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Messa in sicurezza edifici e territorio, più tempo per affidare i lavori e richiedere i nuovi contributi

Messa in sicurezza edifici e territorio, più tempo per affidare i lavori e richiedere i nuovi contributi

Nel Milleproroghe anche lo slittamento dei termini dei Piani Urbani Integrati: entro il 22 marzo le proposte delle Città Metropolitane

Vedi Aggiornamento del 17/07/2023
Foto: Marcello Celli © 123rf.com
Foto: Marcello Celli © 123rf.com
di Paola Mammarella
02/03/2022 - Più tempo per la riqualificazione e la messa in sicurezza del territorio. Il Milleproroghe (L. 15/2022), pubblicato in Gazzetta, allunga i termini a disposizione dei Comuni per affidare i lavori di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. E per richiedere le nuove risorse, stanziate per il 2022.
 
La Legge concede più tempo anche alle Città Metropolitane per la presentazione dei progetti relativi ai Piani Urbani integrati.
 

Messa in sicurezza edifici e territorio, più tempo ai Comuni

Nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, il Milleproroghe agisce su due fronti: concede più tempo per affidare i lavori ai Comuni già assegnatari delle risorse e allunga i termini per richiedere le risorse dell’annualità 2022.
 
I beneficiari delle risorse assegnate fino al 31 dicembre 2021 hanno 3 mesi in più rispetto ai termini previsti dai decreti di assegnazione delle risorse. I decreti, lo ricordiamo, vengono emanati ogni anno dal Ministero dell’Interno sulla base delle richieste ricevute. A partire dalla pubblicazione, i Comuni devono affidare i lavori entro:
- sei mesi per le opere con costo fino a 100.000 euro;
- dieci mesi per le opere il cui costo è compreso tra 100.001 euro e 750.000 euro;
- quindici mesi per le opere il cui costo è compreso tra 750.001 euro e 2.500.000 euro;
- venti mesi per le opere il cui costo è compreso tra 2.500.001 euro e 5.000.000 di euro.
 
Tutti questi termini slittano di 3 mesi, ma resta ferma la deadline del 31 marzo 2026 entro cui completare i lavori.
 
Il Milleproroghe posticipa inoltre al 10 marzo 2022 i termini entro cui i Comuni devono richiedere i contributi relativi all’annualità 2022. La scadenza, inizialmente fissata al 15 febbraio, era già stata prorogata al 28 febbraio per difficoltà riscontrate nel sistema informatico. Le risorse disponibili per il 2022 ammontano a 450 milioni di euro. Sulla base delle richieste presentate, il Ministero dell’Interno stilerà la nuova graduatoria dei progetti finanziabili.
 
In totale, le risorse per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio ammontano a 3,2 miliardi di euro fino al 2033, poi confluiti nel PNRR e finanziano opere di:
- messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico;
- messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti
- messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici.
 

Città Metropolitane, più tempo per i Piani Urbani Integrati

Per effetto del Milleproroghe,m slitta inoltre al 22 marzo il termine entro cui le Città Metropolitane possono trasmettere al Ministero dell’Interno le proposte progettuali per il miglioramento di aree urbane degradate e per la rigenerazione e rivitalizzazione economica.
 
In totale sono disponibili più di 2,7 miliardi di euro per il periodo 2022 - 2026, stanziati dal decreto per l’attuazione del PNRR.
 
I Comuni, lo ricordiamo, possono presentare progetti per la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, attraverso:
 
a) la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico;
 
b) il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante la ristrutturazione degli edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive;
 
c) interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico, volti al miglioramento della qualità ambientale e del profilo digitale delle aree urbane mediante il sostegno alle tecnologie digitali e alle tecnologie con minori emissioni di CO2.
 
 
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