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Ance spiega alle imprese edili come sopravvivere al Coronavirus

Ance spiega alle imprese edili come sopravvivere al Coronavirus

Tutte le procedure per tutelare la salute senza far scadere i titoli abilitativi. I costruttori: 'equilibrio e razionalità, l’allerta sta bloccando i cantieri'

Vedi Aggiornamento del 10/04/2020
Foto: Pavel Losevsky ©123FR.com
Foto: Pavel Losevsky ©123FR.com
di Paola Mammarella
28/02/2020 - Evitare che la sospensione delle attività, talvolta necessaria per la tutela della salute dei lavoratori e la prevenzione dei contagi da Coronavirus, impatti in modo negativo sulle imprese, che potrebbero non rispettare gli impegni contrattuali assunti. Con questo obiettivo l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha redatto una miniguida cui attenersi in cantiere.
 

Sospensione lavori e comunicazioni al Comune

Ance raccomanda alle imprese di presentare al Comune in cui sorge il cantiere una comunicazione finalizzata a rinviare l’inizio dei lavori, sospenderli o chiedere la modifica dei termini per l’eventuale rateizzazione degli oneri urbanizzazione. La richiesta dovrà essere motivata con le difficoltà oggettive riscontrate, ad esempio impossibilità di ricevere i materiali o presenza di misure restrittive
 
La sospensione, precisa l’Ance, non è automatica, a meno che non intervengano specifici provvedimenti.
 

Sospensione dei lavori privati

L’eventuale sospensione, con la motivazione e la sua durata, va comunicata alla direzione lavori, al committente, agli eventuali subappaltatori e, in caso di compravendita, anche al promissario acquirente.
 
Per il pagamento dei lavori eseguiti sino alla data di sospensione, è opportuno verificare l’esistenza di specifiche clausole o, consiglia l’Ance, attivare una procedura di accordo tra le parti.
 

Appalti

Per le gare bandite dai Comuni della zona rossa, Ance suggerisce alle imprese di chiedere alla stazione appaltante di adottare formalmente la sospensione della procedura, prorogando il termine per la presentazione delle offerte.
 
Nella fase di esecuzione, per evitare l’addebito di penali per la maggiore durata dell’esecuzione dei lavori, l’impresa può sollecitare una sospensione ex art. 107 del Codice dei Contratti. In caso di mancata sospensione dei lavori e di comprovato danno a ciò riconducibile, si legge nella guida, l’impresa deve iscrivere tempestivamente riserva nel primo atto contabile utile.
 

Terre e rocce da scavo

Le norme sulle terre e rocce da scavo prevedono la presentazione della Dichiarazione di Avvenuto Utilizzo (DAU) al termine delle attività. Ance ricorda che, per i cantieri non soggetti a VIA - AIA e per quelli soggetti a VIA - AIA con volumi di scavo sino a 6000 mc, il termine per presentare il DAU può essere prorogato, al massimo per 6 mesi, solo per cause “sopravvenute, impreviste o imprevedibili”. Se la proroga non è concessa il materiale è comunque considerato un rifiuto
 

Ammortizzatori sociali

Ance spiega inoltre che nei territori interessati dalle ordinanze restrittive è possibile fare ricorso alla Cassa integrazione ordinaria per sospensione dell’attività per ordine di pubblica autorità. Ance ha chiesto che questa chance sia concessa anche alle unità produttive che, benchè situate fuori dalle aree coinvolte dalle ordinanze, siano di fatto impossibilitate a proseguire le attività per le difficoltà di arrivo dei lavoratori e delle merci.
 

Ance al Governo: ‘l’allerta sta bloccando i cantieri’

Il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha chiesto equilibrio e razionalità per coniugare il rispetto delle misure di prevenzione sanitaria con un ritorno alla normalità, scongiurando il panico generalizzato che sta bloccando il settore. “Stiamo mettendo in campo tutti i nostri sforzi per tutelare la salute dei lavoratori, ma dal territorio le imprese ci stanno segnalando situazioni paradossali e blocchi generalizzati anche al di fuori della zona rossa e della zona gialla, di questo passo tantissime imprese rischiano di scomparire”.

“Questo ulteriore blocco dell’attività - aggiunge il Presidente Ance - si va ad aggiungere a 11 anni di crisi e all’assenza di misure organiche per far ripartire concretamente il settore come chiediamo da tempo: tutti a parole dicono di voler fare qualcosa per rilanciare l’economia e l’edilizia e poi invece vengono introdotte misure che ancora una volta affliggono le imprese con maggiori oneri e adempimenti burocratici, come ad esempio l’art.4 dell’ultimo decreto fiscale (che ha introdotto i controlli dei committenti sul pagamento delle ritenute negli appalti di importo superiore a 200mila euro). Occorre dunque agire immediatamente con un pacchetto di misure urgenti a sostegno delle imprese e dei territori più colpiti, ma anche con provvedimenti strutturali immediatamente operativi necessari per rimettere in moto il Paese, a cominciare da una grande opera di semplificazione delle procedure”.
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