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Manovra 2018, tax credit alberghi esteso alle terme

Manovra 2018, tax credit alberghi esteso alle terme

Approvata anche la misura che riattiva dal 2019 i contributi statali per interventi conservativi su dimore storiche private

Vedi Aggiornamento del 02/03/2020
Manovra 2018, tax credit alberghi esteso alle terme
di Alessandra Marra
21/12/2017 - Il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture alberghiere (Tax Credit alberghi) sarà esteso anche alle strutture termali. 
 
La novità è stata introdotta da un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio al disegno di Legge di Bilancio 2018
 

Tax credit alberghi alle strutture termali

La misura prevede che gli stabilimenti termali possano chiedere il credito d’imposta per le spese sostenute, fino ad un massimo di 200.000 euro, per interventi di ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico, eliminazione delle barriere architettoniche e acquisto di mobili e componenti di arredo.
 
In più, il bonus è previsto anche per le spese relative alla realizzazione di piscine termali e per l’acquisizione di attrezzature ed apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle attività termali.
 

Tax Credit alberghi: cosa prevede

Ricordiamo che il Tax credit alberghi è stato introdotto dal Decreto ArtBonus e prevedeva un credito di imposta pari al 30% dei costi sostenuti dalle imprese per la riqualificazione delle strutture ricettive (ristrutturazione edilizia, abbattimento delle barriere architettoniche, efficientamento energetico e acquisto mobili).
 
Con la Legge di Bilancio 2017, il bonus è stato prorogato di due anni (fino al 31 dicembre 2018), incrementato (il credito d’imposta è passato dal 30% al 65% delle spese sostenute) ed esteso anche agli agriturismi.
 
E’ prevista la ripartizione del credito di imposta in 2 quote annuali di pari importo con utilizzo a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, nel limite massimo di 60 milioni di euro nel 2018, 120 milioni di euro nel 2019 e 60 milioni di euro nel 2020. 
 

Dimore storiche private: contributi statali per la tutela

La Commissione bilancio della Camera ha approvato anche un emendamento che riattiva, dal 1 gennaio 2019, i contributi per interventi conservativi volontari su beni culturali di proprietà privata come le dimore storiche. I contributi, già previsti dall’art. 35 del Dlgs 42/2004, erano stati sospesi dell’art. 1, co. 26-ter, del DL 95/2012
 
Le risorse stanziate sono di 10 milioni di euro per il 2019 e 20 milioni di euro a decorrere dal 2020 per gli interventi di restauro e conservazione delle dimore storiche e dei beni vincolati di proprietà privata. Inoltre, sono stati stanziati 150 milioni per saldare i debiti pregressi dei contributi fermi dal 2012.


Antincendio per alberghi con oltre 25 posti letto

La Finanziaria 2018 stabilisce che le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno 9 aprile 1994 ed in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio (approvato con decreto del Ministro dell’interno 16 marzo 2012) devono adeguare le strutture alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 30 giugno 2019.
 
Le strutture dovranno presentare al Comando provinciale dei Vigili del fuoco entro il 1º dicembre 2018 la SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno quattro delle seguenti prescrizioni (come disciplinate dalle specifiche regole tecniche):
resistenza al fuoco delle strutture;
reazione al fuoco dei materiali;
compartimentazioni;
corridoi;
scale;
ascensori e montacarichi;
impianti idrici antincendio;
vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali;
vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali;
locali adibiti a deposito.
 
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