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Superbonus, norme e banche disallineate sullo stato legittimo degli immobili

Superbonus, norme e banche disallineate sullo stato legittimo degli immobili

Dopo varie modifiche, il Dl Semplificazioni lo ha eliminato, ma i moduli delle banche chiedevano ancora lo stato legittimo relativo alle singole unità immobiliari

Vedi Aggiornamento del 13/01/2022
Foto: Zadorozhniy©123RF.com
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di Paola Mammarella
31/05/2021 - Poca chiarezza delle norme e disallineamento tra gli enti, che non riescono a stare al passo con le modifiche legislative. Sono le cause che sbarrano la strada al Superbonus. Un esempio arriva dalle banche, chiamate in causa per la cessione del credito, che hanno fino ad ora utilizzato modelli non aggiornati. 

L’Associazione bancaria italiana (Abi) ha provato a correggere il tiro, fornendo alle sue associate indicazioni aggiornate, ma è stata di nuovo superata dalle modifiche introdotte con il DL Semplificazioni.
 

Superbonus e stato legittimo degli immobili

La normativa sul Superbonus fino ad ora ha previsto una serie di asseverazioni per accedere alla detrazione. Tra queste c’era quella relativa allo stato legittimo degli immobili. Un documento che ha da subito complicato la vita dei tecnici e scoraggiato gli interventi, soprattutto nei condomìni. Ottenere il documento richiede tempi abbastanza lunghi, inoltre nei singoli appartamenti si incontrano spesso irregolarità che, anche se lievi, impediscono di ottenere la detrazione.
 
Per questo motivo, il Decreto Agosto ha stabilito che le asseverazioni sullo stato legittimo degli immobili dovessero essere riferite solo alle parti comuni degli edifici interessati dagli interventi.

L'asseverazione dello stato legittimo degli immobili ha continuato a rappresentare una difficoltà anche se riferita alle sole parti comuni, tanto che venerdì scorso il Decreto Semplificazioni l'ha eliminata dai documenti richiesti per ottenere la detrazione, introducendo un altro fattore di novità nella normativa di settore.
 

Superbonus e stato legittimo immobili, la circolare dell’Abi

Le banche, sul versante opposto, non sono riuscite a seguire le modifiche normative.  Come sottolineato da Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’Abi, in audizione alla Camera il 13 maggio, le norme sono poco chiare ed eventuali errori possono dar luogo alla revoca dell’agevolazioni, con possibili conseguenze anche a carico di chi acquisisce il credito di imposta. Le banche hanno quindi tenuto un atteggiamento molto prudente.

Prima delle recenti modifiche, introdotte con il DL Semplificazioni, l'asseverazione sullo stato legittimo degli immobili rientrava tra i documenti da presentare alle banche per aprire una pratica di cessione del credito. Le banche, però, utilizzavano modelli non aggiornati, nei quali veniva richiesto anche lo stato legittimo degli immobili relativo alle singole unità immobiliari e non solo quello relativo alle parti comuni. Sollecitato dalla presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Martina Nardi, Sabatini si era quindi impegnato a predisporre il cambio dei modelli.

Il 26 maggio Abi ha inviato alle banche una circolare che stabilisce che può essere considerata “idonea e sufficiente” l’asseverazione della regolarità urbanistica delle parti comuni dell’edificio condominiale.
 
 

Superbonus, stato legittimo degli immobili e DL Semplificazioni

La normativa, però, si evolve continuamente. Venerdì 28 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il DL Semplificazioni, che elimina lo stato legittimo degli immobili ed introduce una serie di snellimenti procedurali per i lavori agevolati con il Superbonus. La circolare emanata dall'Abi è già superata e sarà necessario dare agli sportelli nuove istruzioni.
 
Per avere dei risultati reali sull’economia, la semplificazione legislativa dovrà essere recepita velocemente dalle banche e da tutti gli apparati burocratici. In caso contrario, l’occasione per il rilancio e la riqualificazione del patrimonio edilizio rischierebbe di andare sprecata.
 
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