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Caro materiali, 458 milioni per compensare l’aumento dei prezzi nei cantieri

Caro materiali, 458 milioni per compensare l’aumento dei prezzi nei cantieri

Le risorse del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche copriranno i costi maggiorati di 3264 opere. E da oggi via alle domande per integrare i contributi con l'Iva sui materiali

Vedi Aggiornamento del 29/03/2024
Caro materiali - Foto: Miljan Zivkovic 123RF.com
Caro materiali - Foto: Miljan Zivkovic 123RF.com
di Paola Mammarella
12/01/2024 - Contro il rincaro dei prezzi in edilizia, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha assegnato alle Stazioni Appaltanti 458 milioni di euro per proseguire i lavori di oltre 3000 cantieri e ha aperto alla domande - da oggi fino al 12 febbraio 2024 - per l'integrazione dei contributi contro il caro materiali con l'Iva sulle materie prime.
 

458 milioni di euro contro il caro materiali

Le risorse sono state assegnate alle Stazioni Appaltanti che hanno presentato la domanda di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche nella terza finestra temporale, cioè dal 1° ottobre al 31 ottobre 2023.
 
Le assegnazioni consentiranno la prosecuzione di 3264 cantieri. Sono state invece scartate 25 richieste perché non pervenute nei termini e con le modalità stabilite o non riguardanti lavori realizzati o contabilizzati nel 2023.
 

L’accesso al Fondo prosecuzione opere pubbliche contro il caro materiali

Ricordiamo che ci sono quattro finestre temporali per accedere al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche:
- 1° aprile 2023 - 30 aprile 2023;
- 1° luglio 2023 - 31 luglio 2023;
- 1° ottobre 2023 - 31 ottobre 2023;
- 1° gennaio 2024 al 31 gennaio 2024.
 
Sono quindi in corso le richieste attraverso l’ultima finestra.
 


Caro materiali, via alle domande per includere l’Iva

Un altro aspetto dei rincari riguarda l’Iva sui materiali edili. L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 39/2022, ha spiegato che gli importi corrisposti dalla Stazione Appaltante all’impresa sono un aggiornamento del corrispettivo d’appalto inizialmente pattuito e quindi sono soggetti a Iva secondo l’aliquota prevista dal contratto di appalto.
 
Sempre nel 2022, l’Avvocatura generale dello Stato ha aggiunto che deve essere ammessa a contributo anche la maggiore aliquota iva relativa agli importi che le Stazioni Appaltanti hanno versato alle imprese come adeguamento al caro materiali.
 
Questo significa che le Stazioni Appaltanti nelle richieste di fondi per l’adeguamento dei prezzi devono includere anche la maggiore Iva. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha quindi pubblicato un avviso di riesame delle istanze presentate: i contributi relativi al primo e secondo semestre 2022 saranno integrati con i maggiori importi proporzionali all’Iva dovuta alle Stazioni Appaltanti.
 
Le Stazioni Appaltanti che nella richiesta hanno già indicato l’aliquota Iva, riceveranno gli importi automaticamente. Quelle che non hanno indicato l’aliquota Iva, hanno tempo da oggi fino al 12 febbraio per presentare l’istanza di integrazione del contributo.
 
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