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Progetto, può essere donato alla PA?

Progetto, può essere donato alla PA?

Anac: se in caso di utilizzo si devono pagare le parcelle ai progettisti, si verifica un indebito vantaggio. Preferibile il concorso di idee

Vedi Aggiornamento del 28/03/2023
Foto: Andrea De Martin©123RF.com
Foto: Andrea De Martin©123RF.com
di Paola Mammarella
14/12/2021 - Un Comune non può accettare la donazione di un progetto se poi, in caso di utilizzo, deve pagare le parcelle ai progettisti. Secondo l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), in questo modo si verifica un indebito vantaggio, mentre la procedura corretta da seguire sarebbe il concorso di idee.
 

Donazione del progetto, il caso

L’Anac è intervenuta sulla decisione del Comune di Ciampino di accettare la donazione del progetto per la valorizzazione del parco “Aldo Moro”.
 
Il Comune ha invitato i possibili concorrenti a presentare proposte preliminari di intervento invece di indire un concorso di idee sull’utilizzo futuro del parco.

 

Donazione del progetto, Anac: meglio il concorso di idee

Secondo l’Anac, si tratta di una decisione inusuale perché il progetto presentato dai progettisti costituisce già il primo stadio della fase progettuale, con implicazione di interventi successivi in capo all’amministrazione comunale. 
 
Non si tratta, sottolinea Anac, di una semplice proposta ideativa, come avviene nei concorsi di idee, ma un progetto vero e proprio, definito, che si configura quindi come un servizio di ingegneria e architettura, implicando di conseguenza il pagamento di parcelle ai progettisti.
 

Donazione del progetto, Anac: vìola l’equo compenso

Secondo Anac, le modalità scelte dal Comune di Ciampino costituiscono una violazione del principio di libera concorrenza e di equo compenso, poiché il corrispettivo da porre a base d’asta deve essere proporzionato alla qualità e quantità della prestazione resa.
 
Anac ha inoltre rilevato che il modo di procedere del Comune “dà luogo a indebito vantaggio a favore di un soggetto a discapito dei concorrenti. E ciò a prescindere se realmente vi sia stato un atteggiamento di favore verso un concorrente, determinato da contiguità con l’amministrazione appaltante”.
 
L’Autorità ha quindi richiamato le amministrazioni comunali a valutare sempre negli affidamenti di incarichi se vi sia oggettiva disomogeneità delle posizioni di partenza per garantire il rispetto dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e pubblicità, indispensabili nell’agire della Pubblica Amministrazione.
 
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