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Rincaro materie prime e ostacoli al Superbonus, dall’economia circolare una possibile soluzione

Rincaro materie prime e ostacoli al Superbonus, dall’economia circolare una possibile soluzione

Il Governo lavora con l’Ue all’approvvigionamento alternativo e al rientro dei settori produttivi delocalizzati

Vedi Aggiornamento del 15/11/2021
Foto: Wang Aizhong©123RF.com
Foto: Wang Aizhong©123RF.com
di Paola Mammarella
26/05/2021 - Il rincaro delle materie prime potrebbe ostacolare la corsa del Superbonus, ma il Governo sta correndo ai ripari. Lo ha spiegato il viceministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo all’interrogazione proposta dal Senatore M5S, Marco Croatti.
 

Rincaro materiali, i rischi per il Superbonus 110%

Croatti ha ricordato che un'indagine condotta dal centro studi della Confederazione nazionale artigiani (CNA) ha rilevato un aumento indiscriminati e inaccettabili nei prezzi dei materiali, delle materie prime e delle apparecchiature legate all'edilizia, che vanno dal 15% al 70% di rincaro.
 
Il prezzo dell’acciaio, ha sottolineato, è aumentato del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021, quello dei metalli del 20,8%. I materiali isolanti hanno registrato un +16%, i materiali per gli impianti un + 14,6% e il legno un rialzo del 14,3%. Situazione analoga per malte e collanti (+9,4%), laterizi (+11,3%) e ponteggi, il cui costo è salito da 15 euro a 24 euro al metro quadro.
 
I rincari, ha spiegato, potrebbero ostacolare il Superbonus, che sta producendo un impatto positivo sul piano economico-occupazionale, facendo registrare negli ultimi due mesi un incremento degli interventi di ristrutturazione del 376%.
 
L’aumento dei prezzi, ha segnalato Croatti, comporta una drastica riduzione della marginalità per le imprese, che non possono adattare alla crescita dei costi il controvalore dei contratti già sottoscritti dal momento che i costi devono essere giustificati in base ai prezziari ufficiali regionali.
 

Rincaro materiali, le strategie del Governo

Il viceministro Pichetto Fratin ha spiegato che il 3 settembre scorso la Commissione Europea ha presentato il "Piano d'azione sulle materie prime critiche" con la lista delle materie critiche. La lista ha l’obiettivo di migliorare le dinamiche del commercio internazionale e contrastare le distorsioni degli scambi per la sicurezza degli approvvigionamenti. Sempre a settembre, la Commissione ha lanciato l’Alleanza per le materie prime, all’interno della quale gli Stati membri dovrebbero elaborare strategie per incoraggiare l’economia circolare, aumentare i fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo per la ricerca di nuovi giacimenti e materiali sostitutivi.
 
Il Governo ritiene strategico un quadro europeo per sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il rientro in Italia o in Europa di segmenti produttivi delocalizzati e la promozione dello sviluppo di filiere funzionali.
 
I prezzari cui fare riferimento nell’ambito dei contratti pubblici, ha concluso il viceministro, sono aggiornati annualmente, mentre per i lavori agevolati con il Superbonus, oltre che ai prezzari ci si può rifare ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi.
 
L’affermazione del viceministro, da una parte, mette al riparo le imprese, che con l’aggiornamento dei prezzari potranno evitare di essere schiacciate dalla crisi in atto. Dall’altra però, per non scoraggiare i lavori, è auspicabile che i Paesi Ue trovino nell’economia circolare, o in altre forme di approvvigionamento sostenibile, l’antidoto definitivo ai rincari.
 
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