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Caro energia e materiali, l’aumento dei costi rischia di bloccare i cantieri

Caro energia e materiali, l’aumento dei costi rischia di bloccare i cantieri

Ance chiede coordinamento con le altre norme in materia di rinnovabili e nuovo sistema di rilevazione dei prezzi

Vedi Aggiornamento del 02/09/2022
Foto: Anusorn Phuengprasert Na Chol©123RF.com
Foto: Anusorn Phuengprasert Na Chol©123RF.com
di Paola Mammarella
15/03/2022 - La liberalizzazione dell’installazione degli impianti fotovoltaici e l’individuazione di uno strumento per la compensazione dei prezzi dell’energia e dei materiali sono ottimi punti di partenza, ma le misure appaiono già troppo limitate rispetto al deterioramento della situazione economica.
 
Si è espresso in questi termini il vicepresidente Ance per le opere pubbliche, Edoardo Bianchi, che venerdì scorso è intervenuto in audizione informale, in videoconferenza, presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera sul Decreto Energia.
 

Decreto energia e liberalizzazione fotovoltaico

Bianchi ha commentato le novità introdotte dall’articolo 9 del Decreto, che prevede la liberalizzazione dell’installazione sugli edifici degli impianti solari fotovoltaici e termici. Gli interventi si qualificheranno come manutenzione ordinaria e non richiederanno permessi, autorizzazioni o atti di assenso. Solo per gli impianti da installare sugli immobili vincolati continuerà ad essere richiesta l’autorizzazione paesaggistica.
 
Secondo Bianchi si tratta di una “importante liberalizzazione procedurale anche sotto il profilo paesaggistico” ma “in un’ottica di semplificazione per gli utenti e di garanzia effettiva della liberalizzazione, è necessario un coordinamento con le altre norme attualmente vigenti in materia di fonti rinnovabili”.
 
Per Bianchi, le norme da mettere a sistema sono:
- il Dlgs 199/2021 che ha attuato la Direttiva RED II;
- il Testo unico dell’edilizia (DPR 380/2001);
- il DM 2 marzo 2018, contenente il glossario delle opere di edilizia libera;
il DPR 31/2017, contenente gli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata.
 


Decreto energia e rincari delle materie prime

A parere di Bianchi, tra le norme di maggior interesse per il settore delle costruzioni, l’articolo 25 introduce una speciale disciplina compensativa per i contratti di lavori pubblici in corso di esecuzione, finalizzata a fronteggiare gli incrementi eccezionali dei prezzi del primo semestre 2022.
 
Bianchi ritiene che “le misure adottate sono troppo limitate e hanno tempi di attuazione lunghissimi (più di un anno), incompatibili con l’emergenza in atto. Viene, infatti, riproposto un sistema compensativo datato, che trova la sua matrice storica nell’articolo 133 del Codice dei contratti del 2006 (D.lgs. 163/2006), e, pertanto, chiaramente pensato per operare in tempi ordinari: in contesti economici, cioè, caratterizzati da stabilità, nei quali gli aumenti colpivano solo un numero limitato di materiali e le imprese, conseguentemente, potevano sopportarne i relativi extracosti, sia pure per qualche mese”.
 
“Anche allora - continua Bianchi - il sistema presentava forti criticità, come confermano i ricorsi giurisdizionali che Ance ha sollevato contro i Decreti di rilevazione del 2018, del 2019 e, da ultimo, anche contro il decreto di rilevazione relativo agli aumenti del primo semestre 2021”.
 
“Non è, pertanto, immaginabile applicare tali meccanismi in una situazione straordinaria come quella attuale contraddistinta da aumenti - spesso a tripla cifra (quadruplicato il costo dell’energia in pochi mesi) - della stragrande maggioranza dei fattori della produzione, materiali da costruzione inclusi”.
 
Una situazione già messa in evidenza da Ance, a causa della quale potrebbe fallire l’attuazione del PNRR.
 
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