milioni di euro assegnati loro dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con il DM 566 del 30 aprile 2021.
 
Si tratta di una prima tranche dei fondi per i programmi di edilizia universitaria vincitori del bando da 400 milioni di euro per il periodo 2019-2033, pubblicato a marzo 2020 (e poi prorogato causa pandemia); in particolare, dei progetti di livello almeno definitivo.
 
A marzo 2021 è stata stilata la graduatoria nella quale è indicato l’ammontare delle risorse destinate al cofinanziamento al 50% dei progetti presentati da 43 Università, per un totale di 256.781.891 euro. I restanti fondi saranno assegnati con un successivo decreto.
 
La quota maggiore - 36.358.928 euro - va all’Università Federico II di Napoli, segue l’Università di Firenze con 31.514.907 euro, l’Università di Bologna con 20 milioni di euro, l’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara con 16.612.663 e a seguire le altre.

Lo stanziamento è a valere sul Fondo per l’edilizia universitaria destinato agli investimenti per le università statali in infrastrutture edilizie e grandi attrezzature scientifiche e alla costruzione di impianti sportivi.
 
Ma il plafond dei 400 milioni previsti dal bando è stato integrato con altre risorse provenienti dal Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese. In questo modo si riuscirà a finanziare tutti i progetti presentati e meritevoli di finanziamento.
 
Come detto, le Istituzioni universitarie sono tenute alla realizzazione del programma finanziato, provvedendo ad avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 2022, pena la revoca del finanziamento.
 
 

Alloggi universitari, 960 milioni di euro in arrivo con il PNRR

Ma questo è solo un finanziamento con fondi ordinari per il miglioramento degli edifici esistenti. Una svolta per gli studenti universitari arriverà con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che destina 960 milioni di euro agli alloggi dei fuorisede.
 
Il capitolo ‘1.7: Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti’ spiega che la misura “si basa su un’architettura innovativa ed originale, che ha l’obiettivo di incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria”.
 
Si prevede la copertura anticipata, da parte del MUR, degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture. L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40mila a oltre 100 mila entro il 2026.
 
Questa misura - si legge nel PNRR - sarà resa possibile attraverso la revisione dell’attuale legislazione in merito alla realizzazione degli alloggi per studenti (Legge 338/2000 e Dlgs 68/2012).
 
Le principali modifiche previste sono le seguenti:
- apertura della partecipazione al finanziamento anche a investitori privati, o partenariati pubblico-privati;
- supporto della sostenibilità degli investimenti privati, con garanzia di un regime di tassazione simile a quello applicato per l’edilizia sociale, che però consenta l’utilizzo flessibile dei nuovi alloggi quando non necessari l’ospitalità studentesca;
- adeguamento degli standard per gli alloggi, mitigando i requisiti di legge relativi allo spazio comune per studente disponibile negli edifici in cambio di camere (singole) meglio attrezzate;
- agevolazioni per la ristrutturazione e il rinnovo delle strutture in luogo di nuovi edifici greenfield (prevedendo una maggiore percentuale di cofinanziamento, attualmente al 50%), con il più alto standard ambientale che deve essere garantito dai progetti presentati;
- digitalizzazione della procedura per la presentazione e la selezione dei progetti.
 
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