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Fer 2, in arrivo il decreto

Fer 2, in arrivo il decreto

Nel testo contingenti, incentivi e semplificazioni per geotermia, eolico offshore, biomasse, biogas e solare termodinamico

Vedi Aggiornamento del 08/02/2024
Foto: bleakstar©123RF.com
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di Paola Mammarella
16/03/2022 - È in dirittura d’arrivo il decreto Fer 2, messo a punto dal Ministero per la Transizione Ecologica (Mite). Il testo regola gli incentivi per la realizzazione di impianti geotermici, a biomasse, a biogas, solare termodinamico ed eolico offshore.
 
Il decreto si inserisce tra le misure finalizzate a sostenere il raggiungimento degli obiettivi sulle fonti rinnovabili al 2030, precisati nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, e risponde agli obiettivi del PNRR, che ha previsto il completamento del meccanismo di sostegno alle fonti di energia rinnovabile, anche per tecnologie non mature o con costi operativi elevati.
 
Il decreto attua inoltre il Dlgs 199/2021 con cui l’Italia ha recepito la Direttiva RED II.
 

Fer 2, le novità del decreto

Come emerge dalla relazione illustrativa, il decreto prevede una programmazione a 5 anni per dare stabilità alle misure.
 
Dato che alcune tecnologie presentano costi elevati e richiedono fasi lunghe e complesse per lo sviluppo dei progetti, non sono previste cauzioni per gli impianti che partecipano alle procedure di richiesta degli incentivi.
 
I progetti relativi agli impianti di potenza superiore a 10 MW potranno accedere ad una valutazione accelerata.
 
Per stimolare la riduzione progressiva dei costi, il decreto prevede che i piccoli impianti da incentivare saranno selezionati in base a requisiti di tutela ambientale e al ribasso sulla tariffa base.
I grandi impianti saranno selezionati in base a graduatorie definite sul ribasso e sull’idoneità delle aree.

 

Fer 2: requisiti, contingenti e tariffe

Il decreto definisce, per ogni tecnologia, i requisiti che gli impianti devono possedere per partecipare alle procedure competitive e accedere agli incentivi.
 
Ad esempio, per il solare termodinamico si è ritenuto di considerare potenze nominali non superiori a 5 MW poiché più adattabili alla realtà del territorio e perché per questi è ipotizzabile uno sviluppo tecnologico futuro.
 
Il decreto indica anche i contingenti che possono essere ammessi agli incentivi. Ad esempio, per gli impianti geotermoelettrici tradizionali nuovi o oggetto di rifacimento sono stati definiti in relazione alle informazioni su progetti cantierabili o comunque a discreto stato di sviluppo, mentre per impianti geotermoelettrici ad emissioni nulle sono stati definiti sulla base della possibile domanda e delle richieste di autorizzazione presentate al MiSE e alle regioni.
 
La definizione delle tariffe terrà conto dell’andamento del mercato. Sempre per fare un esempio, per il solare termodinamico, è stata operata una riduzione del livello tariffario rispetto al 2016, tenuto conto della riduzione dei costi di generazione, registrata a livello internazionale.
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