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Prestazione energetica degli edifici simili: come funziona l’API ENEA per l’APE
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Prestazione energetica degli edifici simili: come funziona l’API ENEA per l’APE

Cos’è la nuova interfaccia, quali parametri del SIAPE usa e come i software la interrogano per stimare la prestazione media degli edifici esistenti

Vedi Aggiornamento del 05/12/2025
API ENEA e APE: confronto con edifici simili - Foto: andreypopov 123rf.com
API ENEA e APE: confronto con edifici simili - Foto: andreypopov 123rf.com
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Vedi Aggiornamento del 05/12/2025
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07/11/2025 - Ricavare, a partire da alcune informazioni relative all’edificio oggetto di certificazione energetica, il parametro relativo alla prestazione energetica di edifici esistenti simili. È quello che permette di fare un’applicazione web (API), sviluppata da Enea, operativa dal 1° novembre 2025.
 
In questo articolo cercheremo di capire, nel dettaglio, di che cosa si tratta.
 

La prestazione energetica di edifici simili

Ad oggi, nella prima pagina dell’attestato di prestazione energetica (APE), proprio accanto alla scala di classificazione energetica, compaiono due indicatori (in due frecce colorate). Essi rappresentano due riferimenti relativi, cioè la prestazione energetica media, espressa in termini di energia primaria non rinnovabile, che edifici simili a quello oggetto di APE avrebbero se fossero nuovi o se fossero esistenti.
 
Ma cosa si intende con “edifici simili”? Il Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 ne fornisce una descrizione: per edificio simile si intende un edificio con la stessa geometria e contraddistinto da stessa tipologia d’uso, tipologia costruttiva, zona climatica, dimensioni ed esposizione di quello oggetto dell’attestato.
 
Partendo da questa definizione, rimaneva il problema, dato un determinato edificio, di come calcolare la prestazione energetica e la conseguente classificazione del suo edificio simile.
 

Prestazione energetica edifici simili nuovi ed esistenti

Per quanto concerne il primo indicatore, ovvero la prestazione energetica degli edifici simili nuovi, il problema è stato risolto già da qualche anno, nel senso che per gli applicativi informatici che svolgono i calcoli della prestazione energetica, avendo tutti i dati dell’edificio reale, è sempre possibile, attraverso il meccanismo dell’edificio di riferimento, calcolare la prestazione energetica di quell’edificio esistente come se dovesse soddisfare tutti i requisiti energetici minimi di un edificio nuovo. Attraverso tale calcolo, quindi, è sempre stato possibile determinare la prestazione energetica dell’edificio simile nuovo.
 
Per quanto riguarda, invece, il parametro degli edifici simili esistenti, è emerso fin da subito che non vi fosse altro modo se non il ricorrere a un campione statistico. Per tale motivo è scesa in campo Enea, che, ricordiamo, gestisce il SIAPE, cioè il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica. Il SIAPE è stato quindi individuato come riferimento.
 
Tuttavia, fino a qualche anno fa, il parco di edifici presenti sul SIAPE rappresentava ancora una popolazione limitata e geograficamente concentrata in alcune regioni (e di conseguenza in alcune particolari zone climatiche). In altre parole, non si disponeva ancora di un campione sufficiente per poter partire a calcolare questo indicatore. Enea ha comunque iniziato il lavoro di preparazione dell’interfaccia, in attesa che il SIAPE si popolasse di un campione ritenuto sufficiente.
 

I parametri scelti per definire il cosiddetto edificio simile

L’idea, fin da subito, è stata quella che vi fosse un’applicazione che dati alcuni parametri, facesse un’estrazione dal SIAPE e restituisse un dato medio. Si è quindi ragionato e discusso su quali fossero i parametri che definissero il cosiddetto edificio simile. Innanzitutto, vi erano quelli suggeriti dallo stesso Decreto 26 giugno 2015, come la destinazione d’uso e la zona climatica. Ma poi vi era la necessità di capire quali definissero meglio il concetto di similitudine geometrica e costruttiva. Sono chiaramente stati fatti un po’ di prove, ad esempio, considerando la superficie disperdente, l’anno di costruzione, ecc.
 
Chiaramente, scegliendo un numero maggiore di parametri e intervalli più ristretti si caratterizzava meglio l’edificio simile, ma si correva il rischio di avere un campione poco significativo, con un numero ridotto di APE sui quali calcolare la prestazione media.
 
Alla fine, dopo diverse prove, si è convenuto di arrivare al seguente compromesso, con la scelta dei seguenti parametri:
  • Zona Climatica (A, B, C, D, E, F);
  • Classificazione secondo DPR 412/93 (E.1.1, E.2 …. E.8);
  • Tipologia costruttiva (muratura portante, calcestruzzo armato, ecc.);
  • Superficie riscaldata;
  • Volume riscaldato;
  • Rapporto S/V.


API ENEA e APE: confronto con edifici simili, come funziona

L’applicazione sviluppata da Enea è pensata per essere Machine to Machine (M2M), cioè interrogabile da un software. L’idea è che il certificatore energetico non si debba preoccupare di fare nulla. Il proprio software di calcolo interrogherà tale applicazione al momento opportuno (al lancio del calcolo, oppure all’atto di esportazione dell’xml) e inserirà il risultato nel file xml che poi dovrà essere caricato sul portale regionale. Tale informazione comparirà ovviamente anche sull’APE.
 
I professionisti più curiosi possono tuttavia provare a capire il funzionamento anche manualmente. L’API è pubblicamente disponibile a questo indirizzo. L’inserimento di questa ulteriore informazione nell’APE consente ai cittadini di avere un confronto tra la situazione del proprio edificio e la media degli edifici simili.

Per gli edifici esistenti e un po’ datati questo può essere interessante, poiché permette di avere un riferimento relativo non solo agli edifici nuovi, che verosimilmente avranno prestazioni migliori, ma anche appunto alla media attuale del parco esistente.
 
Il fatto che l’interrogazione sia in tempo reale permette anche di avere delle fotografie sull’evoluzione delle prestazioni energetiche medie di determinati cluster di edifici.
 
Come abbiamo detto, tale funzionalità è operativa a partire dal 1° novembre 2025. Si invitano pertanto i professionisti ad aggiornare i propri applicativi di calcolo per poter usufruire di tale funzionalità.
 
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